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Uso degli antibiotici in odontoiatria pediatrica: l’importanza di linee guida

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AIRO

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lun. 3 aprile 2017

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Dalla revisione della letteratura si può osservare come vi sia poca consapevolezza circa le linee guida relative alla prescrizione degli antibiotici in età pediatrica. Molte infezioni oro-facciali hanno origine da infezioni odontogene e la prescrizione di antibiotici è diventata un fenomeno onnipresente. La WHO (World Health Organization) ha riconosciuto che l’inappropriato, indiscriminato e irrazionale utilizzo di antibiotici ha condotto all’antibiotico-resistenza come problema mondiale.

Revisione letteratura dr.ssa Michela Caserta

Al fine di far percepire quanto sia grave il problema della sovraprescrizione, ritengo utile fornire alcuni dati generali. Nel 2010, negli Stati Uniti gli operatori sanitari hanno prescritto 258 milioni di cicli di antibiotici, ovvero 833 prescrizioni ogni 1000 abitanti. Circa un quarto degli antibiotici è stato prescritto dai medici di famiglia, seguiti da pediatri e internisti.
Gli odontoiatri hanno prescritto il 10% circa, che corrisponde a 25 milioni di cicli l’anno.
Il tasso più alto di prescizione è stato per i bambini sotto i 2 anni di età: 1365 cicli ogni mille bambini; questo significa che un bambino americano ha ricevuto in media quasi tre cicli di antibiotici nei suoi due primi anni di vita. Uno studio interessante ha comparato il modello di prescrizione di antibiotici e la consapevolezza della problematica dell’antibiotico-resistenza tra i praticanti laureati in chirurgia orale e i dentisti pediatrici. A cento dottori facenti parte di ognuna delle due categorie è stato fornito un questionario con domande aperte e chiuse. Da questa indagine trasversale si evince come vi sia una sovraprescrizione di antibiotici tra i praticanti laureati in chirurgia orale statisticamente significativa. L’amoxicillina è l’antibiotico più di frequente prescritto da entrambi i gruppi; tuttavia, in caso di infezioni sostenute da batteri anaerobi, il farmaco prescelto è una combinazione tra amoxicillina e acido clavulanico associato a metronidazolo.
Una differenza tra i due gruppi si riscontra circa il tempo di durata della terapia, poiché i praticanti laureati in chirurgia orale prescrivono terapie di 3 giorni, al contrario dei dentisti pediatrici optano per terapie della durata di 5 giorni.

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