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New Orleans - Essendo la carie una delle più diffuse malattie croniche orali, pari al 60% di tutti i trattamenti odontoiatrici, sono necessari materiali da otturazione più resistenti e robusti. Per ottenere questo risultato, la Louisiana State University School of Dentistry ha ricevuto una sovvenzione quinquennale di 2.465.297 dollari dal National Institute of Dental e Craniofacial Research del National Institutes of Health.
Con tale stanziamento i ricercatori mirano a sviluppare materiali più forti, durevoli e con proprietà antibatteriche capaci di inibire la carie ricorrente prolungando la durata dei restauri. Attualmente quelli in composito hanno una durata limitata di cinque-sette anni. Il gruppo di ricerca ha lavorato su una serie di compositi antibatterici ulteriormente migliorati, che rilasciano fluoro, agenti leganti e sigillanti. In uno sviluppo ulteriore, sperano di trasmettere queste proprietà del materiale a corone, cementi e ad altre applicazioni dentali.
«La principale causa del fallimento di restauri in composito è lo sviluppo di carie secondaria causata dal biofilm batterico presso il margine del restauro. Un’altra causa è la frattura dovuta alla debolezza del materiale» dice Xiaoming Xu, il ricercatrice principale, a capo della Divisione biomateriali presso la Scuola odontoiatrica.
«Il nostro obiettivo di lungo termine è quello di sviluppare una nuova generazione di materiali dentali con un’alta efficacia nell’inibire la formazione di biofilm orali, nonché eccellenti proprietà fisiche e meccaniche – sottolinea Xu –. Ci aspettiamo che i nuovi materiali dentali sviluppati in questo progetto abbiano una vita significativamente più lunga e siano eccellenti candidati per future prestazioni cliniche».
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