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Focus sulla prevenzione e sugli stili di vita all’incontro organizzato a Roma dall’ANDI

ven. 3 aprile 2015

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Organizzato durante la giornata mondiale della salute orale e della felicità, si è tenuto il 20 marzo all’Auditorium del Ministero della Salute a Roma l’incontro organizzato da ANDI “Alimentazione e corretti stili di vita: la prevenzione per la salute orale”.

Edoardo Cavallè, consigliere FDI ha parlato della giornata mondiale illustrando i progetti sviluppati nei vari paesi per dare al mondo una salute ottimale orale «Nel 2014, 100 paesi hanno partecipato alla Giornata ma nel 2015 dovrebbero raggiungere i 110. Bisogna motivare i pazienti sull'importanza della bocca e della sua salute – ha detto – occorre educare, partecipare e comunicare iniziando dai più piccoli per spiegare l'importanza dell’igiene e di una corretta alimentazione».

«L’Organizzazione Mondiale della Salute – ha detto Daniela Galeone, alto dirigente del Ministero – pone grande attenzione ai fattori di rischio». Tra i principali, gli stili di vita, la cattiva alimentazione e la scarsa prevenzione. Bisogna quindi lavorare sulla consapevolezza del cittadino ma anche favorire la creazione di contesti favorevoli mediante lotta al fumo o all’uso di alcool e abnorme di zuccheri. Giuseppe Renzo, presidente CAO: «Come odontoiatrici, siamo in prima linea e con responsabilità, dobbiamo quindi offrire opportunità in termini di cura e prevenzione al cittadino. I dentisti si devono elevare a "sentinelle" in continuo scambio con varie realtà legate alla professione. La visita deve essere inizio di un percorso di cura e prevenzione».

Occorrono regole uguali in tutte le regioni, senza disuguaglianze tra Asl, occorre chiarezza sul cosa fare e come, senza mettere a rischio la gestione degli studi e lo stato di salute dei pazienti. Ricordando la giornata mondiale della felicità, Antonella Polimeni, ha sottolineato che il sorridere ne è l'emblema, illustrando il progetto “Linee guida 2018-2015” ossia Raccomandazioni di comportamento clinico elaborate con l’ausilio di esperti. Antonino Veneziano della segreteria nazionale Sumai Assoprof: «In alcune regioni sono state promosse reti di screening e campagne che hanno coinvolto la penisola ma solamente a macchia di leopardo».

Importante il contributo di Roberto Callioni, presidente di “One Health”, realtà costituta da vari enti, ognuno con un ruolo per individuare progetti di prevenzione con valenza interdisciplinare. «La sua costituzione, avvenuta a Torino qualche settimana fa, sta per diventare operativa, nel tentativo di allargare i confini della prevenzione». Mauro Rocchetti ha parlato dei vari progetti ANDI, tra cui "5 minuti per salvare una vita" contro il tumore del cavo orale. Un altro riguarda le OSAS, – sindromi dell’apnea ostruttiva del sonno, malattia globale che colpisce una grossa fetta della popolazione. Un sonno frastagliato e insufficiente ha tra le conseguenze il pericolo alla guida o sul lavoro, ma con una serie di accorgimenti si può dare sonno e sollievo ai pazienti.

Infine il progetto di "odontoiatria sociale" con prestazioni a tariffe controllate per alcune fasce deboli, che, sebbene non abbia portato i risultati sperati, resta di estrema attualità in un momento economicamente difficile. Per avvicinare l’italiano all’odontoiatria e alla prevenzione è nata infine TV ANDI, per alleviare l'attesa nei centri odontoiatri trasformandola in sala d'intesa col paziente. Un progetto di fondamentale importanza per veicolare messaggi, tra cui lo stesso slogan "ANDI c'è". Dopo una breve descrizione della Fondazione fatta dal suo presidente Ivan Mancini, ha preso la parola Franco Condò, consigliere del ministro della salute per l’Odontoiatria. «Questa è anche la giornata sulla responsabilità sanitaria – ha detto – un’occasione per sottolineare che molti cittadini non possono accedere alle cure odontoiatriche per carenza di denaro. Il Ministero intende con un’indagine valutare l'impatto economico che tali esigenze hanno sul sistema sanitario nazionale, specie i costi del tumore del cavo orale. Una sistematica raccolta di dati, come sul papilloma virus, potrebbe portare ad una copertura vaccinale tale da debellare la malattia».

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