Il movimento dei denti tramite bracket è stato per lungo tempo considerato essere una cura permanente in caso di denti affollati. Però, ora sappiamo che questo approccio tradizionale non è nè permanente né una cura. La letteratura accetta che il solo modo per assicurare un allineamento soddisfacente è tramite l’uso di una ritenzione fissa o mobile per tutta la vita1. L’ortodonzia ha quindi provato la sua affidabilità in questi interventi.
Quando ci siamo laureati e siamo diventati dentisti o specialisti, ci siamo tutti implicitamente legati a onorare la fiducia riposta in noi come professionisti medici. Però, l’ortodonzia tradizionale può causare riassorbimento radicolare o danni allo smalto, esacerbando la malattia parodontale, aumentando la possibilità di carie e devitalizzando i denti2. Dopo di che, inizia la necessità della manutenzione dei ritentori permanenti per tutta la vita, a carico sia del paziente sia del professionista.
Nonostante il nostro stato di professionisti medici, la professione ortodontica si è allontanata dall’essere una scienza della salute e si è spostata verso il reame della cosmesi.
Estrazioni dei premolari
Non c’è migliore esempio della prevalenza delle estrazioni di premolari negli studi privati. I dati epidemiologici sono scarsi ma, secondo la più recente indagine condotta in studi privati americani, dal 25 all’85% dei nostri bambini hanno denti sani che sono stati estratti in nome dell’ortodonzia3.
La giustificazione e il razionale dietro alle estrazioni di premolari si basano sll’affermazione di P.R. Begg nel 1954 che la bassa incidenza di malocclusione nelle dentizioni primitive era dovuta a diete con alimenti granulosi che causavano attrito; Begg ha quindi suggerito che questo portava a un’ampiezza premolare in ogni quadrante4.
La ricerca di Begg è stata ampiamente confutata in letteratura5, se non altro perché la sua teoria contraddiceva i risultati: l’affollamento e l’attrito aumentavano con l’età.
Le estrazioni portano alla stabilità?
Le estrazioni dei premolari portano a una maggiore stabilità? No. Lo studio definitivo di R.M. Little del 1981 ha rilevato un allineamento mandibolare anteriore soddisfacente in meno del 30% dei casi di estrazioni a 10 anni post-ritenzione6, e in meno del 10% dei casi a 20 anni post-ritenzione7. Molti altri studi hanno confermato questa conclusione.
Nonostante gli igienisti, i dentisti e tutti gli altri specialisti si sforzino per preservare i denti, questo principio sembra essere fuori dalla sfera del pensiero della professione ortodontica.
Quali sono le cause della malocclusione?
Ogni qualvolta vi sia una lotta tra il muscolo e l’osso, l’osso “cede”, così scrisse T.M. Graber nel suo manifesto seminale del 1963 sull’influenza dei muscoli, sulla malformazione e la malocclusione8. Nella loro revisione sull’influenza dei muscoli mandibolari, Pepicelli et al (2005) hanno confermato ciò, asserendo che è “ben accettato” che la posizione e la funzione dei muscoli facciali e mandibolari rappresentino “influenze critiche” sull’allineamento e la stabilità9.
Il peso della letteratura si basa sul fatto che la funzione muscolare e la postura (il modo in cui i pazienti deglutiscono e posizionano la loro lingua), rappresentano la causa più significativa della malocclusione10.
È ora di cambiare?
Nei suoi 100 anni di storia, la tradizione ortodontica si è evoluta grazie a grandi menti, come Angle, Frankel, Graber, Rickets, Garliner e Little. Però, se aspiriamo a essere considerati una professione medica scientifica, l’ortodonzia deve continuare a evolvere con la ricerca. Questo significa un ri-orientamento verso un più evidente approccio basato sull’evidenza e orientato alla salute.
Continueremo ad accettare rilasci o ritenzioni fino alla morte del paziente o dell’ortodontista? La scienza è questo:
La causa è la funzione muscolare e la soluzione è l’ortodonzia miofunzionale.
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