Odense, Danimarca/Valencia, Spagna. Per individuare potenziali biomarcatori della carie, un team internazionale di ricercatori ha analizzato in dettaglio il metaproteome, proteina più diffusa nel biofilm orale. Le loro risultanze potrebbero portare allo sviluppo di un test diagnostico della carie.
I ricercatori del Dipartimento di Biochimica e Biologia Molecolare dell’University of Southern Denmark di Odensee e dalla Fondazione FISABIO di Valencia, sono impegnati nell’individuazione di un insieme minimo di proteine che consentano di discernere tra i campioni di placca dentale sani e quelli colpiti da carie: in 17 individui sono stati finora identificati 7.771 batteri e 853 proteine umane.
I ricercatori dicono che l’analisi dei “metaproteomic” del biofilm orale ha portato alla prima individuazione di proteine della placca batterica umana. Utilizzando differenti approcci di spettrometria di massa, si sono anche quantificati singoli peptidi in individui sani e in quelli affetti da carie.
I loro risultati hanno mostrato che i sani sembrano avere quantità significative di enzimi con alta tolleranza all’acido. Altre proteine presenti a livelli più elevati in individui senza carie sono stati coinvolte nella sintesi degli esopolisaccaridi, del metabolismo del ferro e nella risposta immunitaria.
Interpretando nell’insieme i potenziali biomarcatori, gli scienziati hanno determinato lo stato di salute orale degli individui presi in esame con una approssimazione di oltre il 96 per cento. Ed anche se occorre convalidare i risultati su campioni di più ampie dimensioni, i risultati – dicono i ricercatori – potrebbero rivelarsi utili per lo sviluppo di future proiezioni sul rischio di carie.
I risultati dello studio sono stati pubblicati online il 14 agosto prima di essere stampati sul PROTEOMICS Journal in un articolo intitolato "The human oral metaproteome reveals potential biomarkers for caries disease".
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