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Prima del Congresso di Parma, uno sguardo sull’endodonzia generale con Pio Bertani, presidente SIE

P. Gatto

P. Gatto

mar. 4 novembre 2014

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Presidente come va l’endodonzia in Italia? Direi piuttosto bene. Probabilmente perché in momenti economicamente difficili si tende a indirizzarsi verso strategie più conservative.

Il Congresso SIE di Parma del 6-8 novembre sarà internazionale. Quali opportunità offre a un partecipante straniero? Ci sono iscritti internazionali alla società italiana?
Mi inorgoglisce ricordare come un relatore straniero di chiara fama internazionale, come Yves Cochet, ci abbia chiesto di poter presentare i casi per poter diventare socio attivo, a dimostrazione del riconosciuto alto livello scientifico e clinico dell’endodonzia italiana. Peraltro noi già prevediamo la figura del residente all’estero, che siano italiani all’estero per motivi di lavoro o colleghi stranieri. Proprio in questi giorni si sono iscritti al Congresso alcuni endodontisti dagli Stati Uniti.

A livello internazionale che posto occupa la SIE?
Posso dire senza tema di essere smentito che occupi un posto di assoluto e riconosciuto prestigio in campo internazionale.

Per la prima volta il congresso si svolgerà a Parma. Una scelta sentimentale o condivisa?
Quando proposi Parma come sede di Congresso per la prima volta ricevetti immediatamente consensi unanimi. È una città a misura d’uomo, dalla logistica facile, in posizione geografica sostanzialmente favorevole e con una sede congressuale di assoluto prestigio come l’Auditorium Paganini, ristrutturato, con la nota maestria, da Renzo Piano. La prima volta a Parma e il primo Congresso internazionale: una doppia sfida difficile ma emozionante da vincere.

Il titolo del congresso è “I vantaggi biologici nel mantenimento del dente naturale”. Salvare il dente naturale oggi è una priorità assoluta e questo comporta anche valutare il ritrattamento in caso di fallimento. Ci saranno due relazioni in merito, di cui una di etica e deontologia.
L’alternativa implantare ha cambiato i paradigmi decisionali sulla valutazione di un insuccesso endodontico. La, indubbiamente, migliorata affidabilità degli impianti però non deve far dimenticare quello che è un dogma etico di un buon medico: primo, conservare, fin quando è ragionevole, quel che la natura ha creato. Occorre quindi un criterio di valutazione scientifico, clinico e morale che sia equilibrato e obiettivo e permetta di prendere la decisione giusta per “quella” situazione e “quel” paziente. È sicuramente uno degli argomenti che mi stanno più a cuore di questo Congresso.

In una precedente intervista ha dichiarato che oggi l’endodonzia ha un successo al 90%, il più alto in medicina. Ma alcuni prestigiosi colleghi dicono che con le attuali tecnologie solo l’incuria dell’operatore porta al fallimento. Che ne pensa?
In quell’intervista dicevo che un’endodonzia correttamente eseguita può raggiungere percentuali di successo superiori al 90%. Parlavo di terapie eseguite scrupolosamente, con adeguato isolamento del campo operatorio con la diga di gomma, uso di strumenti ingrandenti, rigore scientifico e una ineccepibile fase diagnostica: parlavo dell’endodonzia SIE!

Quanti endodontisti puri ci sono in Italia? La SIE di Pio Bertani si rivolge a loro o anche ai tanti generici che la praticano?
Ci sono molti professionisti dentro o vicino alla SIE che si occupano di endodonzia. Ma anche tanti che pur non esercitando esclusivamente questa disciplina, ne fanno un uso quasi quotidiano, perché assolutamente basilare in qualsiasi studio. La SIE si rivolge anche a loro perché un’endodonzia corretta può e deve essere alla portata di chiunque abbia voglia di seguire le linee guida della nostra Società.

A proposito di tecnologie, oggi l’endodonzia le utilizza al massimo. Ma nel Congresso, a differenza di tanti altri, non si parla di “nuove tecnologie”, quanto piuttosto di tendenze e aggiornamenti.
È molto facile utilizzare titoli roboanti per vantare nuove tecnologie, ma noi abbiamo ritenuto più corretto sottolineare l’importanza dei concetti, di conservare il prezioso patrimonio biologico naturale prima di occuparsi della sua sostituzione e di trasmettere ai giovani questa basilare impostazione. Abbiamo pensato fosse giusto parlare di scienza, al cui servizio la tecnologia deve assoggettarsi.

Nel suo progetto triennale aveva dichiarato la vostra volontà di rivolgervi e informare i pazienti. Sul vostro sito è attiva la sezione loro dedicata: ricevete molte visite, domande, richieste?
Ne riceviamo molte direi, in maniera proporzionale alla grande disinformazione che viene quotidianamente messa in atto dai media. Intendo quella comunicazione di parte, mossa da interessi esclusivamente commerciali che tende a mistificare quello che dovrebbe essere un corretto messaggio sulla salute dei cittadini. Come ha giustamente riportato, era uno dei più importanti punti programmatici del mio mandato, che intendo, se sarà possibile, accentuare ulteriormente.

Infine chi è l’endodontista Pio Bertani?
Dopo tanti anni di militanza in SIE, avrei il desiderio e l’ambizione di mettere la mia esperienza e il mio lavoro a disposizione della Società. Per renderla ancora più grande e importante a livello italiano e internazionale, capace di dare un messaggio corretto ai giovani che si avvicinano alla professione e di parlare ai pazienti, per spiegare quanto la salute del cavo orale sia importante per la salute generale della popolazione.

Grazie per l’intervista.

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