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Trento, due giorni di seminario d’implantologia conservatrice a 360°

Luigi Grivet Brancot

Luigi Grivet Brancot

mer. 5 ottobre 2011

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Organizzato dall’Associazione Culturale Implantologia Trentina, si è tenuto a Trento presso il Grand Hotel il 2° Seminario di Implantologia Conservatrice

Organizzato dall’Associazione Culturale Implantologia Trentina, si è tenuto a Trento presso il Grand Hotel venerdì 9 e sabato 10 settembre il 2° Seminario di Implantologia Conservatrice, in collaborazione con Nuovo GISI, sodalizio che annovera tra i suoi fondatori alcuni eredi dell’implantologia italiana. Tra gli altri Massimiliano Apolloni, Marco, Pasqualini, Pier Maria Mondani. A fare gli onori di casa Massimo Corradini e Luca Dal Carlo. Le relazioni si sono succedute in un vortice di informazioni di immediato utilizzo, provenendo da colleghi i quali esercitano la professione e sono in grado quindi di fornire dati e osservazioni ricavate dalla quotidianità. Poche le statistiche, molte le indicazioni Mirko Paoli ha fatto il punto sulle connessioni implanto-protesiche ed Esteban Padulles Roig di Barcellona ha chiarito il ruolo dei batteri nell’eco-sistema implantare e della corrosione del Ti nelle fratture implantari. Una delegazione di dentisti polacchi, capitanata da Grotowski ha dissertato sugli impianti classici a vite emergente, mentre Luciano Riccardi ha affascinato i convenuti presentando una serie di casi riabilitati mediante protesi sostenute da aghi di Scialon con loro follow-up a 15 anni. Presidente della neo costituita AIMOF, Federico Meynardi ha polarizzato l’attenzione dei congressisti esponendo i risultati dei suoi studi in chiave biomeccanica funzionalistica quale causa dello stress occlusale cronico delle perimplantiti e della malattia parodontale, relegando in secondo ordine l’origine batterica. Roberto Conte ha illustrato una mappa delle possibilità terapeutiche da offrire al paziente. Stefano Fanali, consumato docente dell’Università di Chieti e presidente IAFIL, ha chiarito i punti salienti dell’elettrosaldatura intraorale, confortato da Pier Maria Mondani il quale ha trattato l’argomento con grande “familiarità”. Brillante Mike Schulmann della American Accademy of Implants Prosthodentics, ha illustrato casi clinici, iniziando dal singolo impianto fino alla ricostruzione completa. Ha presentato anche un caso di implantologia mediante tecnica sottoperiostea seguito per ben 53 anni. Gianluca Tartaglia dell’Unimi ha presentato una metodica in grado di conferire un dato strumentale dell’equilibrio neuromuscolare, rendendo le valutazioni ripetibili e paragonabili, quindi scientificamente accettabili. Conclusioni? Due giorni all’insegna di implantologia a 360°, multitipo di origine italiana, esportata nel mondo e dal mondo a Trento per confronti e conferme.

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