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Formazione avanzata, aggiornamento e ricerca per una informazione più trasparente

gio. 26 aprile 2012

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Finalità prime: progettazione e realizzazione d’iniziative di formazione avanzata e aggiornamento professionale nell’ambito della chirurgia orofacciale; approfondimento delle conoscenze nella ricerca e sviluppo tecnologico, per rendere ancor più trasparente l’informazione sui dispositivi medici e diagnostici.  

Altre finalità: promuovere il dibattito culturale laddove emergano divergenze in nome della corretta informazione e divulgazione scientifica, presentando prodotti, tecnologie, servizi e novità in contesti qualificanti e stimolanti o attraverso il racconto di esperienze personali.
Per questi motivi qualcuno l’ha definito un po’ enfaticamente “l’evento dell’anno”. In realtà, a parte tutte le sottolineature, il Convegno di Taormina (12-14 luglio) “la chirurgia odontostomatologica dalla tradizione all’innovazione” organizzato dalla Sidco, Società Italiana di Chirurgia Odontostomatologica presieduta da Carmen Mortellaro, può aspirare a tale ambiziosa definizione per un serie di ragioni che illustriamo in dettaglio e che messe tutte insieme danno vita a una formula nuova. Potremmo citare in primis la presentazione dei casi clinici con commento a video, come forma efficace e adeguata di quella che si potrebbe chiamare “clinica pratica”. Un secondo aspetto, identificante, del Congresso è che in un momento di reale difficoltà e conseguenti conflitti, la Sidco, realtà prettamente accademica, decide di coinvolgere varie specialità e Società scientifiche pubbliche e private in un’iniziativa come questo Congresso. E le risposte da noi raccolte (vedi di seguito) di alcuni dei presidenti delle Società partecipanti (che, ricordiamolo, sono ben 12: Sio, Ipa, Sicoi, Silo, Sie, Sicmf, Sicort, Sido, Siocmf, Sidop, Sido, Simpo) rivelano quale siano la concordanza di intenti, la condivisione degli obiettivi, e perchè no, la soddisfazione tra gli intervistati. Al punto da ipotizzare che il congresso costituisca non solo una novità nell’ambito “intersocietario scientifico odontostomatologico” per così dire, ma anche la premessa possibile di prossime e importanti novità. Assai significativo in ogni caso che attraverso la Sidco, ha preso corpo un programma di ricerca comune tra Università, Cnr ed Aziende che si svilupperà nei prossimi anni (fino al 2020), grazie anche a finanziamenti Cee. La specificità di questo congresso è data anche dalla “corposità”: iscritti a parlare sul presente e futuro scientifico-odontostomatologico sono oltre 50 relatori. Un ultimo aspetto, importante anch’esso, è quello intrattenitivo-sociale: nel programma, tra l’altro, un concerto di Sting e cene di gala con panorama mozzafiato. Pubblichiamo ora le risposte dei presidenti di alcune delle Società partecipanti a Taormina alle domande poste da Dental Tribune.

 

Rispondono Alberto Fonzar, presidente Sidp, Umberto Garagiola, presidente Sidop, Eugenio Romeo, presidente Sio ed Enzo Rossi, presidente IPA.

 

1. Cosa pensa della nuova collaborazione tra le società scientifiche di chirurgia?
Fonzar: Penso sia molto opportuna. Coincide con quel che ho sempre affermato finora e non credo sia un caso che abbia trovato molti concordi né che avvenga in un momento difficile.
Garagiola: È sicuramente una novità positiva e rilevante unire le diverse società scientifiche-chirurgiche, considerando che, a parte pochi esempi illuminanti, le Società odontoiatriche in questi anni hanno lavorato distintamente ed egoisticamente per far crescere il numero dei loro iscritti, ma portando a una situazione di confusione tra gli odontoiatri italiani tralasciando valori come l’etica e la deontologia professionale.
Romeo: Credo sinceramente sia di fondamentale importanza. Anzi ritengo che si debba andare addirittura oltre, pensando seriamente a ridurre quanto più possibile il numero delle società scientifiche fondendo quelle che hanno obiettivi molto simili. Oramai le offerte formative delle società troppo spesso si sovrappongono con identici contenuti e (spesso) relatori. Le risorse a disposizione delle società sono sempre più difficili da reperire e gli odontoiatri hanno sempre meno disponibilità a frequentare corsi e congressi lasciando studi professionali e famiglie. Aggiungiamo la contingenza economica e facilmente si evince che la frammentazione è solo controproducente per tutti.
Rossi: La International Piezosurgery Academy crede fortemente in questo spirito di collaborazione e ha già iniziato questo percorso. Infatti lo scorso mese a Firenze ha organizzato un corso di aggiornamento con la Sicoi. L’importante è che tutto avvenga nella lealtà e rispetto delle rispettive società il che non toglie che in un prossimo futuro non possano crearsi anche delle fusioni.

 

2. Avendo tutti i presidenti accettato di intervenire al simposio SidCo di Taormina, contribuendo così alla qualificazione del suo programma scientifico, c’è da ritenere sia iniziata una nuova era di collaborazione e di condivisione dei contenuti?
Fonzar: Lo spero proprio. Molto dipende dalle singole personalità oltrechè dal momento storico. Mi auguro sia il primo step di un lungo cammino.
Garagiola: La Sidop già da tempo, con i presidenti che mi hanno preceduto, ha adottato una politica di sinergia e di stretta collaborazione intersocietaria per organizzare eventi di qualità scientifica e per condividere i vari aspetti della chirurgia in campo odontostomatologico e maxillofacciale.
Romeo: Certamente sì e aggiungiamo però a questo anche la grande capacità di coagulazione della Prof.ssa Mortellaro.
Rossi: Certamente sì.

