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Efficacia ed efficienza del controllo del biofilm orale: protocollo tailoring “personalizzato e condiviso”

Tecniche per la disorganizzazione del biofilm dalle superfici vestibolari, orali e masticatorie.
G.M. Nardi, S. Sabatini

G.M. Nardi, S. Sabatini

mer. 17 febbraio 2016

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Un corretto protocollo domiciliare di gestione del biofilm orale è indispensabile per mantenere lo stato di salute del cavo orale (Fig. 1), sia esso primario sia per terapia di mantenimento in seguito a cure odontoiatriche. In particolare, la rimozione meccanica della placca tramite le manovre di igiene orale domiciliare può prevenire l’insorgenza o rendere reversibile una condizione di gengivite (Van der Weijden, 2005).

Le tecniche di spazzolamento manuale attualmente esistenti, quali la tecnica di Bass, Charter, Stillman ecc., prevedono tutte l’esecuzione di un certo tipo di movimenti per ottenere un’efficace disorganizzazione del biofilm, a prescindere dallo strumento utilizzato; sono tutte tecniche ideate nella prima metà del Novecento, quando lo strumento d’eccellenza per l’esecuzione delle manovre di igiene orale era lo spazzolino, all’epoca caratterizzato da un design essenziale, con manico, gambo e setole rigide. Oggi la tecnologia offre strumenti più raffinati, che soddisfano ogni tipo di esigenza: manici con l’impugnatura facilitata, gambo flessibile, testina di dimensioni variabili multilivello, setole arrotondate o filamenti con un range di durezza dal medio all’extra morbido (Figg. 2-4). Tali miglioramenti dettati dal progresso non sono stati, però, accompagnati da un’altrettanta modernizzazione dei protocolli per il loro utilizzo.
Le evidenze scientifiche ci suggeriscono che il mero spazzolamento del cavo orale è meno efficace rispetto allo spazzolamento con aggiunta di detersione delle zone interprossimali (Slot et al., 2008); inoltre, sono state dimostrate sia l’efficacia dello scovolino per la detersione interdentale sia la sua maggior efficacia rispetto ad altri presidi progettati per lo stesso utilizzo (filo, stick interdentali) (Slot et al., 2008). Risulta, quindi, utile abbinare le tecniche a disposizione per la disorganizzazione del biofilm dalle superfici vestibolari, orali e masticatorie a quelle per lo stesso trattamento delle superfici interprossimali (Figg. 5-6), motivando efficacemente il paziente al loro utilizzo (Van der Weijden, 2005).
Un miglioramento rispetto alle obsolete tecniche di spazzolamento è stato rappresentato da una tecnica con ausilio colorimetrico (Checchi et al., 1998), che prevedeva l’utilizzo di un rivelatore di placca (Fig. 7) per evidenziare il biofilm e indicava al paziente di rimuoverlo con gli strumenti a sua disposizione.

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Seppure questa tecnica introduca il vantaggio di rendere maggiormente visibile al paziente la placca da rimuovere, presenta il limite di non obbligarlo a scegliere lo strumento più idoneo alla sua situazione, ed è evidente che una scelta così delicata non possa essere relegata al paziente.
Da ciò nasce l’esigenza di introdurre un nuovo metodo per la gestione domiciliare del biofilm orale: il nuovo protocollo tailoring “personalizzato e condiviso”, che prevede la condivisione tra operatore e paziente della scelta delle tecnologie da utilizzare in base alla situazione clinica evidenziata e, mediante l’ausilio di rivelatore professionale bitonale, anche della selezione degli strumenti più adatti per la detersione di ogni superficie dentale; prevede, quindi, l’utilizzo dello scovolino in aggiunta allo spazzolino. Il protocollo, studiato dal gruppo di lavoro dell’Università Sapienza (prof.ssa Nardi, dott.ssa Sabatini, prof. Guerra e prof.ssa Ottolenghi), obbliga il professionista a valutare attentamente biotipo gengivale, allineamento dentale, occlusione, manualità e tipologia caratteriale, per concordare la scelta delle tecnologie, i tempi e i modi di utilizzo con il paziente.

Bibliografia
1. GA Van der Weijden and KPK Hioe. A systematic review of the effectiveness of self-performed mechanical plaque removal in adults with gingivitis using a manual toothbrush. J Clin Periodontol 2005;32 (Suppl. 6):214-228.
2. Drisko C.L, Periodontal self-care: evidence-based support. Periodontology 2000 2013; 62:243-245.
3. Checchi L., M. Franchi Igiene Orale e Terapia Igienica. Martina Editions, 1998.
4. Slot D.E, Wiggelinkhuizen L, Rosema N.A.M, Van der Weijden G.A. The efficacy of manual toothbrushes following a brushing exercise: a systematic review. Int J Dent Hyg 2012;10, 187-197.
5. Loe H, The gingival index, the plaque index and the retention index systems. J Periodontol 1967. Nov-Dec;38(6):Suppl:610-6.
6. WHO Library Cataloguing-in-Publication Data. Oral Health Surveys: Basic Methods – 5th Ed. World Health Organization 2013. Available at http://apps.who.int/iris/bitstream/10665/97035/1/9789241548649_eng.pdf?ua=1 last access June 19, 2015

L'articolo è stato pubblicato su Dental Tribune Italian Edition, febbraio 2016.

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