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Una rivoluzione in endodonzia: STERILDENT OH–52

R.P. Lagarde, P.E. Lagarde

R.P. Lagarde, P.E. Lagarde

mer. 12 giugno 2013

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Fino a oggi nessuna tecnica di endodonzia ha permesso di sterilizzare totalmente l’albero canalare e i canalicoli dentinali. I nuovi studi sulla ionizzazione e la produzione di ioni OH– permettono di rimediare a questa lacuna importante. Si tratta di una vera rivoluzione in endodonzia. STERILDENT 0H-52 permette di ottenere più del 99% di risultati positivi. Il metodo si applica in un’unica seduta. La sperimentazione si basa su 8.232 osservazioni e su 15 anni di sperimentazioni.

Attualmente un trattamento canalare ben fatto, con la prova della radiografia retro-alveolare corretta, se il dente resta clinicamente muto è considerato come totalmente affidabile e sufficiente per trattare le infezioni dentarie. La realtà è diversa. L’esperienza e le statistiche da una parte, i lavori scientifici e la ricerca dall’altra parte, mostrano poco a poco che siamo fuorviati e illusi, in parte a causa degli antibiotici che hanno mascherato le reazioni dell’organismo51-52-53-54. Sempre più colleghi sono coscienti del fallimento delle nostre tecniche, per quanto siano sofisticate, e si uniscono su questo punto al pensiero dei dentisti olistici. Tutti concordano sull’esistenza dopo la devitalizzazione di focolai infetti residui, detti infezioni focali, che producono tossine le quali passano nel sangue e migrano nell’organismo. Possono essere responsabili di patologie, a distanza nel tempo, più o meno gravi51-54.
In chirurgia cardiaca o renale se ne tiene conto sistematicamente. Tutti gli scienziati che hanno lavorato su questo argomento sono d’accordo, malgrado le polemiche. Allora bisogna giungere alla soluzione estrema, valutare l’estrazione sistematica, come consigliano i dentisti olistici? Con tutte le conseguenza che ne derivano? Su internet è già possibile vedere pubblicità di centri parigini che raccomandano questa scelta, seguita poi dall’implantologia. Noi proponiamo invece una soluzione che renderebbe questa battaglia inutile: sterilizzare l’albero canalare e i tubuli dentinali di un dente infetto oggi è possibile grazie a STERILDENT OH–52. Il primo ad aver pensato allo ione OH– è stato Bernard. Egli costruì il primo apparecchio per la ionizzazione negli anni Quaranta (la ionoforesi). Era vicinissimo alla soluzione5-6. I dottori Lagarde, René e Philippe, hanno ripreso i lavori di Bernard dal 1974 ad oggi.

