DT News - Italy - Valutazione a 12 mesi degli impianti Easyfor cilindrici secondo i criteri di successo/insuccesso descritti in letteratura. Studio prospettico multicentrico. Analisi su 50 casi

Search Dental Tribune

Valutazione a 12 mesi degli impianti Easyfor cilindrici secondo i criteri di successo/insuccesso descritti in letteratura. Studio prospettico multicentrico. Analisi su 50 casi

Foto al microscopio ottico di superficie sabbiata e a con doppia acificazione impianti Easyfor.
B. Fornengo

B. Fornengo

mer. 13 luglio 2016

salvare

Negli ultimi 25 anni l’uso di impianti dentali è diventato un metodo di trattamento affidabile per pazienti edentuli o parzialmente edentuli, con alti tassi di successo in entrambe le sperimentazioni precliniche e cliniche1. Il miglioramento del tasso di successo cumulativo va di pari passo con il miglioramento dello stato di avanzamento di osteointegrazione2.

L’osteointegrazione degli impianti dentali rappresenta una complessa serie di fasi distinte e sovrapposte3. Inizialmente le fasi dell’osteointegrazione sono simili a quelle della riparazione di fratture ossee abbinate a una stabilità primaria. In questo modo il passaggio dalla stabilità meccanica primaria, fornita dal design dell’impianto, alla stabilità biologica, è fornito da osso neoformato4.
L’avvenuta osteointegrazione è correlata a diversi fattori, i quali dipendono in parte dal paziente (fattori biologici)5, in parte dal clinico (modus operandi nella preparazione del letto implantare)6, in parte dai materiali utilizzati (titanio ecc).
Per quanto riguarda i materiali per impianti dentali utilizzati nella costruzione dell’impianto stesso, gli studi dimostrano che un aumento dei tassi di osteointegrazione possono essere raggiunti con configurazione della superficie macro- e microtrattata7. Per questo motivo la ricerca sugli impianti dentali per migliorare le prestazioni cliniche si è concentrata sullo sviluppo di nuovi materiali, variazioni di forma e modifiche di trattamento di superficie implantare.
I fattori che contribuiscono al raggiungimento dell’osteointegrazione, dunque, sono le caratteristiche specifiche del materiale titanio – la macrogeometria (forma e disegno dell’impianto), la microgeometria (caratteristiche della superficie) (Figg. 1a, 1b).
A partire dai primi sistemi implantari, sono state sviluppate svariate forme di impianti, quali ad esempio impianti a lama, conici, cilindrici, a vite, cavi, pieni, con vari tipi di filettature e scanalature per migliorare l’efficienza di taglio e la ritenzione nell’osso ecc.; diversi materiali, quali titanio puro, leghe di titanio, alluminio, zirconio ecc.; numerose configurazioni di superficie, quali impianti a superficie liscia (machined), macro, micro e nano-rugosa, porosi, ricoperti di idrossiapatite (HA), TPS (Titanium Plasma-Sprayed), mordenzati con acidi (acid-etched), sabbiati e mordenzati (SLA) ecc. Sono stati anche sviluppati diversi tipi di connessioni con I’abutment, nel tentativo di migliorare la stabilità e l’accoppiamento tra fixture e abutment (ad esempio, connessione interna), diverse forme della porzione coronale dell’impianto per ridurre la perdita ossea (platform switching, wide platform), o migliorare il fattore estetico (ad esempio, scalloped implants) ecc.

 

Leggi l'articolo completo nella sezione CLINICAL > IMPLANTOLOGY

 

To post a reply please login or register
advertisement