DT News - Italy - I have a dream: il cavo orale finestra della salute

Search Dental Tribune

I have a dream: il cavo orale finestra della salute

advertisement
© Viganò
L. Viganò

L. Viganò

mar. 16 maggio 2017

salvare

“I have a dream”, ma forse sarebbe più corretto dire “la nostra professione ha un sogno”, cioè lo sviluppo del concetto di medicina orale. Ovvero, vederlo come la finestra sulla salute sistemica va esattamente in questa direzione. Due settimane fa la Società americana di medicina orale diceva testualmente: «I dottori sono i dottori, i dentisti sono i dentisti, le due discipline non si incontreranno mai».

Questa situazione è veramente bizzarra, in quanto i dentisti lavorano come se la bocca non fosse integrata con il resto del corpo.
Noi possiamo leggere in vari modi questa dura presa di posizione, ma credo che il modo migliore sia cambiare la percezione del modo in cui i nostri occhi vedono la terra in cui ci muoviamo. Questo non significa cercare nuove orizzonti, sostituirsi a dermatologi, ginecologi, cardiologi, ecc. ma avere occhi diversi, in grado di percepire le strette connessioni che il cavo orale e il suo microbiota presentano con la salute generale dell’individuo.
Quando questo succederà avremo creato una nuova figura professionale capace di interagire con gli altri professionisti della salute. Avremo ottenuto un valore aggiunto, una simbiosi tra il medico e il dentista, che poi è il medico orale. Il riconoscimento di una professione non distrettuale ma sistemica. Diventeremo il “front office” delle patologie sistemiche.
Noi oggi abbiamo tutti i numeri per farlo. La letteratura ci dice che il cavo orale è il sito che presenta la maggior varietà di microbi corporei, insieme a un tratto intestinale, ma per ovvi motivi è la porta d’ingresso di questa popolazione microbica, che nel suo insieme svolge un ruolo fondamentale nella nostra vita. Questo ruolo così simbiotico tra noi e gli organismi che ci abitano ha ridefinito il concetto di evoluzione, coniando una nuova variante di organismo in “superorganismo”, meglio espresso con la definizione di Holobiont.

Circa il 15% delle calorie vengono estratte dai batteri “nostri ospiti” per aiutarci a sintetizzare e a vivere. Si stima che se potessimo pesarli, la loro somma sarebbe pari al peso dell’intero encefalo – circa 2 kg. Alcuni studi recenti dimostrano che possono cambiare la chimica cerebrale incidendo su stati d’animo e comportamenti. Per milioni di anni hanno coesistito e si sono evoluti in una relazione simbiotica con il nostro organismo. L’uso sconsiderato di antibiotici e antisettici ha alterato in modo profondo questo ecosistema, non tenendo conto che i batteri deposti alla nostra difesa erano lì presenti, dentro di noi.
L’uso eccessivo di antibiotici, in particolare nei bambini, per molti ricercatori è la genesi del costante aumento di malattie autoimmuni, obesità e di alcune forme di cancro. Un esempio? L’Helicobacter pylori svolge un ruolo fondamentale nella produzione di ormoni e acidi e partecipa al sistema immunitario, ma quello presente nelle popolazioni occidentali è diventato un vero killer per il rischio di cancro a cui è relegato, e viene estirpato con cure antibiotiche.

Ma questo batterio è sempre stato così? Se noi andiamo a cercarlo in una popolazione del Terzo mondo, lo troviamo che coabita in armonia con l’uomo. In futuro verranno usati questi batteri, che per competizione ridurranno i nostri ceppi, diventati super resistenti. Sarà la nuova frontiera della medicina, la competizione batterica per curare dove ormai gli antibiotici falliscono.
Cosa c’entra tutto ciò con il nostro settore? La popolazione microbica più aggressiva del cavo orale si trova nel fluido crevicolare ed è principalmente di tipo anaerobico. Questa popolazione, che diventa ogni giorno più resistente, nel corso della malattia parodontale è in grado di penetrare nel torrente ematico e di colpire organi sensibili come il cuore, stimolare la formazione di placche ateromasiche, incidere nel parto pretermine o sotto peso (causa principale di decesso fetale).
Nel diabete, la malattia parodontale viene indicata come bidirezionale, ovvero la sua esacerbazione coincide con il peggioramento della sintomatologia del paziente diabetico e viceversa. Molti autori riconoscono che lo stato infiammatorio sia il fattore scatenante di patologie come l’Alzheimer e il Parkinson, ma il danno gliale presente viene sempre più associato a batteri parodontopatogeni, in grado di passare la barriera ematoencefalica.

La nota curiosa è che questi batteri resistenti ai più comuni antibiotici sono estremamente sensibili a una sostanza comune e innocua per noi, l’ossigeno. Trattamenti con ozono, ossigenoterapia e terapia fotodinamica vengono spesso snobbati per le più semplici e miracolose terapie antibiotiche, generando resistenze e superbatteri sempre più difficili da affrontare. La ritrosia a queste cure è spesso difficile da comprendere, come lo è l’assoluto silenzio sui danni di questi patogeni a livello sistemico.
La medicina orale desidera affrontare in modo integrato queste connessioni tra cavo orale e patologie sistemiche creando una nuova figura professionale integrata con la salute del paziente, alzando le nostre competenze, interagendo con gli altri specialisti, diventando noi il loro riferimento tramite i test batterici, genetici, salivari, i trattamenti scevri da effetti collaterali, e creando una “natural way in dentistry”, in equilibrio con il nostro organismo.
Sarà questo il vero futuro di una professione preventiva, predittiva e personalizzata del nostro paziente: “I have a dream”.

Per approfondire queste tematiche, iscriviti sulla piattaforma del DTStudyClub al corso FAD ECM da 50 crediti intitolato “Medicina orale: il cavo orale finestra della salute sistemica”

To post a reply please login or register
advertisement
advertisement