DT News - Italy - Sirona per gli odontotecnici

Search Dental Tribune

Sirona per gli odontotecnici

Enrico Scolaro e Franco Capelli, Sirona
Lab Tribune

Lab Tribune

gio. 4 luglio 2013

salvare

Intervista congiunta a Enrico Scolaro, responsabile labs & connect CAD/CAM, e a Franco Capelli, responsabile marketing.

Come valuta l’attuale situazione del comparto odontotecnico?
È sicuramente la parte del mondo dentale che più sta soffrendo nell’attuale congiuntura economico-sociale per molteplici cause, fra cui la diminuzione della disponibilità di spesa dei pazienti, l’effetto della prevenzione che riduce la richiesta di grandi riabilitazioni e la dimensione media dei laboratori, che ostacola la capacità di investimento rallentando l’aggiornamento tecnologico. In particolare, quest’ultimo aspetto andrebbe analizzato con maggiore attenzione: le nuove tecnologie consentirebbero di rendere più efficiente l’aspetto produttivo, riducendo tempi e costi a favore delle esigenze dei pazienti, senza nulla togliere alla qualità dei trattamenti. L’odontotecnica italiana è riconosciuta per la grande professionalità ed esperienza: oggi è necessario innestare la tradizione dell’arte odontotecnica italiana all’interno di processi tecnologici innovativi, oltre a una modifica sostanziale del modello organizzativo verso un aumento della dimensione media dei laboratori.

Quale politica pensa di adottare Sirona verso il mondo odontotecnico?
La nostra mission è totalmente focalizzata su innovazione e tecnologia, quindi è inevitabile che la nostra politica sia indirizzata verso due aspetti fondamentali: l’informazione e la formazione. L’informazione per avvicinare il più possibile gli utilizzatori finali alle novità che giungono dalla ricerca e sviluppo, allo scopo di rendere meglio consapevoli le persone che si trovano a dover scegliere fra diversi sistemi e filosofie di approccio a processi digitali. E soprattutto la formazione, sulla quale Sirona Italia sta investendo notevoli risorse, al punto da fondare una Digital Academy, con lo scopo di guidare nella fase post-vendita coloro che scelgono di introdurre sistemi Sirona all’interno del proprio processo di lavoro. In questo modo garantiamo una formazione continua, che favorisce la crescita professionale e mantiene costante il livello di aggiornamento, necessità imprescindibile nei sistemi che prevedono l’utilizzo di software.

Che tipo di sistemi proponete al mondo odontotecnico?
Sottolineo la particolarità della proposta di Sirona, che da sempre considera l’odontotecnico un professionista “artigiano”, che ha la necessità di mantenere il processo produttivo completamente sotto il proprio controllo con ampia scelta di metodi di lavorazione e materiali utilizzabili. Il sistema di scansione, progettazione e produzione digitale che Sirona propone è stato pensato per l’utilizzo all’interno di laboratori di piccole e medie dimensioni, caratteristica della maggior parte dei laboratori italiani. Con investimenti compatibili ai volumi di affari corrispondenti, l’odontotecnico può scegliere in assoluta libertà qual è la propria soglia di ingresso al mondo “Digital”. In qualunque caso, sia che scelga un sistema completo o solo uno scanner (o addirittura solo l’utilizzo del software di progettazione), il laboratorio sarà in grado di velocizzare i processi, utilizzare ogni materiale disponibile (dalle ceramiche feldspatiche ai metalli), senza nulla togliere all’aspetto “artistico” e qualitativo del manufatto protesico, ma semplicemente diminuendo drasticamente i tempi di realizzazione e di conseguenza i costi produttivi. La dimostrazione della validità della nostra proposta consiste nel fatto che Sirona può vantare anche in Italia il più alto numero di “milling center” diffusi su tutto il territorio nazionale, grazie proprio a un sistema collocabile per dimensioni e investimento nel laboratorio medio italiano.

