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I ricercatori utilizzano l’intelligenza artificiale per indagare i collegamenti tra la salute orale e le malattie cardiovascolari

Un nuovo progetto di ricerca si propone di dimostrare come il machine learning avanzato e l’analisi delle immagini possano mettere in luce indicatori nascosti all’interno di esami di routine, che segnalano rischi per malattie sistemiche come quelle cardiovascolari (Immagine: Sakina/Adobe Stock).

STONY BROOK, N.Y., USA: L’applicabilità e l’efficacia dell’intelligenza artificiale (IA) nell’ambito dell’odontoiatria sembrano non avere limiti. Ogni giorno, scienziati e ricercatori continuano a far luce su nuove aree della pratica clinica che possono essere radicalmente trasformate grazie a piattaforme basate sull’IA. Questo fenomeno è particolarmente evidente nel campo della diagnostica, dove i modelli di IA sono in grado di analizzare istantaneamente e con precisione grandi quantità di dati visivi per una vasta gamma di condizioni. Parallelamente a questi importanti cambiamenti tecnologici introdotti dall’IA, la professione odontoiatrica sta diventando sempre più consapevole dei molteplici legami esistenti tra la salute orale e la salute generale e il benessere sistemici.

Unendo questi due filoni di ricerca così promettenti, un team interdisciplinare della Stony Brook University, negli Stati Uniti, ha recentemente ottenuto un prestigioso finanziamento per sviluppare ulteriormente modelli di intelligenza artificiale capaci di evidenziare il legame tra le calcificazioni arteriose e le malattie cardiovascolari.

Il team di ricerca è composto dalla Dr.ssa Mina Mahdian, professoressa associata presso il Dipartimento di Protesi e Tecnologia Digitale della Stony Brook School of Dental Medicine, e dal Dr. Prateek Prasanna, professore assistente presso il Dipartimento di Informatica Biomedica. I due ricercatori hanno ricevuto un finanziamento di 300.000 dollari statunitensi (circa 277.000 euro*) dal National Institute of Dental and Craniofacial Research per un progetto biennale intitolato: “Automated characterization of arterial calcification in dental cone beam computed tomography as predictors of cardiovascular disease”.

Il progetto, che si basa su ricerche recentemente pubblicate, ha l’obiettivo di sviluppare un modello di intelligenza artificiale basato sul deep learning, in grado di analizzare le immagini CBCT dentali per rilevare calcificazioni presenti nelle arterie carotidee extracraniche, carotidee intracraniche e vertebrali - un processo che rappresenta un forte indicatore della probabilità di rischi cardiovascolari, come ictus o infarto.

Parlando del progetto in un comunicato stampa dell’università, la Dr.ssa Mahdian ha dichiarato:

«Sono entusiasta di questo progetto, poiché si tratta del primo studio che applica biomarcatori di imaging quantitativo, come la radiomica, per caratterizzare le calcificazioni vascolari nelle CBCT dentali al fine di prevedere le malattie cardiovascolari. La maggior parte delle attuali ricerche sull’intelligenza artificiale si concentra sulle patologie dentali comuni, mentre questo progetto evidenzia il ruolo dell’IA nell’aiutare i professionisti odontoiatrici a prevedere il rischio di eventi cardiovascolari attraverso le CBCT dentali».

Facendo eco alle sue parole, il Dr. Prasanna ha commentato: «Questo progetto è un esempio emblematico di come il machine learning avanzato e l’analisi delle immagini possano rivelare segnali nascosti in esami di routine, come le CBCT dentali, per valutare il rischio di malattie sistemiche, come quelle cardiovascolari. Applicando strumenti computazionali sofisticati ai dati clinici quotidiani, speriamo di rendere possibili interventi più precoci e consapevoli, dimostrando il potenziale impatto più ampio che l’intelligenza artificiale può avere nella medicina».

La potenziale utilità di un modello di questo tipo è indubbiamente elevata, poiché potrebbe fornire informazioni estremamente significative sul profilo cardiovascolare di un paziente a partire da un esame di imaging dentale standardizzato.

 

 

Nota editoriale:

“Calcolato sulla piattaforma OANDA per il 31 marzo 2025.”

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