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Nuovi modelli digitali 3D per la formazione in odontologia forense

I modelli digitali 3D sono un sostituto più accessibile ai resti umani nello studio dell’odontoiatria forense (Immagine: Thomas Forensic/Shutterstock).

DUNDEE, Scozia: Il progresso della tecnologia in odontoiatria forense è fondamentale per migliorare ulteriormente l’accuratezza e l’affidabilità dell’identificazione dentale, dell’analisi dei segni dei morsi e della stima dell’età, migliorando in ultima analisi l’efficacia delle indagini penali. La tecnologia digitale 3D, in particolare, è diventata sempre più importante, non solo per l’insegnamento e la formazione, ma anche per la comunicazione legale nelle aule di tribunale. In un nuovo studio, i ricercatori dell’Università di Dundee hanno creato modelli digitali in 3D che illustrano come i denti umani e i materiali dentali comunemente utilizzati siano influenzati da vari agenti fisici e chimici. I modelli sono stati resi disponibili su Sketchfab.

Gli odontoiatri forensi si imbattono spesso in denti danneggiati da incidenti, violenze o disastri, che presentano difficoltà di identificazione. La possibilità di replicare digitalmente i traumi dentali consente una formazione pratica e coerente e fornisce una preziosa risorsa educativa per gli studenti e i professionisti di odontoiatria forense. Inoltre, l’uso di questi modelli digitali aiuta a superare le sfide logistiche associate all’apprendimento tradizionale basato sui cadaveri.

Lo studio si è articolato in due parti, entrambe finalizzate a esplorare la necessità di modelli specifici di danno dentale e a creare modelli digitali 3D adeguati. La prima parte prevedeva un sondaggio tra gli odontoiatri forensi e gli studenti circa la loro opinione sull’utilità dei modelli digitali 3D per la revisione o l’apprendimento e la valutazione della loro conoscenza e comprensione dei tipi di danno dentale comunemente riscontrati nei casi forensi.

I risultati dell’indagine hanno indicato livelli diversi di conoscenza tra i partecipanti riguardo a specifici tipi di danno dentale. Per esempio, sebbene l’84% abbia identificato correttamente i denti rosa associati a condizioni post mortem, solo il 25% ha saputo applicare con precisione il sistema di classificazione di Ellis e Davey per le fratture dentali. I partecipanti hanno riferito che le forme di danno dentale che incontravano più frequentemente erano i traumi e i denti mancanti post mortem, seguiti dall’incenerimento. I denti rosa sono stati i meno comuni, suggerendo che questo fenomeno potrebbe non essere osservato frequentemente nei casi forensi. Sulla base delle risposte dei partecipanti, i ricercatori hanno creato un modello digitale in 3D che simulava denti bruciati restaurati e non restaurati, denti rosa post mortem e lesioni traumatiche.

La seconda parte dello studio si è basata su una precedente revisione sistematica della ricerca sperimentale sugli effetti delle alte temperature sui materiali dentali. I ricercatori hanno quindi creato un modello digitale in 3D che illustrava l’impatto di diversi agenti di danneggiamento, tra cui fuoco, acidi e acqua, su vari materiali protesici e da restauro.

La creazione di riferimenti visivi realistici e di esperienze interattive per la comprensione dei danni dentali potrebbe potenzialmente trasformare l’insegnamento dell’odontologia forense e aiutare in contesti legali migliorando la presentazione visiva delle prove.

Lo studio, intitolato “Dental damage: Creating 3D anatomical models to illustrate destructive effects on human teeth”, è stato pubblicato nel numero di dicembre 2024 di Morphologie.

 

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