Sirona è stata la prima azienda a introdurre il digitale negli studi odontoiatrici. Non crede che questo sia in contraddizione con l’impegno verso l’odontotecnica?
Solo apparentemente esiste una contraddizione. L’introduzione delle tecnologie CAD/CAM, legate allo studio di nuovi materiali studiati nello specifico per queste lavorazioni, ha di fatto aperto la strada a quelle che oggi sono prassi consolidate anche nel laboratorio. Secondo il nostro pensiero, sia studio che laboratorio possono beneficiare delle tecnologie CAD/CAM e riteniamo che lo sviluppo per entrambi sia inarrestabile, per il semplice motivo che queste nuove prassi sono in grado di avvicinare maggiormente i pazienti alle riabilitazioni odontoiatriche. Certo, questo prevede un processo di trasformazione dell’approccio professionale, passando da un controllo completamente manuale a un altro che affida in parte la fase progettuale a un software. Solo chi non conosce a fondo i processi digitali può pensare che questi siano di ostacolo allo sviluppo della relazione fra studio e laboratorio: in realtà i sistemi digitali amplificano enormemente le possibilità riabilitative per i pazienti, ponendo come unica necessità la predisposizione ad accettare nuove soluzioni e applicare protocolli innovativi. Un esempio su tutti è il beneficio che può introdurre il trasferimento di dati fra studio e laboratorio mediante processi basati sull’impronta ottica intraorale, in grado di eliminare errori di interpretazione, impronte alterate dal trasporto e ogni altro inconveniente ben conosciuto da chi se ne occupa quotidianamente. Il nostro “Progetto Apollo” è stato ideato per utilizzare l’impronta digitale come uno strumento di avvicinamento fra studio e laboratorio, ponendo le basi di una modalità di collaborazione che annulla le distanze.

Da qualche tempo Sirona ha stretto un rapporto di collaborazione con Antlo, il principale sindacato di categoria. Quali sono i vantaggi di questa collaborazione?
In Antlo abbiamo trovato disponibilità e consapevolezza nell’affrontare i temi legati al cambiamento in atto. Con loro abbiamo avviato una fase di collaborazione su diversi aspetti legati a programmi formativi, come ad esempio nelle scuole odontotecniche, forum, seminari dedicati all’informazione sulle tecniche digitali e anche iniziative concrete, come ad esempio l’apertura di “scan point”, luoghi dove i laboratori possono accedere “a domanda” per eseguire scansioni dei modelli in gesso e progettare manufatti che potranno essere realizzati in centri di molaggio di propria scelta. Il dialogo aperto con Antlo ci permette di tarare meglio la nostra comunicazione, spostando la focalizzazione su temi che siano realmente corrispondenti alle esigenze del laboratorio odontotecnico. Certamente Antlo, in qualità di componente importante del coordinamento nazionale odontotecnico, non manca di stimolarci a impostare una difesa della loro categoria, in particolare per quanto attiene allo “sconfinamento” possibile da parte degli studi dentistici nella produzione di manufatti protesici su misura senza possedere le necessarie competenze e autorizzazioni. Il rapporto che abbiamo con Antlo è basato sulla franchezza e non mancano le occasioni per sottolineare qualche passaggio non in linea con la loro visione. Su loro sollecitazione abbiamo rivisto le indicazioni riportate in alcune delle schede di presentazione dei corsi riguardanti le tecniche “chairside” rivolte agli odontoiatri, modificando il taglio a favore della componente odontotecnica, sempre necessaria per un’ottimale finalizzazione dei manufatti protesici. Siamo convinti e sicuri che questa sia la strada per accorciare le distanze e far scoprire – anche a chi oggi dimostra scetticismo – che l’odontotecnica digitale non è certamente un impoverimento della professione ma, al contrario, una possibilità di sviluppo in grado di aumentare l’accesso alle cure odontoiatriche da parte di un maggior numero di pazienti.
Su quest’ultimo punto vorrei porre l’attenzione: il fulcro di tutte le azioni sono le esigenze del paziente! E fra queste vi sono certamente la necessità di ridurre i tempi dei trattamenti e l’ottenimento di un buon risultato estetico e funzionale compatibile con le possibilità economiche. Se le nuove tecnologie sono in grado di aiutare la soddisfazione di queste esigenze – e sembra che lo siano – ostacolarne la diffusione è impossibile. È molto più efficace, anche per la salvaguardia delle professionalità, mettere in condizione il maggior numero possibile di odontotecnici di conoscere concretamente i processi di produzione digitale, per poter intervenire a supporto degli odontoiatri anche nei metodi di produzione “chairside”. La nostra è un’azienda che crea e sviluppa sistemi tecnologici e siamo consapevoli che la tecnologia, soprattutto quando si dimostra utile, cambia il modo di operare; di conseguenza costringe le persone a modificare le proprie abitudini, anche professionali, e questo genera delle resistenze. Noi ci mettiamo a disposizione, per quanto ci è possibile, per rafforzare le azioni di conoscenza e formative: a tal fine abbiamo appunto fondato la “Digital Academy” aperta alle proposte e pronta a organizzare eventi che vadano nella direzione della creazione di quella consapevolezza digitale necessaria per riportare l’odontotecnica al centro delle riabilitazioni dentali.

To post a reply please login or register
advertisement
advertisement