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A maggio tutti a casa gli gnatologi italiani nell’House of Gnathology che s’inaugura a Parma

Il nuovo Coordinamento AIG. Da sinistra in piedi A. Rampello, E. Ricotti, S. Vollaro, A.Deregibus, D. De Gregorio, E. Tanteri, E. Accivile, A. Nanussi. Da sinistra seduti G. Albergo, M. Gandolfini, R. Cornalba, L. Viano, R. Masnata, C. Di Paolo, D. Tripodi, F. Ravasini.
Renata Maturo

Renata Maturo

ven. 9 marzo 2018

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Eugenio Tanteri, responsabile scientifico AIG ricostruisce per Dental Tribune le travagliate circostanze della nascita dell’House of Gnathology, la casa comune della Gnatologia italiana di cui è primo artefice, «operazione condotta coralmente da tutti i responsabili delle maggiori Società italiane – puntualizza – il cui merito va distribuito equamente. Tutti i "sentimenti" di protagonismo e individualismo sono stati eliminati». Vediamo.

Da cosa nasce l’idea di quest’unione e soprattutto la necessità?
Già in più occasioni si era venuta a creare tra le Società una sorta di condivisione e interscambio culturale, ospitandoci reciprocamente nei programmi e negli svolgimenti dei temi congressuali. Un’interazione continua basata su conoscenze ed esperienze che ha permesso di valutarci meglio, sgretolando il muro del pregiudizio. Insomma proprio la “diversità” ci ha fatto comprendere che esistevano le basi per un momento di arricchimento comune, culturale, professionale e perché no... umano.

Quindi?
Quindi abbiamo raggiunto consapevolezza che, pregando tutti insieme in un’unica cattedrale ed evitando quindi di professare i nostri “credo” in tante piccole parrocchiette, si sarebbero potuti raggiungere traguardi ben più vincenti. Così, nell’ottobre 2015, in occasione del Congresso annuale AIG, dopo l’ennesimo ed animato dibattito, abbiamo deciso che i tempi erano maturi per ipotizzare maggiori sinergie e condivisioni societarie: nasceva di fatto il progetto “House of Gnathology”.

Composta da chi?
All’inizio come confederazione tra AIG (Associazione Italiana di Gnatologia), AIKECM (Accademia Italiana di Kinesiografia e Elettromiografia Cranio Mandibolare), AIPP (Associazione italiana Pedro Planas), SIDA (Società italiana Disfunzioni ed Algie Craniomandibolari) e SIOS (Società Italiana Odontostomatologia dello Sport).

Primo evento comune?
A novembre si svolgeva a Torino il I° Congresso della House of Gnathology che confermò il comune desiderio di convergere in un’unica società; nell’occasione si aggiunsero gli amici della FRISP (Federazione Riabilitatori Interdisciplinari Stomato Posturali).

Prime iniziative comuni?
La Commissione intersocietaria dopo aver valutato pro e contro evidenziava come la stessa AIG, per suo Statuto e per come era stata strutturata, poteva già di suo costituire lo scaffold su cui intrecciare le altre realtà. Di qui la decisione unanime (luglio 2017) di confluire nell’AIG, che a questo punto diventa di fatto la “House of Gnathology”.

Con più forti ideali politici o scientifico/culturali?
Un po’ da tutti questi fattori, probabilmente distribuiti in egual misura.

Cominciamo allora dall’ideale politico
È inequivocabile che un’unica società possa rappresentare meglio i suoi iscritti rispetto a tanti piccoli partitini. La Gnatologia non è fatta di grandi numeri e se per giunta li distribuiamo in piccole realtà il suo peso politico non può essere grande. Inoltre molti colleghi, pur esercitando in qualche modo la disciplina, faticano nell’identificarsi nell’una o nell’altra società. D’ora in poi uno gnatologo che si consideri tale e desideri una casa dove confrontarsi e crescere, ha un’importante società di riferimento. Inoltre, un’unica società ha maggiore visibilità e rappresenta un concreto punto di riferimento a livello istituzionale e intersocietario.