 

3. La presenza contemporanea di tanti presidenti, fortemente voluta da Carmen Mortellaro, non si era mai verificata sinora. Lo ritiene una coincidenza o espressione di un desiderio condiviso?
Fonzar: Credo di aver già risposto. È desiderio certamente condiviso in un momento storico particolare da presidenti dotati, per così dire, di “affinità elettive”.
Garagiola: Lo scorso anno sotto la mia presidenza abbiamo organizzato con successo a Milano il nostro Convegno Annuale Sidop con il prezioso contributo di Carmen e di altre società chirurgiche come la Sicort (Società Italiana di Chirurgia Ortopedica) e la Sicmf (Società Italiana di Chirurgia Maxillofacciale). Ho notato nei miei colleghi un significativo desiderio comune di stare insieme. Vista la grande affluenza dei partecipanti e la presenza dei maggiori esperti nazionali nel campo della chirurgia orale, maxillofacciale, parodontale e implantare, abbiamo constatato le grandi potenzialità della condivisione degli eventi. Ripeteremo l’iniziativa a Roma il prossimo 30, 31 maggio e 1 giugno organizzando un Congresso Internazionale con la presenza di alcuni famosi chirurghi come William G. Arnett (USA), Daniel Laskin (USA), Junji Sugawara (Japan), Gyorgy Szabò (Hungary). Molte società chirurgiche saranno coinvolte direttamente con i loro presidenti.
Romeo: Mi auguro sia l’espressione di un desiderio condiviso.
Rossi: Un desiderio e una nuova consapevolezza, considerando anche il periodo economico.

 

4. Ritiene che in futuro si potranno trovare formule e percorsi virtuosi per fare formazione dei giovani in un momento difficile, congiunturale come l’attuale?
Fonzar: Una domanda difficile cui dare risposta. Il mio auspicio è che intervenga in ogni caso una maggior collaborazione.
Garagiola: Organizzare insieme eventi intersocietari riducendone il numero e aumentare la qualità scientifica utilizzando inoltre le più attuali tecnologie di comunicazione per raggiungere soprattutto i giovani impossibilitati a partecipare assiduamente ai convegni. Penso sia la formula giusta per affrontare le sfide future che la nostra professione dovrà affrontare, solo così si riuscirà a concentrare gli impegni e gli sforzi economici dei colleghi partecipanti agli eventi considerando la difficile situazione economica attuale.
Romeo: È l’unica strada da percorrere identificando metodologie maggiormente incisive di formazione e certamente utilizzando le nuove tecnologie a nostra disposizione.
Rossi: Io spero di sì, dipende dalla volontà e dalla lungimiranza dei presidenti e dei rispettivi CD.

 

5. Durante il convegno Sidp Alberto Fonzar ha detto che tra le società scientifiche sono più le cose che uniscono che quelle che dividono. Se condivide tale motto, in che modo pensa di poter contribuire alla sua realizzazione?
Fonzar: Non posso che condividere perchè come dice la stessa domanda, sono stato io a fare quell’affermazione. Facciamo insieme un’analisi approfondita di problemi che tutti vediamo e condividiamo.
Garagiola: Il dialogo è alla radice di ogni fenomenologia associativa. Perseguire l’etica del dialogo con tutte le società scientifiche vuol dire andare ben oltre ogni generica deontologia professionale. L’ideale è che nella costruzione di rapporti stretti tra le varie associazioni l’operato dei presidenti e consigli direttivi sia temperato solo dal rispetto dell’autonomia degli altri. Devo ringraziare ed elogiare la collega e amica Carmen Mortellaro per il suo immenso impegno, iniziato da parecchi anni, a proseguire in questa nuova era di collaborazioni intersocietarie con grande successo. Poiché la qualità del professionista nella sanità è l’elemento chiave del successo, diventa cruciale l’educazione dei professionisti, a partire dalla formazione di base per arrivare a quella permanente che accompagna tutta la vita lavorativa. Per questo motivo, alla fine, la formazione è la più grande risorsa della Sanità e delle Scuole Universitarie; ed è ancora più importante nella misura in cui i medici e gli odontoiatri sono o vogliono essere non solo spettatori ma soprattutto promotori del cambiamento che li coinvolge. Quindi sarà importantissimo il ruolo delle associazioni scientifiche nella formazione continua dei professionisti e soprattutto dei giovani, agevolando e stimolando i loro impegno societario e scientifico.
Romeo: Bella domanda. Il problema è che purtroppo sino a oggi parte delle classi dirigenti delle Società ha dimostrato, per cercare di proteggere la propria identità e a volte un presunto predominio culturale, l'assoluta mancanza di volontà di confrontarsi e di percorrere percorsi comuni. La strada che abbiamo davanti a noi però non ci permetterà, come dicevo prima, di continuare a essere sordi e ciechi, a rischio di veder ridimensionate anche le società scientifiche più prestigiose. Quindi dobbiamo operarci per condividere sinergie e sforzi organizzativi per puntare su pochi eventi multidisciplinari di assoluta rilevanza clinico-scientifica in grado di soddisfare la vera esigenza dell’odontoiatra: migliorare il suo saper fare.
Rossi: In teoria condivido quello che Alberto Fonzar ha detto, lui che è anche Socio fondatore della nostra Società. Quello che divide non sono i contenuti, ma gli uomini. Bisognerebbe abbandonare visioni miopi e gelosie.

 

 L'articolo è stato pubblicato sul numero 5 di Dental Tribune 2012 Italy.

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