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«Ho gradito ad Expodental il valore di una stretta di mano e di Israele quale “start up Nation”»

Maurizio Quaranta, vicepresidente Adde.
Maurizio Quaranta

Maurizio Quaranta

ven. 8 giugno 2018

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Flash di Maurizio Quaranta, autorevole vicepresidente Adde, sulla sua esperienza alla tre giorni riminese.

Unica vera manifestazione espositiva a carattere nazionale per il settore dentale Expodental Meeting 2018 ha da poco chiuso i battenti segnando quale numero di espositori e partecipanti una crescita progressiva e dimostrando, soprattutto nel settore attrezzatura ipertecnologica, che un click del mouse non sostituisce né può sostituire una stretta di mano.

Proprio quando nell’era del web 2.0 si condividono in rete le esperienze e consigli sugli acquisti, si è visto in fiera che ciò che continua a fare la differenza è il contatto diretto e l’esperienza vissuta presso gli stand.

Si è visto anche che quella parte della distribuzione che ha saputo innovarsi e che gestisce il mercato in un modo che non è più solo vendere, fornisce ai clienti una consulenza più complessa con i propri modelli d’impresa, dimostrando che sono cambiate le competenze.

Il faccia a faccia anche qui è servito per parlarsi. Anche qui le strette di mano sono servite a tutti, più dei milioni di pixel che popolano il mondo della rete. Mi piace immaginare che ogni odontoiatra e odontotecnico, ogni giorno che si è presentato in fiera, abbia percorso i suoi diecimila passi (quelli che il saggio Prof. Guastamacchia consiglia ad ognuno di noi di fare quotidianamente per rimanere in forma ndr.) soddisfatto per ciò che ha potuto vedere e, soprattutto, toccare con mano.

Chi ha avuto modo di girare la Fiera di Rimini ha avuto la sensazione di trovarsi nel cuore di una manifestazione che occupa una piazza d’onore nel mercato odontoiatrico europeo. In un Paese che non a caso è anche il secondo produttore di dispositivi dentali in Europa focalizzato su qualità ed estetica e che ama confrontarsi con i competitors in un mercato oramai globalizzato. Il senso di internazionalità di Expodental, quest’anno, si è colto in modo particolare grazie anche al padiglione di Israele, un Paese col maggior numero in assoluto di dentisti per abitante (1 ogni 800) e con una dimensione del mercato interno ben lontana dai nostri numeri.

Ma che dimostra di essere quello a più alto valore di vendite pro-capite. Quello che più colpisce è che Israele, definito la “start up Nation” perché ha fatto dell’innovazione la molla scatenante, grazie alla competitività che scaturisce dal suo sistema, ha visto i propri odontoiatri offrire una maggior efficienza con riduzione dei costi per i pazienti, mediante lo sviluppo autarchico delle proprie tecnologie innovative nei vari segmenti di mercato del dentale. Epigoni di questo sistema MIS e ALPHABIO sono un vero e proprio case history, ma non sono nemmeno le uniche aziende.

Altre aziende ne stanno seguendo l’esempio. Lo spazio di cooperazione tra società di distribuzione italiane e produttori israeliani è tutto da creare, ma la prima partecipazione israeliana ad Expodental Meeting procede in questa direzione. Significativa la presenza allo stand dell’Ambasciatore di Israele in Italia, Ofer Sachs. Un fatto che deve suonare come una stonatura per i nostri politici che, invece, latitano.

 

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