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Patologie perimplantari di scena al IV Meeting dell’Istituto Stomatologico Toscano

© Istituto Stomatologico Toscano
m.boc

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lun. 30 gennaio 2017

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“Sold out” (“tutto esaurito”) è un termine che ogni organizzatore di Congressi medici e non, vorrebbe registrare, specie in tempi di proliferazione congressuale (ma anche di penuria di partecipanti). Sold out è anche la preziosa etichetta applicata all’ormai classico International Meeting (il IV) organizzato a Viareggio, Grand Hotel Principe di Piemonte, dall’Istituto Stomatologico Toscano il 27 e 28 gennaio.

Curato da Tueor Servizi, di Torino, che sin dalla nascita ne accompagna l’evolversi, al Meeting di quest’anno incentrato sulle patologie perimplantari potrebbe, tuttavia, attagliarsi un’altra etichetta, altrettanto e forse più prestigiosa, di “Sempre affollato”. Sino al termine, infatti, i convenuti in Versilia hanno seguito come un sol uomo le varie relazioni, senza cali di pubblico o il fuggi fuggi che caratterizza, in genere, la conclusione di ogni congresso.

Il presidente dell’Istituto, Ugo Covani, lui stesso relatore di richiamo, attribuisce la riuscita dell’evento innanzitutto al forte appeal esercitato dal tema, che dice essergli stato suggerito dalla partecipazione a due brainstorming organizzati da Luigi Canullo, relatore anch’egli al convegno. «Se quello farmacologico/odontoiatrico prescelto nel 2016 aveva richiamato molti – dice Covani – l’argomento delle patologie perimplantari sviscerate nei 3 momenti di diagnosi, prevenzione e terapia, ha certamente contribuito all’affermazione del Meeting». Non si tratta solamente di un “tema caldo” e quindi di attualità, ma anche articolato: le patologie perimplantari non si esauriscono nelle perimplantiti, dilatandosi fino a comprendere altre criticità. Come è chiaramente emerso, del resto, dalle varie relazioni del Convegno.

L’essere presentate da figure di prestigio, addirittura “stellari”, come le definisce Covani, ha ovviamente contribuito al successo. Autore di una sorta di “lectio magistralis”, Roberto Weinstein ha scandagliato il concetto di salute in senso lato e di malattia (nelle 3 accezioni di disease, illness e sickness), mentre Adriano Piattelli ha parlato degli aspetti istologici della perimplantite, Tiziano Testori ne ha illustrato diagnosi e fattori di rischio e Magda Mensi le complicanze biologiche. All’internazionalità del Meeting ha efficacemente giovato lo spessore di relatori quali Mariano Sanz (Madrid), Tomas Albrecktsson e Ann Wennerberg (Gotenborg), Antonio Barone e Andrea Mombelli (Ginevra) e Sebastiano Andreana (Buffalo).

«Non si è trattato di un incontro raccogliticcio con temi orecchiati e partecipazioni di cortesia – sottolinea Covani – ma di una serie di ricerche personali esposte in maniera chiara, umile ed onesta». Quelle che, secondo l’auspicio di Covani «Consentano all’odontoiatra all’igienista dentale, ognuno nella propria prospettiva e ruolo, di tornare a casa con un inquadramento razionale delle varie patologie». Vista l’importanza del tema, Covani sta pensando sin d’ora al titolo della V edizione che, come da tradizione, dovrebbe tenersi sempre a gennaio, mese decisamente più tranquillo dal punto di vista congressuale, ed incentrarsi (ma non è ancora deciso) sulle patologie della bocca.

In una pausa del Congresso, dopo la cena di gala di venerdì 27, si è anche ripetuta la cerimonia della “Notte degli Awards” con l’assegnazione da parte della Tueor Servizi, organizzatrice, dei riconoscimenti a figure eccellenti dell’Odontoiatria, risultate particolarmente gradite, per articoli o ricerche, al pubblico del web.

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