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Intoppo burocratico o occasione di crescita? A Expodental prospettive e criticità dell’Ecm

Foto: International Expodental 2013

gio. 24 ottobre 2013

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Il coordinamento italiano provider di Odontoiatria si è riunito sabato 19 ottobre per riflettere coralmente su “L’Odontoiatria e la formazione continua in medicina: quali prospettive e criticità per gli stakeholder del sistema alla fine del triennio 2011/2013”.

Ecm, intoppo burocratico o occasione di crescita professionale? A questo e ad altri interrogativi più o meno d’attualità, ha cercato di dare una risposta, l’incontro, tra i più significativi di Expodental, avvenuto nell’ambito del Forum organizzato nella 41a edizione. 

Presenti, a vario titolo di rappresentanza, Maria Grazia Cannarozzo, Pierluigi Delogu, Valerio Brucoli e Carlo Ghirlanda. Coordinatore dei lavori, Paolo Messina.

A Valerio Brucoli, autore di una disamina assai ampia delle problematiche dell’istituto Ecm, abbiamo posto alcune domande. Qui di seguito un estratto dell'intervista che sarà pubblicata sul Dental Tribune di novembre:

L’Ecm, istituto oggetto di molte critiche, è da salvare o basta correggerlo?
Ricordo che il sistema di educazione continua in medicina è istituito per legge (Finanziaria bis del 2011): al di là di singole opinioni è quindi un dato di fatto sicuramente perfettibile. Per quanto riguarda i liberi professionisti si tratta di superare le criticità iniziali legate a un istituto nato con la cosiddetta legge Bindi e che sembrava destinato esclusivamente alla dipendenza.

Quali sono, a suo giudizio, i meriti e i maggiori difetti dell’istituto?
Parlo sempre per i liberi professionisti, soprattutto odontoiatri, che problemi di aggiornamenti non ne hanno mai avuti molti. Per loro si tratta di colmare la distanza tra quello che è il tradizionale aggiornamento e le richieste dell’attuale Ecm. Distanza colmabile rendendo il sistema più flessibile in termini di modalità di apprendimento (soprattutto Fad) e di modalità di acquisizione di crediti (acquisizione triennale invece che annuale, più autoformazione, integrazione dell’offerta formativa ecc.)
L’attuale burocrazia, intesa come persone e come procedure, è obiettivamente all’altezza nel gestire l’istituto?
Ritengo di sì, anche se devono confrontarsi, ripeto, con un sistema molto complesso. Ma non solo: anche con una grande quantità di istanze differenti, tutte legittime, che costringono a volte di muoversi con la dovuta attenzione

Leggi l'intervista completa sul numero di Dental Tribune di novembre

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