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Le varie anime del XXIV Congresso della SIO confluita nella IAO con la SICOI

Matteo Chiapasco, presidente SIO.
m.boc

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mar. 9 febbraio 2016

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Una delle caratteristiche più degne di nota del XXIV Congresso SIO svoltosi il 5 e 6 febbraio all’Ata Hotel di Pero (Milano) dedicato all’”Approccio multidisciplinare per l’ottimizzazione dell’estetica facciale, periorale e in implantoprotesi” è stato il Progetto “In vino Sanitas”, che a tutta prima sembra l’ennesimo abbinamento tra momento scientifico e momento ludico, come si usa fare tradizionalmente nei Congressi dove le fatiche dell’incontro dialogico appaiono temperata da gradevole evasioni. Invece già nel titolo si intuisce che quell’abbinamento non è una successione (prima uno poi l’altro) ma una giustapposizione, una coincidenza tra scientifico e ludico, al punto che il ludico diventa scientifico e viceversa.

In parole più povere, i due illustri relatori su Alimentazione e salute generale (Andrea Poli) o orale (Pietro Canepari) hanno esaminato quali conseguenze abbia sulla salute generale ed orale, il transito nella bocca di alcuni cibi piuttosto che altri e del vino. Di qui il nome dell’indagine che era stata preceduta tempo fa da una missione su un celebre luogo di produzione vinicola.

Presentati dal presidente SIO, Matteo Chiapasco e da Grazia Tommasato, giovane e frizzante segretario hanno contribuito con la loro relazioni a sfatare in parte tradizioni di pensiero consolidate come ad esempio che il sale sia un nemico giurato da scansare a tutti i costi, cosa vera ma neanche troppo. Correzioni di tiro annunciate nello stesso depliant del Congresso, che nell’illustrare il tema dell’alimentazione e benessere, si dichiara alla “alla ricerca dei miti da demolire e di nuove certezze da cui ripartire”.

Ma altri momenti degni di nota si sono verificati nel corso del congresso, quando l’interdisciplinarietà (da non confondersi con la multidisciplinarietà come ha precisato Enzo Vaia, “nome grosso” della SIO con molti meriti societari) ha dato bella prova di sé nel duetto scientifico clinico posto in essere da Enzo Vaia e Marino Musilli sull’”Ortodonzia con l’aiuto degli impianti per la correzione delle malocclusioni”. Una sinergia clinico operativa che ha conquistato il pubblico, un alternarsi tra due voci complementari (ortodontista e implantologo) inseriti di una regia di grande effetto. La stessa alternanza virtuosa avvenuta l’indomani, sabato 6, alle 9.30 con Mirco Raffaini e Renato Cocconi impegnati ad illustrare “Le strategie chirurgico/ortodontiche per il raggiungimento dell’armonia del volto e la gestione del tessuti molli periorali per l’ottimizzazione del risultato”.

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Inutile dire che il momento clou del congresso, era la notizia della fusione SIO e SICOI. «Un parto travagliato» ha lasciato intendere Matteo Chiapasco, parlando coi giornalisti e ribadito da Jason Motta Jones, past president SICOI. Dopo anni di tentativi e progetti, il virtuoso progetto di fusione delle due maggiori Società italiane di Implantologia e chirurgia orale è stato portato a termine. Diverse riunioni svolte nell’ultimo anno avevano visto i past president, gli eletti e gli attuali presidenti delle due sigle redigere un percorso condiviso per creare la nuova casa dell’implantologia e della chirurgia orale.

La neonata creatura che vedrà operativamente la luce al 1° gennaio 2017 si chiamerà Italian Academy of Osseontegration (IAO) e avrà quale primo presidente Tiziano Testori. Al di là della mania anglofila imperante, la denominazione inglese lascia intravvedere i più ampi orizzonti che essa si propone osserva Chiapasco. Grande interesse e fermento si respira nell’aria: «In un momento dove la frammentazione e il moltiplicarsi delle cariche sono all’ordine del giorno ‒ dice Motta Jones ‒ siamo orgogliosi di aver portato a termine questa fusione».

Commentando alla fine la riuscita del Congresso cui ha arriso un buon afflusso di pubblico e di personalità di vaglia, Chiapasco ha voluto decisamente sottolineare il contributo dato dai vari giovani, di cui ha voluto precisare i nomi. Oltre alla spigliata Tommasato, ha citato Stefano Storelli, Gianluca Paniz, mentre altri giovani (Luigi Canullo, Livia Nastri e Luca Gobbato) hanno avuto riconoscimenti per i lavori incorporati nei poster. Ad Andrea Roccuzzo è toccata invece l’ambita borsa di studio SIO da 15 mila euro per un Progetto di ricerca e perfezionamento a Copenhagen.

Nel ringraziare, felice ed emozionato la Commissione assegnatrice, il giovane ha preso un rapido commiato dalla platea, ansioso di non perdere, l’aereo che di lì a qualche ora, l’avrebbe portato alla sua nuova, entusiasmante esperienza.

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