DT News - Italy - AIO: i ricorsi al TAR e 600 dentisti di ritorno dagli atenei esteri ogni anno fanno saltare il numero chiuso

Search Dental Tribune

AIO: i ricorsi al TAR e 600 dentisti di ritorno dagli atenei esteri ogni anno fanno saltare il numero chiuso

Pierluigi Delogu, presidente Aio.
Ufficio Stampa AIO

Ufficio Stampa AIO

ven. 21 novembre 2014

salvare

«Oltre 600 laureati in odontoiatria italiani provenienti da paesi dell’Unione Europea o da corsi di laurea extra Ue “parificati” si aggiungeranno ogni anno per i prossimi 4-5 anni ai circa 800 neolaureati provenienti dagli atenei italiani. L’allarme lo lancia l’Associazione Italiana Odontoiatri».

I “conteggi ad occhio” fatti dai nostri giovani che si sono stabiliti in Spagna, Romania, Albania perché respinti al test d’ingresso al Corso di laurea dell’Università italiana, parlano di circa 3 mila “fuoriusciti”. I dati dovrebbero essere confermati a breve dalle richieste d’iscrizione agli Ordini dei Medici. Infatti i neolaureati “forestieri” tornano in Italia a cercare lavoro alimentando la sottoccupazione nel nostro settore, a dispetto dei motivi per cui il numero chiuso è stato introdotto.

Intanto ogni anno nel nostro paese per effetto di ricorsi al TAR sul test si dilata il numero degli iscritti al corso di laurea. Al 4° Congresso Politico abbiamo deciso di verificare con i politici e con tutti i protagonisti della filiera del dentale e della formazione nel dentale, con un dibattito “in diretta”, le possibili alternative – anno o biennio comune per le facoltà sanitarie, test d’ingresso in quarta superiore – per superare il blocco, ormai costantemente aggirato».

A parlare è Pierluigi Delogu, Presidente dell’Associazione Italiana Odontoiatri. Il Congresso è in programma a Roma al Centro Congressi Cavour (Via Cavour 50/A) sabato 22 novembre dalle 9.00, sarà previsto un incontro con i giornalisti intorno alle 11.00. Ci saranno rappresentanze della medicina generale e della specialistica ambulatoriale. Si parlerà anche di avviamento alla professione e di nuove regole, anche contrattuali, a salvaguardia dei futuri dentisti. «Il futuro dell’odontoiatria non è solo nello studio di proprietà. Anche a causa della nuova composizione dei neolaureati, le disponibilità non saranno per tutti uguali. Strutture gestite all’insegna della massima produttività andranno a cercare manodopera a basso costo tra i giovani dentisti remunerandoli con contratti di monocommittenza a finta partita Iva. Noi dobbiamo evitare che la professione perda contatto con i pazienti e si trasformi in manovalanza in mano a grossi gruppi finanziari. Siamo aperti alla valutazione di nuovi sistemi contrattuali che offrano certezze retributive e assicurino anche la contribuzione per la previdenza pensionistica».

To post a reply please login or register
advertisement
advertisement