E dal punto di vista scientifico?
Discorso complicato, perché difficile raggiungere la consapevolezza comune che la Gnatologia non sia soltanto un’opinione, un qualcosa di astratto, ma di più consistente, una certezza. Da circa 60 anni ci combattiamo per affermare il dominio culturale e metodologico senza arrivare a conclusioni. Ora finalmente è stato stabilito che lo strumento migliore lo possediamo tutti è “sopra il collo”. Solo che dobbiamo utilizzarlo scevro da dogmi e timori di altrui peculiarità. Diversamente avranno gioco facile i negazionisti, il cui interesse è probabilmente speculare sulle nostre contrapposizioni.

Quali difficoltà nel percorso di unificazione?
Sicuramente “convertire” i fondamentalisti dottrinali, distribuiti più o meno equamente in tutte le società, a modificare l’atteggiamento di chiusura intellettuale verso l’accoglienza ai “diversi”. Inoltre difficoltà oggettive, burocratiche e amministrative fomentate dal timore di possibili prevaricazioni. Non è stato semplice anche formulare programmi scientifici e culturali condivisibili e rispettosi delle varie appartenenze. Ulteriore difficoltà, la rappresentanza paritaria nel Direttivo.

Gnatologia e ortodonzia si differenziano per diversità di “scuole di pensiero” quindi di idee ed iniziative. Un vantaggio o no?
Per elaborare il concetto di “casa gnatologica comune” ci siamo ispirati in buona parte alla SIDO (molti ne siamo soci) nel cui alveo scorrono tutte le filosofie e tecniche ortodontiche, con proficua convivenza indipendentemente dalla tecnica utilizzata. Non esistono ortodonzie ma principi clinico-diagnostici condivisi. Le varie tecniche sono solo strumenti utilizzati in base alla formazione scolastica ricevuta, alle convinzioni individuali e alle capacità operative. E, perché no alle caratteristiche e necessità del paziente, attore cui dobbiamo porre le maggiori attenzioni. Come l’Ortodonzia è una, anche la Gnatologia lo è, come la Società che accomuna e rappresenta gli Gnatologi. Anche noi abbiamo contribuito alla stesura delle Raccomandazioni Cliniche Ministeriali in Odontoiatria e i loro destinatari dovrebbero far parte dell’AIG.

 Quali propositi per il futuro? Quali aspettative?
Sono stati istituiti diversi Gruppi di studio, corrispondenti grosso modo alle vecchie società, che da una parte garantiranno la continuità culturale di ognuno e dall’altra dovranno operare in sinergia per ottemperare alle adempienze societarie. Con il Presidente AIG Roberto Masnata e il Consiglio AIG stiamo elaborando il Regolamento per la definizione dei programmi scientifici futuri, resi più appetibili grazie alla nuova pluralità culturale e scientifica. Ci aspettiamo iniziali difficoltà, strascichi del peccato originale, discussioni animate ma stimolanti, confronti costruttivi. Forse rivaluteremo nostre vecchie convinzioni, forse ne origineremo altre, forse miglioreremo nella ricerca. Tutti forse che diventeranno realtà se sapremo cogliere quest’opportunità a nostro vantaggio ma soprattutto dei pazienti.

Ultimo ma non meno importante?
L’aspetto economico, grazie al numero e alla centralizzazione sotto un unica segreteria. Spenderemo meno e avremo più servizi.

A quando il battesimo ufficiale dell’AIG
Si svolgerà l’11 e 12 maggio a Parma sull’“ATM ed Imaging :dalla clinica alla diagnostica per immagini”: con l’alternarsi di importanti esperti italiani e stranieri, è un appuntamento dai contenuti fondamentali e d’estrema utilità per tutti, indipendentemente dall’appartenenza dottrinale.

È in vista anche un Congresso Nazionale?
Presieduto da Roberto Masnata si svolgerà a Milano il 23 e 24 novembre nell’Aula Magna dell’Università grazie a Giampiero Farronato, uno dei primi a credere e caldeggiare l’unione di tutti gli Gnatologi, sul tema “La riabilitazione funzionale del sistema stomatognatico: dalla diagnosi alla terapia” con partecipazione dei maggiori esponenti delle varie Scuole.

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