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Meeting Mediterraneo: la multidisciplinarietà nell’era delle nuove tecnologie

Durante il II Meeting Mediterraneo.
Uffico Stampa Aiop

Uffico Stampa Aiop

mar. 4 maggio 2010

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Si è svolto a Riccione nei giorni 16 e 17 aprile 2010 il secondo Meeting Mediterraneo, nato dalla fusione dei due tradizionali simposi dell’Accademia Italiana di Odontoiatria Protesica: il Simposio Tirreno di Firenze e quello Adriatico di Pesaro. Il Meeting Mediterraneo nasce dal desiderio del Direttivo Aiop di offrire un momento culturale di ampio respiro nell’ottica della multidisciplinarietà.  

Con questo obiettivo è stato deciso anche quest’anno di condividere il Meeting con società scientifiche di discipline diverse: lo scorso anno si è realizzato il gemellaggio tra i protesisti, gli odontotecnici dell’Aiop e gli ortodontisti, con i rispettivi odontotecnici dell’Aido; quest’anno, le società che hanno condiviso l’organizzazione e la programmazione scientifica sono state la Sicoi e l’Antlo-Formazione, con un programma strutturato intorno a un argomento comune: le sinergie tra protesi, chirurgia ed implantologia nell’era delle nuove tecnologie.
Il tema di assoluta attualità è stato affrontato, com’è nello spirito dell’Aiop, in modo da ottenere su ognuno degli argomenti trattati una panoramica ampia e per quanto possibile esaustiva, per consentire ai partecipanti di ottenere informazioni operativamente fruibili nell’immediato.
In un mondo odontoiatrico che cambia rapidamente, con una ricerca tecnologica che ci presenta soluzioni e materiali sempre nuovi, sui quali spesso non siamo informati abbastanza per poterne discernere le indicazioni migliori, finendo quindi per seguire le indicazioni delle case produttrici, la multidisciplinarietà e lo scambio culturale e clinico sono un’arma formidabile sia per distinguere quanto c’è di “mito” e quanto di realtà nelle nuove acquisizioni tecnologiche, sia per orientare la ricerca e le aziende verso la soluzione dei problemi clinici o tecnici che inevitabilmente si pongono ogni volta che ci si cimenta in procedure nuove.
Bisogna inoltre considerare che l’analisi multidisciplinare è fondamentale in ogni branca, ma ancora più quando si affrontano i trattamenti implantoprotesici, nei quali i problemi biologici e biomeccanici si interfacciano con la bionica, quindi direttamente con la tecnologia ingegneristica sia dei materiali sia delle nuove tecniche di acquisizione e manipolazione dell’immagine.
Per realizzare questo ambizioso progetto i Direttivi delle tre società, nelle persone dei Presidenti Gaetano Calesini (AIop) e Paolo Smaniotto (Dirigente Sezione Odontotecnica Aiop), Antonio Barone (Sicoi) e Massimo Carmando (Antlo-Formazione) hanno focalizzato le diverse sessioni su aspetti specifici, riservando tempo e sforzi organizzativi alle tavole rotonde, sedi importanti di discussione e scambio con gli altri specialistici e con il pubblico, focalizzando l’intero evento attorno a quesiti clinici fondamentali, affrontati secondo le diverse ottiche specialistiche:

1. Quali sono i veri obiettivi del trattamento implantoprotesico e come valutarne i risultati?
L’identificazione degli obiettivi del trattamento e la definizione del successo clinico sono stati al centro delle prime relazioni nella sessione riservata ai “fondamentali” il venerdì matttina;

2. Casi semplici e casi complessi: quali sono i criteri discriminanti per riconoscerli, e quali le strategie per gestirli con successo?
Ancora dei “fondamentali” ha fatto parte la definizione del grado di complessità clinica e delle strategie terapeutiche diverse per ottenere risultati ottimali;

