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“Io c’ero… e siamo già cresciuti”. Echi forti dall’Antlo di Montesilvano

Patrizia Gatto

Patrizia Gatto

mar. 2 ottobre 2012

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Così possono con orgoglio dichiarare i 700 partecipanti al 29° congresso nazionale dell’Antlo (Associazione Nazionale Titolari di Laboratorio Odontotecnico) svoltosi a Montelsivano Marina (Pescara), il 28 e 29 settembre.

Man mano che entravano nuovi iscritti nell’insufficiente sala precongressuale, il venerdì 28 mattina, le persone si guardavano l’un l’altra incredule, ma l’afflusso era destinato a crescere sino a quota 500 presenti nell’aula congressuale al pomeriggio, per poi diventare oltre 700 il sabato mattina. L’appello lanciato dal presidente Massimo Maculan e da tutto il direttivo Antlo, sintetizzato nel titolo “Insieme per crescere” era stato dunque accolto anche dal collega della porta accanto. Anch’io c’ero per registrare un entusiasmo elettrizzante come da anni non si percepiva nel dentale. Gli odontotecnici italiani, categoria apparentemente più sofferente della filiera, manifesta con determinazione di voler mettere in pratica seriamente tutte le parole fatte nell’ultimo anno, come “essere uniti, ricominciare dalla situazione attuale, guardare al futuro, investire, superare le divergenze, sviluppare e qualificare il made in italy” a partire dalla base, dal proprio lavoro, partecipando direttamente al progetto. Altro che crisi dei convegni! Loro decuplicano la partecipazione e assicurano: “Il prossimo anno saremo a Bari in 1.400, di sicuro”. Ogni parola pronunciata sul palco da Maculan, dai vari chairmen e dal parterre di relatori la sentono dentro, non vogliono parlare di crisi, ma di periodo in evoluzione, in cui è indispensabile l’aggiornamento professionale, l’investimento diventa una grande opportunità per il futuro anche e soprattutto per innalzare ad altissimi livelli quella che di per sé è arte e design valorizzata e valorizzabile come “made in italy”. Insomma mettere in pratica da subito la proposta che viene dal recente Tavolo del dentale, che il Presidente Unidi, nel salutare la platea, ricorda con forza. Gli odontotecnici vogliono stare insieme, incontrarsi, scambiarsi esperienze. Alla cena sociale in una divertente trattoria abruzzese hanno partecipato quasi in 300. Lì ho raccolto i commenti direi unanimi dei partecipanti: Rico Marinai, odontotecnico di Pontedera (Pisa) “Altre volte molti di noi hanno declinato le riunioni nazionali - dice - Chiudere il laboratorio, affrontare il viaggio, sostenere le spese, lasciare i figli nel week-end, sono le tante ragioni per non partecipare. Ma vede come è andata? Siamo uno zero in più. Tutti abbiamo pensato nello stesso modo: questa volta bisogna andare, capire. Devo confrontarmi coi colleghi anche per consigli e suggerimenti. Su 20, due o tre colleghi sono restii a trasferirti le loro esperienze, ma la maggioranza ti aiuta a capire come risolvere il caso. Dobbiamo stare insieme in tanti per trovare soluzioni comuni dinanzi alle complicazioni e alle normative. Altro che perdita di tempo! Vieni qui e ti viene una energia pazzesca e quando torni a casa hai veramente voglia di futuro, senza timori. Nessuno di noi poteva immaginare che saremmo stati così tanti”. “Nemmeno io” - commenta il soddisfattissimo rappresentante di una delle aziende sponsor “Ai convegni ultimamente siamo più sponsor che partecipanti - dice. La parola chiave del convegno è stata «Umanesimo»: un incontro di persone che si parlano, cuore a cuore e vogliono considerare l’associazione di categoria una casa, a cui tornare specie nei momenti cruciali della vita. Per lo più uomini (“le odontotecniche per ora sono rarissime - commenta una insegnante - S’iscrivono al primo anno e lasciano subito spaventate dal tipo di lavoro, dal futuro cliente. Forse - azzarda - l’era digitale e il Cad/Cam favoriranno l’ingresso delle ragazze. Ma chi le informa”?) uomini che tuttavia sanno abbracciarsi, commuoversi e, se necessario, piangere. Il singolo deve cambiare, ma uniti il cambiamento diventa un gigante. “Io c’ero” hanno potuto affermarlo anche il Presidente dell’Andi Gianfranco Prada e il Dirigente Culturale, Carlo Ghirlanda, venuti a portare i saluti, solidarietà e appoggio nei progetti comuni identificati al Tavolo del dentale. Forse sono loro due ad aver portato a casa un’energia che si spera trasferibile anche ai loro soci Andi e a tutti i dentisti. Perchè tutto il comparto deve crescere insieme.

 

L'articolo è stato pubblicato sul Dental Tribune, numero di ottobre 2012.

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