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Medicina del benessere: la nuova frontiera della medicina estetica a supporto dell’odontoiatria estetica

Patrizia Gatto

Patrizia Gatto

mar. 19 dicembre 2017

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Cosmetic Dentistry ha avuto il piacere di incontrare Gabriella Grassi e proporle un’intervista sulle tematiche relative alla "medicina del benessere".

Nella soleggiata e festosa cornice di Montecarlo, lo scorso 18 novembre proprio prima delle celebrazioni del Principato, si è svolto il Congresso del Centro Culturale Odontostomatologico, CCOS, alla sua 29esima edizione. Il programma, ogni anno di altissimo livello culturale ed esteso a tutte le specialità odontostomatologiche, segue da sempre l’evoluzione della scienza e delle moderne tecniche odontoiatriche. Quest’anno in particolare è stato dato un grande rilievo alla tecnologia digitale applicata in chirurgia, ortodonzia, endodonzia con i relativi i vantaggi clinici ed organizzativi, nonché all’odontoiatria estetica e alla cosmetica dentale, in linea con le attuali richieste dei pazienti. Per la prima volta in questo congresso, il tema dell’estetica dentale è stato trattata anche dal punto di vista della medicina estetica, da una brillante relatrice di Potenza, la Dottoressa Gabriella Grassi con una lezione dal titolo “Biorivolumetria extra orale post riabilitazione odontoiatrica”. Oltre a un rigoroso protocollo, la relatrice ha presentato oltre 10 casi clinici complessi, abbinando dapprima tecniche interdisciplinari riabilitative odontoiatriche funzionali ed estetiche (ortodonzia, endodonzia, protesi) che seguendo un protocollo rigoroso, concludendosi con trattamenti di medicina estetica.

Quando è nato l’interesse per la medicina estetica?
A dire il vero l’interesse per l’odontoiatria extra orale – come preferisco definirla – è cresciuto di pari passo con la mia formazione professionale. Questo perché ho sempre creduto che il vero ruolo del medico odontoiatra non si esaurisca nella sola cura dei denti bensì si completi con l’extra-orale. Il medico odontoiatra, a mio parere, deve assolvere il suo ruolo in maniera completa al fine di rendere il paziente soddisfatto e sicuro del proprio sorriso. Dunque più che di interesse per la medicina estetica preferirei parlare di interesse al benessere del paziente che, prendendo le mosse dalla cura dei denti, si completa attraverso un piano di trattamento strutturato sulle sue esigenze al fine di renderlo felice e soddisfatto, per sorridersi e piacersi. Dunque parlerei di medicina del benessere come accezione generale, ci prendiamo cura del paziente partendo dall’ascolto delle sue esigenze al fine del conseguimento del suo benessere psicofisico. Non a caso il termine estetica deriva dal greco aistetikos che vuol dire sensibile, capace di sentire.

Quale formazione ha seguito?
La mia formazione in odontoiatria extra orale è cominciata diversi anni fa, successivamente al mio percorso formativo post laurea. In primis ho partecipato al corso annuale di “Perfezionamento teorico-pratico in estetica dei tessuti orali e periorali” diretto dal dott. Ezio Costa. Successivamente ho conseguito un master di secondo livello in “Medicina e terapia estetica del viso” presso l’Università Unicam con tesi dal titolo “Odontoiatria e Medicina Estetica sinergie cliniche interdisciplinari”. Ci tengo a precisare però che una formazione continua sia indispensabile. Credo altresì che la stessa vada corroborata con una pratica assidua. Senza la giusta combinazione di formazione e pratica, tutti gli sforzi e i sa- crifici fatti, non porterebbero al raggiungimento di alcuna soddisfazione professionale e ad alcun manifesto beneficio per i pazienti.

Lei ha uno studio nel centro di Potenza; come deve essere strutturato uno studio che interviene con tecniche di odontoiatria e medicina multidisciplinari?
Anche qui ci vuole tanta formazione: la formazione c’entra sempre (sorride). Ho la fortuna di lavorare con una squadra di collaboratori che ho scelto e che condividono il mio progetto. Per strutturare le dinamiche di studio in base alla nostra idea di lavoro abbiamo scelto di affidarci ad un coach leading come Roberto Erario come supporto motivazionale per avvalorare tutte le singole professionalità che lavorano nello studio e per coordinarle per il raggiungimento del fine comune: la soddisfazione del paziente. Solo attraverso un lavoro di squadra e con la volontà di remare tutti e contemporaneamente nella stessa direzione condividendo lo stesso progetto, si può realizzare qualcosa di costruttivo e vincente. Inoltre ci siamo affidati a una società esperta nel campo della organizzazione amministrativa e gestionale come Lessicom. Con la dovuta formazione e fornendo tutti i mezzi adatti, partendo dall’ascolto del paziente e delle sue esigenze, possiamo lavorare e tener fede ai nostri valori di studio quali: alti standard qualitativi, energia positiva ed entusiasmo, spirito di squadra per ambire ad un miglioramento continuo e costante.

