DT News - Italy - Quaranta: «Concentrare il dentale in un’unica, vera e grande rassegna, investendo sulla formazione 4.0»

Search Dental Tribune

Quaranta: «Concentrare il dentale in un’unica, vera e grande rassegna, investendo sulla formazione 4.0»

M. Quaranta

M. Quaranta

gio. 9 febbraio 2017

salvare

Se il Midwinter è alle porte, con evidente disinteresse da parte del mercato europeo per l’ottusa scelta di buona parte del mercato americano di boicottare l'euro prima e di trascurare la MD 93/42 poi, diversa è la situazione per le fiere in Europa. Da sempre, per esempio, molta attenzione è posta sull'IDS, la più grande fiera internazionale che si tiene a Colonia con cadenza biennale e che apre i battenti a marzo. Quasi sicuramente la sua biennalità unita all’internazionalità, ha creato tanto interesse del settore verso quello che è, e rimane al primo posto come mercato odontoiatrico e odontotecnico in Europa per volume di fatturato e per dimensione.

È chiaro quindi che, scelte strategiche delle aziende permettendo, un produttore decida di presentare in anteprima una sua novità a Colonia, attirando depositi dentali, odontoiatri e odontotecnici che vogliano continuare a primeggiare nel proprio Paese e che qui vedono da vicino ridondanti e interdisciplinari novità tecnologiche. Quale limite di questa manifestazione, al primo posto per noi italiani, la conoscenza del tedesco o dell'inglese, il tutto seguito a breve distanza dalla difficoltà di trovare una rete per la distribuzione in Italia, specie nel caso di novità di aziende start up. Ci metterei anche la dimensione gigantesca della manifestazione dove, se non si arriva mentalmente organizzati, sapendo cosa si vuole vedere e ponendosi obiettivi temporali, non bastano i giorni di apertura per visitarla a dovere.

Sorprendente, invece, come siano tornate al successo manifestazioni come quella spagnola o quella francese, dove l’ADF Parigi ha inanellato un triennio di successi consolidati, senza tralasciare peraltro la rivitalizzazione dimostrata nel 2016 da Expodental Meeting. Nell’anno corrente, da tutte queste manifestazioni sarà interessante veder confermato quanto già si osservò lo scorso anno a Parigi, ossia che è in netto calo la lista dei big che evitano le fiere di settore di questo tipo, essendo in corso un’inversione di tendenza che per Expodental 2017 appare confermata dalle prenotazioni degli stand, all’insegna del “dental future, now”.

In quest’ambito, bisogna ammettere che molte manifestazioni sono rimaste ancorate ai congressi, con una formula vecchia non più adatta ai nostri tempi, in cerca di soluzioni diverse per mutata mobilità e variate esigenze. A proposito delle quali: perché non parlare di come le vendite in fiera siano cambiate, visto che secondo il dato generale, solo 1 visitatore su 5 acquista ormai attrezzature in fiera o nelle settimane seguenti?

E allora? Allora si concentri tutto il dentale in un solo vero, grande e unico evento dove se un visitatore acquista, i rimanenti 4 vogliono comunque seguire la manifestazione di settore per via delle novità, desiderano assistere alle conferenze culturali e – come in uno spettacolo fatto di luci, fantasie e soprattutto di dimostrazioni – fare il punto della situazione agli stand coi colleghi e gli stakeholder del settore.

Fermo restando la qualità/prodotto, il brand ecc., è la comunicazione che deve cambiare in fiera durante l’esposizione, visto il mutamento del mercato e che odontoiatra e odontotecnico richiedono flessibilità quale premessa di successo per l’azienda espositrice solo se va nella direzione di professionisti che per il proprio studio professionale o laboratorio odontotecnico devono far fronte alla sfida basandosi su nuove regole del gioco.

Non è futuristico questo concept di uno spazio in fiera, che offra una diversa chance per far entrare in contatto l’espositore con clienti competenti in cerca di approccio diretto con nuovi format che devono assicurare professionalità elevate in una grande manifestazione. Percorsi che aiutano, una cultura 4.0 che anche nello studio e nel laboratorio, devono coniugare la capacità del professionista e dell'artigiano con l’elettronica, il software e, ahimè, anche con la meccanica automatizzata. Più la tecnologia sarà automatizzata (anche in un pur semplice autoclave) più la manutenzione dovrà diventare predittiva: a questo devono ormai pensare produttori e clienti.

Per il mercato tradizionale l’innalzamento della curva vede i riuniti in pole position, mentre la sfida del futuro (fermo restando la basilare formazione clinica) può solo essere l’investimento sulla formazione 4.0 distribuita a pioggia sui giovani per incentivarli nei percorsi formativi legati al mondo della automazione. E, dal momento che nelle scuole per mere questioni economiche, sembra difficile imboccare tale direzione, la fiera di settore indichi essa la rotta, lasciando che nel minor tempo possibile le sedi istituzionali se ne impadroniscano.

To post a reply please login or register
advertisement
advertisement