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VR e AI si rivelano utili aiuti nel trattamento di pazienti con disabilità mentali

La realtà virtuale potrebbe essere utilizzata in medicina per contribuire a fornire un ambiente rilassante durante i trattamenti che normalmente sarebbero difficili per alcune tipologie di pazienti (Image: Unai Huizi Photography/Shutterstock).

RIYADH, Arabia Saudita: Ogni odontoiatra del mondo, prima o poi, curerà un paziente con qualche forma di disabilità mentale e, secondo recenti ricerche, l’attuale tecnologia può rendere il trattamento più agevole e aiutare il paziente a sentirsi più a suo agio. Questo studio, importante nel contesto dell’Arabia Saudita, dove oltre un milione di persone soffrono di disabilità mentali, mirava ad affrontare l’incapacità di questi pazienti a esprimere le loro esigenze di trattamento odontoiatrico. I ricercatori hanno esaminato l’impatto dell’uso della realtà virtuale (VR) e intelligenza artificiale (AI) durante i trattamenti dentali sull’ansia e sulle risposte comportamentali nei pazienti con disabilità mentali.

Lo studio inizia evidenziando l’elevata prevalenza dei disturbi mentali a livello globale e le sfide specifiche affrontate dalle persone con disabilità mentali nell’accedere alle cure dentistiche. I progressi tecnologici nel trattamento della salute mentale, in particolare attraverso l’intelligenza artificiale e la realtà virtuale, vengono evidenziati come potenziali soluzioni per gestire l’ansia e migliorare il comportamento negli studi odontoiatrici. Gli autori hanno cercato di determinare se le esperienze VR immersive combinate con interventi AI potessero ridurre l’ansia e migliorare il comportamento in individui con disabilità mentali da moderate a gravi, quali paralisi cerebrale e sindrome di Down. Lo studio ha ipotizzato come le simulazioni VR avrebbero fatto familiarizzare i pazienti con l’ambiente dentale, facilitando così le procedure minori sia per il personale odontoiatrico che per gli stessi pazienti.

Lo studio trasversale è stato condotto tra dicembre 2022 e marzo 2023 su 90 donne saudite residenti in un centro di riabilitazione. I partecipanti sono stati selezionati sulla base di specifici criteri di inclusione ed esclusione, e sono stati raccolti dati sul loro background demografico, livelli di ansia al baseline e comportamenti. Due tipi di intervento sono stati utilizzati nella cura di questi pazienti. Il primo ha utilizzato un visore VR Oculus Quest 2 per creare un ambiente naturale simulato allo scopo di offrire un’esperienza rilassante. Il secondo intervento ha coinvolto un ambiente alimentato dall’intelligenza artificiale collegato a un sensore galvanico di risposta cutanea (GSR), che ha regolato l’ambiente in base ai livelli di ansia del paziente misurando l’eccitazione emotiva.

L’ambiente simulato che è stato creato ha utilizzato le caratteristica rilassanti della natura come le immagini di un fiume e zone umide. Inoltre, sono stati inclusi personaggi dei cartoni animati, e l’ambiente è stato in parte personalizzato. Il GSR ha monitorato il paziente e regolato l’ambiente VR per compensare e fornire un’esperienza più rilassante.

Ciascun punteggio relativo all’ansia è stato adattato al paziente, e gli autori non hanno assegnato un punteggio al baseline. Questi punteggi individuali sono stati utili per valutare lo stato del pre- e post-operatorio di ciascun paziente, nonché l’efficacia del programma durante ogni fase del trattamento – pre-intervento, durante l’intervento e post-intervento. Utilizzando inoltre la Frankl Behavior Rating Scale e la Venham Anxiety and Behavior Scale per valutare i cambiamenti comportamentali, i medici sono stati in grado di notare una significativa diminuzione dei livelli di ansia e un miglioramento del comportamento quando sono state impiegate le tecnologie VR e IA. Ad esempio, i punteggi GSR sono diminuiti significativamente dal pre-trattamento al post-trattamento. Inoltre, c’è stato un notevole miglioramento del comportamento mostrato nei punteggi di Frankl e Venham, e lo studio ha riscontrato una correlazione positiva tra riduzione dell’ansia e miglioramento del comportamento.

Secondo questi risultati, l’utilizzo della VR sembra essere un metodo efficace per gestire l’ansia e il comportamento durante i trattamenti dentali non invasivi nelle persone con disabilità mentali. Lo studio suggerisce come l’utilizzo di VR e IA abbiano una più ampia applicabilità in diversi contesti clinici e ritiene che siano necessarie ulteriori ricerche per studiarne l’efficacia nelle procedure mediche e dentistiche più complesse.

Lo studio, intitolato “Effect of virtual reality and artificial intelligence on anxiety and behaviour among individuals with mental disabilities in a dental setting”, è stato pubblicato il 27 ottobre 2023 sul Journal of Disability Research.

 

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