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I fumatori ignorano quando e quanti danni saranno causati dall’uso delle sigarette

Chi fuma ritiene che problemi di salute provocati dalle sigarette, dai casi lievi come il giallo dei denti o l’alito cattivo a quelli più gravi come cancro siano molto più lontani di quanto ritengono i non fumatori. Lo afferma una ricerca ( Fotografia: Ehab Edward/Shutterstock).

lun. 19 febbraio 2018

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Guildford (UK) – Molte persone fumano ancora nonostante gli allarmi sui danni che le sigarette provocano alla salute. In un nuovo studio, i ricercatori dell’Università di Milano-Bicocca e dell’Università di Surrey (UK) hanno analizzato di recente 162 fumatori e non, accertando il loro livello di consapevolezza sugli effetti negativi associati alla dipendenza, accertando che i fumatori hanno a tale riguardo una percezione distorta per quanto riguarda i tempi.

Ai partecipanti è stato chiesto di valutare i tempi di possibile sviluppo di danni arrecati dal fumo in una persona che a 18 anni cominci a fumare dieci sigarette al giorno. Sono state individuate conseguenze lievi (come denti gialli e alito cattivo) a gravi (come cancro ai polmoni e ictus). Secondo tale ricerca i fumatori ritengono in media che l’insorgenza di lievi e/o gravi condizioni correlate al fumo avvenga assai più tardi rispetto a quanto giudichino i non fumatori. Secondo la ricerca questa percezione alterata dei fumatori rivelerebbe una mancata comprensione dell’azione dannosa del fumo e della celerità del danno che arreca a un organismo.

«Questa percezione distorta è incredibilmente pericolosa per chi fuma e potrebbe indurre i fumatori a rinviare il giorno in cui smetteranno di fumare oppure le visite di controllo dei danni arrecati dal fumo, aumentando il rischio di gravi malattie» dice Patrice Rusconi del Gruppo di ricerca “Social Emotions and Equality in Relations” (Università del Surrey).

Il fumo non solo è la causa primaria di patologie prevenibili come la parodontite e/o cancro orale, ma secondo il UK National Health System (NHS ossia l’SSN britannico) nel Regno Unito ha causato (2015) 79.000 morti. Le ultime cifre mostrano anche come 474.000 accessi ospedalieri nel 2015/2016 siano da attribuire al fumo.

«Le conseguenze nefaste del fumo sono ben documentate, ma abbiamo scoperto che i fumatori lo percepiscono come un rischio più lontano nel futuro di quanto lo giudicano i non fumatori» dice Rusconi.

Intitolata “The onset time delaying effect: Smokers vs non-smokers place the adverse consequences of smoking further in the future”, la ricerca è stata pubblicata online sul Journal of Cognitive Psychology il 13 Dicembre 2017.

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