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Amici di Brugg verso il 54° Congresso. A colloquio con il presidente Mario Iorio

Iorio, Toffenetti e Pescarmona durante l’edizione 2009 di Amici di Brugg.
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lun. 14 marzo 2011

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Tra poche settimane (26-28 maggio) andrà in scena la 54a edizione del grande evento congressuale di Rimini organizzato dagli Amici di Brugg. Al presidente Mario Iorio abbiamo chiesto quali saranno i tratti essenziali.

Premetto che come unica Associazione italiana di odontoiatria generale cerchiamo di inserire nel programma argomenti variegati che tocchino diverse specialità, di interesse immediato. La giornata “centrale” di venerdì 27 maggio è emblematica: vi troviamo la chirurgia piezoelettrica in ortodonzia, dalla strumentazione endodontica si passa alla conservativa, un excursus di ricerca verso i biomateriali e la rigenerazione ossea, “pescando” in un bacino di temi molto ampio. Si corre, tuttavia, il rischio di trattarli in modo generico o superficiale: la difficoltà sta nella serietà dell’approfondimento con cui si affronta la discussione. Per quest’edizione disponiamo addirittura di due corsi precongressuali; uno per chi pratica chirurgia ambulatoriale, l’altro per chi si dedica principalmente alla protesi. Entrambi i corsi saranno fruibili senza la necessità di una scelta preventiva, cosa assai importante per un’associazione non specialistica come la nostra.

Qual è il programma della componente odontotecnica sempre così attiva all’interno della vostra associazione?
Gli odontotecnici – affiancati dal maestro di protesi tedesco Sieghert Witowski – completano il discorso estetico del corso del giovedì, approfondendolo sotto un profilo più squisitamente tecnologico-applicativo. Protesi rimovibile dopo la pausa pomeridiana con Antonio Zollo (denti artificiali), Franco Fares (protocolli di applicazione alla struttura implanto-supportata) e Francesco Ravasini (panoramica sul rapporto tra clinica e laboratorio). Il programma offre in chiusura una seconda novità: l’intervento, in rappresentanza di Unidi, di Giuseppe Venturini sull’analisi professionale della conduzione del laboratorio. Tratterà dei costi dell’azienda odontotecnica, aprendo un “sipario” manageriale nella discussione congressuale di grande interesse per il pubblico. Il sabato, in seduta comune, s’avvia nel segno di Carlo De Chiesa, il “fantastico” presidente della storia degli Amici che ci ha recentemente lasciato. Lo ricorderanno in modo particolare Gian Carlo Pescarmona e la Scuola di Saluzzo con Sergio Barale ed Ezio Bruna, richiamandosi alla sua eredità clinico-scientifica con una relazione sulla riabilitazione protesica.

In senso più lato ritiene che l’eredità di De Chiesa sia conquistata una volta per tutte oppure debba essere il frutto dell’impegno quotidiano di qualsiasi presidenza presente e futura? Per la sua, lo è? Non solo dal punto di vista delle risorse umane ed economiche, ma anche organizzativamente parlando?
De Chiesa indubbiamente è stato il presidente della moderna svolta degli Amici, non solo per la lungimiranza nell’intrecciare un solido rapporto di collaborazione con Unidi, dandoci serenità nella programmazione della nostra attività culturale, ma anche perché nella sinergia con l’industria intravide sin dagli anni Ottanta un sistema di relazioni ben più profondo del rapporto economico. La sua modernità si misura anche sui tempi delle sue intuizioni. La sua presidenza terminò dodici anni fa, lasciando un’associazione impostata per gli anni Duemila a Fabio Toffenetti, che ha continuato in senso evolutivo. Altrettanto sto cercando di fare io su una strada già ben tracciata e, a mio parere, corretta, proprio “organizzativamente” parlando: il grosso cambiamento è avvenuto su quel fronte non senza innegabili difficoltà. Ma la modernizzazione richiede un mutamento di mentalità a livello di organizzazione. Un tempo la gestione era familiare, e questo “taglio” nella “conduzione delle cose” è rimasto. Senza arrivare ad una spersonalizzazione della segreteria e dell’organizzazione in generale (che almeno nel mio mandato, non avverrà mai), andava realizzata una maggiore razionalizzazione di compiti. È stata compiuta.

Torniamo alle anticipazioni sul Congresso: il sabato in seduta comune...
...proseguirà con la programmazione della protesi estetica con Pio Bertani, l’odontotecnico Biacchessi e il dottor Generali. Infine, gran finale con la diretta satellitare dallo Studio di Gioachino Cannizzaro per parlare di “Toronto bridge”, di cui Cannizzaro è fra i massimi esperti.

