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Medicina difensiva, De Filippo: passo in avanti a tutela di medici e pazienti

Sottosegretario alla Salute Vito De Filippo
Surgical Tribune Italia

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ven. 5 febbraio 2016

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«Il provvedimento in discussione in Aula segna un grande passo in avanti per affrontare e dare risposte su un fenomeno, quello della cosiddetta “medicina difensiva”, che sta dilagando non solo in Italia, ma anche a livello comunitario», sottolinea il sottosegretario alla Salute Vito De Filippo. «Quello della medicina difensiva è un tema al quale il Ministero della Salute ha prestato grande attenzione».

Il sottosegretario ha ribadito l’importanza nel trovare un punto di equilibrio tra le tutele dei medici, che devono poter svolgere il loro lavoro, e il diritto dei cittadini che, a causa di un eccesso di prudenza, possono incorrere a casi di malasanità. «Ricordo, a tal proposito, l’istituzione lo scorso marzo della Commissione consultiva per le problematiche in materia di medicina difensiva e di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie, presieduta dal professor Guido Alpa, che ha prodotto un documento che ha costituito una base preziosa di discussione in Parlamento».

Il documento presentato ha in sé forti punti di innovatività: una di queste porta l’esercente della professione sanitaria a rispondere del proprio operato ai sensi dell’articolo 2043 del codice civile; questo riconduce la responsabilità del medico nell’alveo della responsabilità extracontrattuale ed emerge, quindi, l’introduzione di un significativo cambio dell’impostazione del sistema ordinamentale del rapporto di responsabilità.

«La portata innovativa del testo si apprezza anche nel dimezzamento del termine della prescrizione, che passa da 10 a 5 anni, e nell’inversione dell’onere della prova che, nella responsabilità extracontrattuale, è posto a carico del paziente. Altra novità è poi il tentativo obbligatorio di conciliazione, che porrà un freno al proliferare dei contenziosi giudiziari».

Secondo il Ministero della Salute, la regolamentazione di questa materia porterà alla riduzione dei comportamenti di medicina difensiva da parte dei professionisti sanitari, condizionati dalla preoccupazione del rischio di futuri contenziosi legali, che spesso si è tradotta in un eccessivo ricorso all’indagine diagnostica, a procedure chirurgiche in regime di ricovero, a eccessivo ricorso alla prescrizione e alla somministrazione di farmaci.
«L’auspicio di tutti è che la regolamentazione della materia della medicina difensiva darà un impulso all’appropriatezza, garantirà il sereno lavoro del medico e i diritti dei cittadini-pazienti e farà risparmiare sulla spesa sanitaria derivante dalla medicina difensiva».

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