  • Sono innanzitutto riusciti a risolvere il problema maggiore rappresentato dai 4 parametri che costituiscono la chiave della riuscita del progetto: tempo di passaggio, intensità della corrente, quantità di ioni OH– da applicare, in funzione del tipo e della diffusione dell’infezione.
  • In seguito hanno ottenuto le prove inconfutabili dell’azione e dell’efficacia del metodo.
  • Infine hanno costruito diversi prototipi, depositato i brevetti e ottenuto il marchio CE.
  • Prima di presentare la nostra tecnica ricordiamo le ragioni del fallimento delle tecniche attuali di devitalizzazione dentale. Queste ragioni sono riconducibili tutte a un solo termine: l’anatomia. Tre ostacoli non sono ancora stati superati.
  • Primo ostacolo: il delta apicale, problema a volte risolto ma spesso solamente in parte.
  • Secondo ostacolo: i canali secondari detti accessori, per lo più microscopici: problema non risolto totalmente.
  • Terzo ostacolo, il più importante: la dentina e i suoi tubuli, problema fino a ora mai risolto.
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Microscopio elettronico
La dentina
La dentina (o avorio) circonda la polpa dentale. È, dopo lo smalto, il secondo tessuto più duro dell’organismo.
È una matrice extracellulare prodotta dagli odontoblasti, poi calcificata (cristalli di hydroxyapatite) e percorsa da numerosissimi (50.000/mm2) piccoli canalicoli (o tubuli dentinali).
Questi canali perpendicolari alla superficie, contengono un fine prolungamento citoplasmico degli odontoblasti: le fibre di Tomes. La dentina costituisce il tessuto dentale più importante per la sua massa: in condizioni normali, essa è interamente ricoperta sia dallo smalto, sia dal cemento. La grande sensibilità della dentina è garantita dalle fibre nervose ameliniche le cui terminazioni nervose libere sono in stretto contatto (in particolare attraverso delle congiunzioni) con gli odontoblasti e il loro prolungamento citoplasmico. Tutti gli stimoli (tatto, caldo, freddo ecc.) sono sentiti come un messaggio doloroso. «La dentina è un tessuto non vascolare ma all’interno del quale sono presenti dei filamenti nervosi». È estremamente importante sottolineare che gli antibiotici non possono raggiungere i bacilli rifugiati nei tubuli della dentina dato che non ci sono vasi sanguigni.
Come fare dunque per sterilizzare l’insieme di questa rete sia macroscopica che microscopica? Per mezzo di quali strumenti? Liquidi, paste, provocando delle coagulazioni o vetrificazione delle pareti canalari? Utilizzando raggi laser, che possono essere direzionati solo in modo lineare, incapaci di fare delle curve soprattutto microscopiche?
Se conosciamo un po’ l’anatomia del dente e se riflettiamo un po’ sembra ridicolo che alcuni provino ancora. In che modo raggiungere tutti i canali? Come risolvere i problemi dei delta apicali e dei canali accessori? E soprattutto, come andare nei canali microscopici della dentina, orientati nelle tre dimensioni e non vascolarizzati? Utilizzare tecniche tipo Biocalex con liberazione prolungata di idrossido di calcio? Imprigionare ermeticamente questi batteri con otturazioni perfettamente stagne? È un sogno. Il problema sembra dunque senza soluzione. E questo sembra confermato d’altronde da numerosi dentisti. Ma la soluzione esiste, e lo dimostreremo scientificamente. Tutto comincia in effetti con l’elettricità. Uno ione è un elemento chimico o una molecola che ha una o più cariche elettrostatiche. Uno ione che ha delle cariche positive è un catione. Uno ione con delle cariche negative è un anione. Se posizionate in un recipiente dell’acqua (H2O) e immergete i due elettrodi, uno positivo e l’altro negativo, che cosa succede durante il passaggio della corrente (Fig. 1)?
Ci sarà una separazione degli ioni che costituiscono le molecole di acqua che entreranno in contatto con la corrente elettrica. Quello che in chimica permette di ottenere da H2O, da una parte H+ e dall’altra OH-. Gli ioni OH– si dirigeranno verso l’elettrodo positivo e gli ioni H+ verso l’elettrodo negativo. Questo fenomeno porta il nome di elettrolisi e il suo risultato (separazione delle molecole in ioni) si chiama ionizzazione. Ora, prendiamo un tubo, di vetro per esempio, e lo riempiamo con del cotone inumidito con dell’acqua salata (NaCL).
Cosa accade? La stessa cosa, ma questa volta la ionizzazione agirà su due molecole, quelle dell’acqua (H2O) e quella del cloruro di sodio (NaCL) (Fig. 2).
Il risultato è: H2O = H+ e OH– e NaCL = Na+ e Cl–. Gli ioni negativi (OH– e Cl– migreranno verso l’elettrodo positivo e gli ioni positivi (H+ e Na+) raggiungeranno l’elettrodo negativo.
Avete forse già compreso che questo tubo rappresenta i canali dentali e i tubuli dentinali, che il cotone imbevuto di acqua salata non rappresenta altro che le parti organiche e la linfa che contengono questi ultimi. Questa esperienza può essere riprodotta con un dente che abbiamo estratto. Si immergono le sue radici nell’acqua salata e si aggiunge un reagente, la fenolftaleina, che si colorerà di rosso a contatto con gli ioni OH– (Fig. 3).
L’esperienza di Bernard (Fig. 4) ha dimostrato che gli ioni OH– hanno percorso tutti i canali e i tubuli del dente, compresi i tubuli dentinali. Chi ci dice che abbiamo sterilizzato questi canali e tubuli in vivo, e come lo spieghiamo? Occorre specificare che lo ione OH– ha delle proprietà molto particolari. Riprendiamo il tubo dell’esperimento precedente. Lungo il cotone imbevuto seminiamo i batteri. Facciamo passare la corrente per qualche minuto (10 minuti) e analizziamo il cotone. Potrete constatare che è sterile, non troviamo più i batteri che avevamo introdotto.
Questo risultato è normale poiché la scienza ha dimostrato da molto tempo che lo ione metallico OH– è un potente disinfettante, come d’altronde un certo numero di altri ioni metallici, per le sue qualità battericide e batteriolitiche. «Gli ioni metallici sono tanto più mobili quanto l’ambiente è acido e la loro sovrabbondanza porta una grande tossicità per l’attività microbica» (INTRA annales 1986). «Negative ion chemical ionization mass spectrometry of trichothecenes: Novel fragmentation under OH− conditions» (William C. Brumley, Denis Andrzejewski)49-50.
D’altra parte lo ione OH– ha ben altre proprietà interessanti che riportiamo in Fig. 5. Riprendiamo di nuovo il nostro tubo. L’abbiamo sterilizzato con il suo cotone asettico facendo passare la corrente durante un tempo che valutiamo di 10 minuti a una intensità di 10 milliampere. Cosa succede se noi facciamo variare i due parametri y e x? Ci vogliono almeno 3 minuti di passaggio e un’intensità minima di 3 milliampere per sterilizzare il nostro tubo. Questo significa che serve una quantità totale sufficiente e necessaria di ioni OH– per ottenere la sterilizzazione. Il risultato dipenderà dunque dal tempo di passaggio della corrente, dalla sua intensità, dalla velocità di produzione degli ioni OH–, e infine dalla quantità totale di ioni OH– liberati. Se siamo in grado di controllare questi parametri in funzione delle diverse patologie infettive dell’organo dentale, avremo quasi vinto la nostra scommessa. Quasi, poiché esiste un altro parametro che consiste nella diversità di lesioni infettive che può essere sintetizzato in:

  • batteri più o meno resistenti;
  • lesioni più o meno diffuse.