Infine, igienisti e assistenti...
Anche quest’anno, preparate con l’attenta regia di Gian Edilio Solimei, avremo due sessioni distinte dedicate alle due categorie. Per gli igienisti, nel pomeriggio di venerdì 27, Giancarlo Garotti aprirà i lavori con una relazione d’interesse, non solo clinico ma pratico sull’utilizzo dei materiali dentali. A seguire, il corso monotematico dove la Scuola di Milano terrà banco; le relazioni verteranno sul controllo dei fattori di rischio. A parlare, un quartetto di relatori di differente estrazione: per primo un odontoiatra, Roberto Weinstein, Direttore della Clinica Odontoiatrica IRCCS - Istituto Ortopedico Galeazzi, poi uno specialista di Medicina interna, Massimo Pagani, quindi una psicologa clinica, Daniela Lucini, e infine un geriatra, Luigi Bergamaschini. Presidente di seduta, l’insostituibile Carlo Guastamacchia. Il sabato mattina, come sempre, sarà riservato agli assistenti dentali. Per il programma 2011, la Commissione culturale ha posto l’accento sulle normative vigenti alla base di un corretto svolgimento dell’attività dello Studio. Proprio ad esse gli assistenti sono deputati garantendo la qualità dell’operatività quotidiana.

Negli ultimi sette anni Rimini si è impreziosita anche con un “corposo” programma tecnologico gestito direttamente dalle aziende. Sarà così anche nel prossimo maggio?
Ricordo innanzitutto che Unidi e la sua grande mostra merceologica “aprono” nella mattinata del 26 sino a tutto sabato 28: una presenza rassicurante per lo sviluppo tecnologico del dentale nazionale e, per noi, il rinnovo di una serenità e di un’amicizia indispensabili. La partecipazione di tanta parte dell’industria è una caratteristica specifica del Congresso, al di là dell’esposizione commerciale. Mi riferisco espressamente agli eventi a carattere promozionale che Rimini ha tenuto a battesimo nello scorso decennio. Corsi e workshop hanno affiancato il programma scientifico mai interferendo, ma completandolo con un’offerta tecnologica avanzata e apprezzata. Da questo punto di vista la 54a edizione non fa eccezione. Cambierà, tuttavia, la vetrina tecnologica per lasciar posto a forme di collaborazione diverse, più articolate e creative, che punteranno a un rapporto il più possibile diretto ed esclusivo con la clientela seriamente interessata. Allo scopo si utilizzano sale per alcuni corsi dimostrativi, attraverso i quali il cliente può apprendere nel dettaglio le procedure, l’utilizzo dei materiali, lo sviluppo della tecnologia e decidere sull’acquisto in piena consapevolezza.

Scompaiono corsi e workshop?
No, assolutamente. Semplicemente ce ne saranno di meno, più selezionati. Ad esempio, segnalo a maggio il corso di Sweden & Martina che illustrerà l’attività dell’Istituto Stomatologico del Tirreno dinanzi allo stesso chairman della struttura, Ugo Covani. Al corso Silfradent (chirurgia piezoelettrica) parteciperà invece per la prima volta uno staff universitario: la squadra clinica di Enrico Gherlone del San Raffaele di Milano. Crescono addirittura i corsi per igienisti, a conferma che la figura dell’igienista è sempre più determinante nell’“economia” professionale dello Studio odontoiatrico.

Questo a grandi linee per quanto riguarda il programma scientifico. Ma sappiamo che ci sono importanti novità anche in campo tecnico-organizzativo.
La novità maggiore riguarda i crediti formativi ECM, per i quali le disposizioni ministeriali prevedono una riduzione drastica per i “grandi numeri”. Da qui, l’adozione di un sistema innovativo. Le sessioni congressuali (al pari di quanto avviene da quest’anno anche per i corsi satellitari) vengono memorizzate e divulgate su una piattaforma e-Fad, ossia in rete su Internet, tramite una password rilasciata all’iscritto a fine lavori. Così, “Rimini dura tutto l’anno”, secondo l’antico progetto di rendere fruibile la tre giorni di dibattito clinico e scientifico ben al di là dello spazio temporale dell’ultima settimana di maggio. Insomma, si potrà approfittare dell’opportunità preziosa di un rivisitazione completa dell’intero evento.

Quanto a crediti, riuscite così a coprire l’intero fabbisogno degli associati...
Certo, perché nel caso dell’e-Fad (compresa nella quota di iscrizione al Congresso), la valutazione del Ministero è ben più alta. Attribuisce 20 crediti agli odontoiatri, 14 agli odontotecnici e 3,5 agli igienisti (per un solo pomeriggio di convegno). Se consideriamo che ciascuno dei sette corsi satellitari del programma formativo 2011 “porta in dote” 5 crediti, unendoli a quelli “guadagnati”, si supererà a Rimini la fatidica soglia di 50 punti annuali che il Ministero richiede agli operatori della Sanità.

Al di là degli innegabili vantaggi pratici, non scorge il pericolo di un adeguamento verso una cultura virtuale che non vi appartiene?
Non escludiamo il virtuale (perché mai?), qualora sia la prosecuzione del confronto diretto delle persone; specie quando offra la possibilità di consolidare il risultato del dibattito corale emerso in un’occasione importante come il Congresso di Rimini. È quanto avviene, ad esempio, nello svolgimento della nostra Fad satellitare. I corsi vengono “diramati” in tutta Italia nei centri di ascolto, ove l’approfondimento da “verticale” fra operatore e partecipanti diviene “orizzontale” nella discussione di gruppo. L’accesso a Rimini virtuale – cioè sul computer di casa propria – viene dato solo a chi ha già vissuto in prima persona quell’edizione di Rimini nelle tre giornate di programmazione scientifica.

 

Per visionare il programma definitivo di "Amici di Brugg", cliccare qui.

 

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