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Sheffield, UK – Nei Paesi occidentali come il Regno Unito, tra il 10 e il 20% degli adolescenti è sottoposto a cure ortodontiche di qualche tipo. Una recente meta-analisi condotta dai ricercatori della University of Sheffield’s School of Clinical Dentistry ha indicato che il trattamento effettuato in quella fascia d’età giovanile può avere un impatto misurabile sulla qualità di vita correlata alla salute orale della persona (OHRQoL, oral health-related quality of life).
I ricercatori hanno scoperto che i livelli di benessere emotivo e sociale riguardanti l’OHRQoL sono abbastanza migliorati nei pazienti trattati ortodonticamente prima dei 18 anni. Questi risultati sono rilevanti, perché fino a quel momento non esistevano prove del fatto che il trattamento ortodontico potesse effettivamente migliorare l’OHRQoL.
Gli studiosi hanno unito i dati provenienti da oltre una dozzina di ricerche sui risultati ottenuti prima e dopo il trattamento ortodontico, condotti negli ultimi dieci anni in Paesi come l’Australia, il Brasile, il Canada, la Cina, l’Italia, il Regno Unito e gli Stati Uniti. Di questi, quattro sono stati selezionati alla fine per l’utilizzo di questionari simili, al fine di misurare ciò che i giovani pensavano dei propri denti e di come l’estetica dei denti abbia influenzato la loro vita, prima e dopo il trattamento ortodontico. Tutti hanno evidenziato un miglioramento effettivo e piuttosto sensibile nelle aree del benessere emotivo e sociale, secondo i ricercatori.
«Da ortodontisti quali siamo, ci viene continuamente confermato dai nostri pazienti che sono contenti che i loro denti ora siano dritti e che non sono più imbarazzati quando sorridono o vengono fotografati», ha spiegato il co-autore Philip Benson, che è anche Director of Research presso la British Orthodontic Society. «Il nostro obiettivo era quello di riunire tutte le ricerche che si sono occupate di misurare questi effetti tra i giovani».
Nonostante i risultati ottenuti siano già un primo passo per fissare una base da cui partire per approfondire ulteriormente questo tema, Benson ha ammesso che il numero dei partecipanti coinvolti nell’analisi era piccolo e che sono necessari dati di qualità superiore per giustificare le conclusioni a cui sono giunti. È infatti in corso, presso la School of Clinical Dentistry, uno studio di follow-up che analizza l’OHRQoL nella fascia di età inferiore ai 18 anni, sotto la supervisione del coautore e studente Hanieh Javidi come parte del suo progetto di ricerca di dottorato.
Lo studio, intitolato “Does orthodontic treatment before the age of 18 years improve oral health-related quality of life? A systematic review and meta-analysis”, è stato pubblicato sul numero di aprile dell’American Journal of Orthodontics e Dentofacial Orthopedics.
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