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Barre fresate per overdenture: protocollo e procedure

Dennis Urban

Dennis Urban

mer. 16 aprile 2014

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Quando un caso implantare richiede una procedura con barra fresata è estremamente importante scegliere il protocollo di lavoro adeguato. Sono di conseguenza fondamentali la presa dell’impronta, del morso, il fissaggio dei denti e dello scheletrato insieme alla creazione della barra.

Spesso il dentista decide di prendere scorciatoie eliminando alcune di queste fasi del protocollo che si rivelano invece fondamentali per il corretto trattamento del caso di overdenture.
Inoltre è sempre raccomandata la creazione di uno scheletrato interno in metallo che funge da supporto agli attacchi aumentandone la forza e la tenuta a livello di dentiera. Spesso quando lo scheletrato non è incorporato nella dentiera si verificano rotture che si caratterizzano nelle aree non supportate dal metallo o dal materiale acrilico, tipicamente le aree di interesse risultano essere gli attacchi. Spesso capita di ricevere una richiesta dal dottore per eliminare lo scheletrato in metallo al fine di abbassare i costi, come conseguenza il lavoro ritornerà poco tempo dopo in laboratorio con necessità di riparazioni e questo processo si ripeterà nel tempo fino al montaggio di uno scheletrato di supporto.

Il caso in esame è stato inviato al nostro laboratorio dopo la registrazione del modello e del morso avvenuta presso un altro laboratorio, in seguito a una verifica index svolta precedentemente (Fig. 1) il dentista si era assicurato dell’accuratezza del modello.
Il primo passo è stato costruire una dentiera di rinforzo in modo da permettere al dentista di controllare l’occlusione del paziente e permetterci di avere un’idea di quanto spazio fosse disponibile per la barra fresata.
Dopo esserci consultati abbiamo stabilito che la direzione più indicata fosse quella di procedere con la creazione di una barra fresata utilizzando gli attacchi Rhein83 della linea Ot Equator.
In passato abbiamo risolto numerosi casi utilizzando queste tecniche con successo e il caso in analisi si presentava come ottimale per gli attacchi Equator.
L’attacco OT Equator ha il profilo verticale più ridotto con un altezza di 2,1 mm (Figg. 2, 3) insieme al diametro più piccolo per un totale di 4,4 mm. Viene prodotto compatibile con tutte le marche di impianti con altezze a partire da 0,5 mm fino a un totale di 9 mm. Sono disponibili diverse cappette ritentive in differenti gradi elastici che vengono poste all’interno di un apposito contenitore metallico in titanio. Gli attacchi Equator sono disponibili in diverse versioni: monconi in titanio per impianti, attacchi filettati per tutti i sistemi CAD/CAM, versione calcinabile per denti naturali e connettori per barre passivanti su impianti. In questo caso specifico abbiamo utilizzato i prefabbricati filettati in titanio.

La dentiera provvisoria è stata inviata al dentista (Fig. 4) il quale ha verificato che l’impronta fosse stata presa in maniera corretta. Il passo successivo è stato inviare il caso agli esperti per la creazione della barra fresata. Prima di inviarlo è stato applicato uno strato protettivo sul modello in cera che ci permettesse di avere spazio sufficiente per disegnare una barra estetica con gli attacchi Ot Equator. La barra è stata fresata con gli alloggiamenti filettati da 2 mm per accogliere gli attacchi Equator di Rhein83 rispettando il posizionamento degli impianti (Figg. 5, 6).
Quando la barra è rientrata al laboratorio il passo successivo è stato di creare uno scheletrato in metallo fuso. Un altro modello è stato costruito in cera per essere montato correttamente sulla barra fresata (Fig. 7). Dopo che lo scheletrato è stato fuso e rifinito (Fig. 8) è stato fabbricato un altro modello con i contenitori Equator e le cappette ritentive (Fig. 9).

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Gli abutments sono stati avvitati in posizione e i contenitori sistemati in posizione prima che il fissaggio dello scheletrato fosse completato. Quando si scelgono i denti per un caso di overdenture, molti medici non sono consapevoli delle innumerevoli possibilità di scelta.  Vi sono diversi aspetti importanti da considerare tra i quali integrità, estetica e gli spazi occlusali. La scelta per i denti in questo caso di overdenture è stata per i denti Vita, i quali superano le altre marche per consistenza, forma e estetica. Il mio consiglio per un caso di overdenture è di utilizzare i Vitapan Plus per gli anteriori e i Lingoform per i posteriori, entrambi sono disponibili nel catalogo Vita.

I denti Lingoform sono studiati per essere posizionati a livello delle occlusioni linguali (Fig. 10) che scaricano lo stress sugli impianti permettendo di mantenere integro lo schema generale di overdenture su impianti. La barra e la dentiera in cera sono state inviate al dentista per assicurarsi che tutto fosse in ordine e il morso coincidesse con il lavoro (Fig. 11). Fino a questo punto il protocollo è stato seguito in maniera corretta e le prove del dentista hanno avuto esito positivo. Il lavoro è tornato poi al laboratorio che intanto era pronto a completarlo. Si è proceduto con l’utilizzo di materiale acrilico per dentiere che in combinazione con lo scheletrato ha assicurato al paziente una soluzione ottimale con nessuna possibilità di rottura (Figg. 12, 13). L’aver seguito correttamente il protocollo di overdenture ha permesso la realizzazione di un lavoro di successo. La programmazione delle fasi di lavoro unita a un protocollo completo è stata associata all’uso dei migliori materiali, nello specifico gli attacchi Ot Equator e i denti Vita, garantendo la completa soddisfazione del paziente.

Reprinted by permission of Palmeri Publishing, ©2014 Palmeri Publishing.

L'articolo è stato pubblicato sul numero 1 di Implant tribune Italy 2014

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