STERILDENT OH–52 è stato concepito per controllare il tempo, la velocità di passaggio, l’intensità della corrente e la quantità totale di ioni OH– utilizzati. Ma qual è la prova che nell’organo dentario abbiamo davvero sterilizzato i canali infetti?
1. Uno studio (fatto in maniera classica in endodonzia) di prelievo intra-canalare comparativo (Tab. 1):
Per noi però questo singolo dato non ha alcun senso, poiché il fatto che il canale principale sia sterile non garantisce ancora nulla.
2. Le coppe dei denti trattati con Sterildent sono studiate al microscopio elettronico. I tubuli della dentina devono essere sterili. Nel 98% dei casi questo avviene.
3. Risultato negativo dell’Orotox nel 98% dei casi nelle 24 ore.
4. Questo è confermato dalle statistiche dei risultati clinici stabiliti su 15 anni e su 3.232 casi.
Come utilizzare la ionizzazione STERILDENT OH–52
Prima di tutto STERILDENT OH–52 non sostituisce la tecnica di preparazione e di otturazione canalare attuale, che è ben codificata e che resta importante e necessaria.
L’anestesia, l’apertura della camera pulpare, la preparazione canalare, il drenaggio e l’otturazione canalare nel miglior modo possibile restano gesti inevitabili. L’utilizzo di STERILDENT OH–52 non rivoluziona le abitudini del dentista.
La ionizzazione con STERILDENT OH–52 è dunque un complemento, determinante e indispensabile però per ottenere la sterilizzazione completa dell’albero canalare e dei tubuli dentinali. Per ottenere un risultato ottimale e costante è consigliabile praticare l’otturazione canalare definitiva immediatamente dopo il passaggio degli ioni OH–. Se il dentista preferisce eseguire la preparazione canalare in diverse sedute è ovviamente possibile, ma il metodo STERILDENT OH–52 permette, qualsiasi sia l’importanza dell’infezione, di trattare in una sola seduta. Questo può stupire alcuni ma è una realtà dimostrata dalla nostra sperimentazione41-42.
La possibilità di trattare le infezioni dentarie in una sola seduta comporta dei vantaggi importanti, sia per il dentista che per il paziente: risparmio di tempo, diminuzione dei rischi di una nuova inseminazione batterica, aumento dei risultati positivi, aumento del confort del paziente.
La sperimentazione e le statistiche
Prima di avventurarsi nel pretendere di essere capaci di sterilizzare totalmente un organo dentale è stato necessario sperimentare e migliorare poco a poco la tecnica. Abbiamo osservato il procedimento per 15 anni su più di 8.000 casi. Le prove portate dovrebbero convincere sia i dentisti olistici sia i dentisti classici e rispondere agli scettici41-42 (Tab. 2).
Lo studio sistematico e comparativo delle osservazioni esposte in questo lavoro permette di enunciare le seguenti conclusioni.
1. Il valore della percentuale dei risultati si alza al 99,9%. I risultati negativi sono molto rari.
Su 8.000 osservazioni, i fallimenti constatati sono solo 22. Questo significa che la percentuale di fallimenti può essere ricondotta a un tasso inferiore al 2%. Per fallimenti intendiamo la necessità di praticare l’estrazione del dente.
2. Qualsiasi siano le forme cliniche o anatomopatologiche delle lesioni trattate da STERILDENT OH–52 i risultati sono gli stessi e convergono verso una guarigione rapida.
3. Il metodo è stato sempre applicato in una seduta unica qualsiasi sia lo stadio dell’infezione.
4. La persistenza dei disordini sul piano funzionale come sul piano anatomopatologico praticamente non esiste. In alcuni casi (nelle sinusiti delle pulpiti acute) possono apparire dolori precoci sopportabili o di breve durata. Possiamo notare eccezionalmente un edema poco importante cutaneo-mucoso, senza manifestazioni legamentarie o osteo- peri-ostee notabili.
Conclusione
STERILDENT OH–52 realizza la sterilizzazione dell’insieme dell’albero canalare dentale e dei tubuli dentinali. Questo rappresenta l’innovazione del metodo che è una rivoluzione in endodonzia. Il metodo di applicazione è semplice, indolore e rapido. STERILDENT OH–52 non cambia in niente le abitudini dei dentisti e rappresenta un’aggiunta alle tecniche conosciute, ma si rivela un complemento indispensabile in endodonzia (Fig. 6).

 

L'articolo è stato pubblicato sul numero 1 di Endo Tribune Italy 2013.

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