3. Le nuove tecnologie: lo stato dell’arte nella pianificazione digitale degli interventi.
Nel pomeriggio di venerdì si è realizzato il confronto tra gli opinion leader scelti dalle rispettive aziende produttrici; questi relatori, esperti in nuove tecnologie, sono stati contrapposti a due specialisti legati all’approccio tradizionale e scelti dal comitato scientifico, con questa formula si è potuto avere una valutazione critica d’insieme delle diverse opzioni terapeutiche e del loro campo applicativo, con una panoramica dei limiti e dei vantaggi delle nuove tecnologie. È importante sottolineare quanto gli stessi opinion leader siano stati obiettivi nel confronto con l’approccio tradizionale;

4. Le nuove tecnologie: stato dell’arte nella produzione CAD-CAM delle strutture protesiche.
Sabato mattina sono stati affrontati i temi critici della produzione protesica con le nuove tecnologie e i nuovi materiali, giro di boa attorno al quale tutti i professionisti, a ogni livello, si stanno a vario titolo impegnando. Le indicazioni cliniche per l’utilizzo delle tecnologie CAD-CAM, ormai considerate il futuro della produzione protesica, e le strategie per ottenere risultati sempre migliori sono stati al centro delle relazioni del sabato mattina.

Ma la vera novità del Meeting di quest’anno è stata l’ingresso nell’arena di colui che, pur essendo il vero protagonista delle nostre terapie, non ha usualmente voce negli eventi scientifici: il paziente.
Colui che può veramente definire il trattamento un successo, che decide se il professionista cui si è affidato lo ha soddisfatto e che sancisce l’affermazione dei nostri studi professionali ha, con sagacia e ironia, riportato la discussione sul piano clinico, intervenendo nelle tavole rotonde e suscitando interesse e spunti di riflessione nel pubblico in sala.
L’impegno congiunto delle tre società e la condivisione degli obiettivi hanno permesso di realizzare un programma ricco di spunti ed estremamente concreto nei contenuti, come testimoniato dal gradimento dei partecipanti, coronato dal Programma Sociale al “Peter Pan”, affollato fino al limite della capienza prevista.
La correttezza delle impostazioni programmatiche dell’Aiop e la concretezza dei programmi proposti si confermano la scelta giusta per gli eventi culturali, confermata dall’interesse e dalla partecipazione del pubblico che ha affollato le sale fino al termine dei lavori.

Questo filo conduttore troverà continuazione nel Closed Meeting di giugno in Sardegna, riservato ai Soci Attivi e ai loro ospiti, e, per concludere l’anno culturale, nel Congresso Internazionale di Bologna a novembre, con un programma ancora una volta impostato per dare informazioni concrete e aggiornate su un tema “caldo” e di grande attualità; il titolo del congresso infatti è: “Extrema ratio. Complicanze, fallimenti e ritrattamenti in odontoiatria protesica”.
Il Congresso sarà suddiviso in sessioni, in ognuna della quali verranno affrontati e discussi le complicanze, i fallimenti e i ritrattamenti in odontoiatrica protesica, implanto-protesica e, infine, nei casi di odontoiatria estetica, da diversi punti di vista: funzionale, biomeccanico, biologico e merceologico; ancora una volta si darà il massimo spazio alle tavole rotonde nelle quali i relatori si confronteranno con il pubblico per stabilire le strategie utili a prevenire complicanze e fallimenti, a limitarne gli effetti o, “extrema ratio”, ad attuare le giuste contromisure una volta che il danno sia evidente.
Il Congresso sarà preceduto dall’attesissimo Corso Precongressuale tenuto dal dott. Frank Spears, finalmente in Italia… dopo un lungo corteggiamento!
In considerazione delle grandi aspettative sul Corso e sull’intero Congresso, invitiamo i lettori ad anticipare quanto più possibile l’iscrizione, usufruendo delle quote agevolate e riservando i posti disponibili per gli eventi a numero limitato, collegandosi al sito: www.aiop.com, dove sarà possibile scaricare programma, modulistica e trovare anche le cronache degli eventi scientifici.
 

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