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Fare il punto e guardare avanti: il panorama attuale e futuro degli impianti dentali

ven. 8 settembre 2023

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La rivoluzione digitale continua. Come per tutte le aree dell’odontoiatria anche l’implantologia sta diventando digitale. I potenziali vantaggi di un workflow digitale possono essere applicati a diverse fasi del percorso terapeutico, spesso migliorando i risultati, così come l’esperienza del paziente e professionale.

Stiamo assistendo a un aumento dell’uso di scanner intraorali che possono acquisire impronte altamente accurate e migliorare il comfort del paziente rispetto alle impronte convenzionali in alginato. Per il team clinico, le scansioni digitali possono essere facilmente integrate nel più ampio flusso di lavoro digitale facilitando la progettazione protesica, oltre a semplificare la comunicazione e la collaborazione con i colleghi. Stimerei che circa il 20-30% dei medici nel Regno Unito possieda e utilizzi questi scanner, ma prevedo che tale dato aumenterà nei prossimi due anni grazie al miglioramento e all’accessibilità della tecnologia.
La CBCT è l’altra soluzione digitale che oggi supporta l’implantologia. Queste scansioni sono diventate fondamentali per una pianificazione accurata e sicura del trattamento, consentendo ai medici di determinare la posizione ottimale, l’angolo, la profondità e la larghezza dell’impianto in ogni singolo caso. Questo, unito a protocolli di pianificazione basati sulla protesi, garantisce che ogni impianto dentale inserito possa essere ripristinato correttamente per una buona funzionalità, estetica, manutenzione e longevità.

Atteggiamenti nei confronti del “metallo” in bocca
Un’altra tendenza a cui stiamo assistendo nel Regno Unito è l’aumento della richiesta da parte dei pazienti nell’utilizzo di soluzioni implantari senza metallo. Anche se certamente non è ancora la norma, i miei colleghi ed io stiamo ricevendo sempre più richieste di alternative prive di metalli per gli impianti dentali convenzionali. Ciò riflette alcuni dei cambiamenti già osservati in altri settori, come nell’odontoiatria restaurativa, e crea una dinamica interessante per il futuro. Gli impianti ceramici sono a disposizione dei medici – supportati dalla scienza e da comprovati risultati clinici – e oggi vengono utilizzati con maggiore regolarità rispetto a qualche anno fa.

Ancora da venire
Esistono alcune interessanti tecnologie attualmente in fase di introduzione e sviluppo che potrebbero avere un impatto positivo sull’implantologia futura. Ad esempio, esistono dei software di chirurgia navigata che consentono al medico di preparare il sito implantare utilizzando la scansione CBCT in tempo reale, come una sorta di guida virtuale. Offrono un modo alternativo di fornire interventi chirurgici guidati, consentendo un approccio a mano libera che si avvale della tecnologia digitale per un posizionamento degli impianti dentali più accurato e sicuro. Questo tipo di tecnologia è ancora abbastanza nuova per il settore, ma è probabile che diventi una tecnica più popolare con l’evoluzione dei software.
L’altra area in cui sono in corso cambiamenti è la gestione della peri-implantite. La prevalenza è difficile da misurare, ma secondo le ricerche attuali essa si verifica nel 12,5% dei pazienti e del 19,5% degli impianti1. Una delle principali cause di complicazioni dell’impianto rimane una malattia che non è completamente compresa dal professionista o dai pazienti.

Il prof. Niklaus Lang della Queen Mary University di Londra ha sostenuto una volta ad una conferenza a cui ho partecipato: «La parodontite è opera di Dio, la peri-implantite è opera dell’uomo». Ciò dimostra la differenza tra le due malattie e perciò dobbiamo sviluppare tecniche di gestione che tengano conto di tale differenza. Come specialista in parodontologia, questo è un argomento che mi appassiona, e l’Association of Dental Implantology da tempo riconosce questo argomento importante per la progressione del settore. Abbiamo organizzato eventi dedicati alla discussione delle sfide alla peri-implantite e all’esplorazione di possibili soluzioni proprio per questo motivo.
In futuro, il modo in cui puliremo gli impianti dentali sarà probabilmente oggetto di ulteriori controlli. Esiste già una tecnologia per la pulizia elettrolitica della superficie degli impianti che ha dimostrato di inattivare il biofilm batterico molto meglio di un sistema a polvere2. Data l’attenzione rivolta alla prevenzione delle infezioni batteriche nel settore degli impianti nel Regno Unito, nuovi metodi di pulizia dei prodotti da noi utilizzati sarebbero ampiamente apprezzati.
Naturalmente, ciò andrà ad aggiungersi - o forse addirittura in secondo luogo - al tema della prevenzione della malattia. Conosciamo i fattori di rischio della peri-implantite, ma se riuscissimo ad affinare i meccanismi esatti dietro lo sviluppo, sarebbe un punto di svolta per molti dei nostri pazienti. Con una maggiore ricerca, una maggiore comprensione della malattia e la prossima generazione di tecnologie e materiali, saremo meglio attrezzati per fermare la peri-implantite prima che diventi un problema.

Oltre ciò, nel prossimo futuro ci sarà senza dubbio un cambiamento in alcune delle altre tecniche e dei prodotti clinici utilizzati nel flusso di lavoro implantare. Ad esempio, la socket shield viene portata alla ribalta in occasione di eventi e conferenze, e si sta lavorando a nuovi progetti di impianti dentali capaci di ridurre ulteriormente le potenziali complicanze. È un momento entusiasmante per essere coinvolti nel settore implantare e utilizzare le nuove innovazioni che man mano stanno arrivando sul mercato. Concentrarsi su soluzioni scientifiche e basate sull’evidenza rimane fondamentale, ma possiamo aspettarci negli anni a venire di offrire ai pazienti trattamenti implantari sempre migliori.

L'articolo è stato pubblicato sul today @ IDS Show Preview 2023.

Nota editoriale:

References

  1. Diaz, P., Gonzalo, E., Villagra, L.J.G. et al. What is the prevalence of peri-implantitis? A systematic review and meta-analysis. BMC Oral Health 22, 449 (2022).
  2. Ratka C, Weigl P, Henrich D, Koch F, Schlee M, Zipprich H. The Effect of In Vitro Electrolytic Cleaning on Biofilm-Contaminated Implant Surfaces. J Clin Med. 2019 Sep 6;8(9):1397. Erratum in: J Clin Med. 2022 Feb 08;11(3): PMID: 31500093; PMCID: PMC6780638.
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