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Ricercatori del dentale impegnati a perfezionare il test dell’HIV nei Paesi in via di sviluppo

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I ricercatori statunitensi hanno deciso di sviluppare un sistema automatico per la rilevazione e conferma dell'HIV. (Fotografia: Matej Kastelic/Shutterstock)
Dental Tribune International

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mar. 14 aprile 2015

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NEW YORK, Stati Uniti: Dopo aver raggiunto promettenti risultati nei primi test, i ricercatori di New York hanno ricevuto una nuova sovvenzione dal National Institutes of Health, per completare lo sviluppo di un test rapido di sangue e saliva per l'HIV/AIDS. Dal risparmio di tempo e denaro conseguenti dal dispositivo ritengono potranno beneficiare in particolar modo individui di remote aree geografiche caratterizzate dall’accesso limitato alla diagnostica avanzata.

In totale, il progetto ha ricevuto una sovvenzione di 1.5 milioni di dollari dalla Small Business Innovation Research Phase II, utilizzata per sviluppare un sistema completamente automatizzato. Può rilevare contemporaneamente gli anticorpi HIV/AIDS e l’RNA virale del virus dell'AIDS in un singolo esemplare. Obiettivo primario è semplificare il test dell’HIV eliminando varie visite del paziente presso le strutture sanitarie.

Lo stanziamento è stato fatto alla Rheonix, Società newyorkese specializzata nella progettazione di dispositivi diagnostici molecolari automatizzati. L'azienda ha effettuato con successo un test iniziale del suo dispositivo in collaborazione con gli esperti del dentale della New York University College of Dentistry.

Della dimensione di uno smartphone, il sistema è una carta usa e getta che agisce come un contenitore per campioni di sangue o saliva. Viene poi collocata su uno strumento che effettua tutti i passaggi necessari per elaborare il campione. In 7 minuti, una parte si esaurisce nel rilevare gli anticorpi HIV, mentre un'altra porzione del campione affronta l'isolamento dell'acido nucleico e ampliamento. Secondo i ricercatori, l'intero test dura meno di 1 ora e il dispositivo mobile può essere azionata a batteria.

Dice Daniel Malamud, docente di scienze e di medicina e direttore del programma di ricerca della scuola HIV/AIDS: «Sono ragionevolmente fiducioso che entro 18 mesi avremo un prodotto finito, che consentirà a un individuo di raccogliere semplicemente un campione, inserire la scheda, premere un pulsante, e entro un'ora, ottenere un risultato accurato».

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