Come cambia l’organizzazione di uno studio che si occupa di odontoiatria e medicina estetica? Quali sono gli elementi fondamentali e le risorse indispensabili?
In merito all’odontoiatria extra orale, in uno studio già organizzato per realizzare il progetto e l’ambizione di inserire una nova disciplina, bisognava partire dalla chiarezza e sostenibilità dell’obiettivo da raggiungere. Il punto di partenza era la piena consapevolezza che con l’odontoiatria già si procede a fare medicina estetica. Il ripristino di una dimensione verticale ormai perduta e la correzione dei rapporti trasversali ed antero-posteriori scheletrici e/o dentali rappresentano indiscutibilmente interventi di medicina estetica pur esplicitandosi intra-oralmente. Dunque il passaggio all’extra orale è stato quasi fisiologico per perfezionare ulteriormente questo processo di cura del paziente e di ricerca del suo benessere. Circa l’organizzazione e gli elementi fondamentali noi crediamo fortemente che, una volta che si accetta il principio secondo cui non vi è alcuna distinzione tra odontoiatria intra ed extra orale, e effettuato l’indispensabile percorso formativo tale da garantire gli alti standard di professionalità in ciascun campo, spetta al paziente la scelta. Noi forniamo un servizio e ne descriviamo i benefici in base alle necessità espresse dai pazienti. Con questo percorso di comunicazione forniamo loro il supporto necessario per garantire una corretta informazione sui benefici e potenzialità delle terapie. Una volta accettato il piano di trattamento lo stesso viene supportato da una documentazione fotografica. In tal modo si soddisferà una doppia esigenza: si contribuirà ad “accompagnare” il paziente fornendogli la possibilità di poter verificare e rivedere in qualsiasi momento i benefici del trattamento. Altresì rappresenterà un importante supporto per il clinico in fase di pianificazione e controllo del trattamento da svolgere. Attraverso questi casi-tipo che mostriamo ai pazienti, gli stessi potranno effettivamente vedere quali risultati si possono raggiungere combinando odontoiatria intra ed extra orale.

Lei nella sua relazione ha sottolineato l’importanza della prima visita e della diagnosi.
Certo, come ho spiegato forniamo al paziente tutto il supporto necessario. Ma la vera differenza la fa l’ascolto, l’ascolto attivo. L’obiettivo è far comprendere e comunicare la nostra visione nuova e moderna dell’odontoiatria senza perdere mai di vista la persona, le sue esigenze le sue emozioni e le sue richieste. L’attenzione a ciò è indispensabile perché tramite l’ascolto attivo si possono carpire le vere necessità del paziente che a volte appaiono come richieste di supporto anche emotivo. Così, attraverso la spiegazione dei trattamenti il medico odontoiatra svolge un ruolo di maieuta identificando i bisogni espressi e fornendo i rimedi per realizzarli attraverso un percorso terapeutico. Questo discorso vale per qualsiasi tipo di paziente, nessuno escluso, bisogna anche sdoganare l’idea che la “medicina estetica” interessi solo un determinato target di individui. Tutti abbiamo il diritto di essere in salute e di vivere bene con noi stessi. Noi possiamo mettere il paziente nelle condizioni di sorriderSi e PiacerSi. Non a caso “sorriderSi e piacerSi” è la nostra mission di studio.

La gioia dei suoi pazienti l’abbiamo vista nei video e nelle slide presentate. E la sua?
Le sembrerà scontato ma mi creda: la mia più grande soddisfazione la raggiungo ogni qual volta vedo i frutti della mia filosofia di lavoro sui pazienti. Amo il mio lavoro, ho investito gran parte della mia vita in esso proprio perché mi rende felice, ma la mia felicità è legata indissolubilmente ai risultati raggiunti. Le fatiche di una giornata di lavoro si dipanano come nebbia negli sguardi di persone che ricominciano a sorridersi e piacersi!

L'articolo è stato pubblicato su Cosmetic Dentistry n. 4 dicembre 2017.

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