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Il “punto” di Renzo sul rapporto con altre istituzioni sanitarie e sui problemi dell’Odontoiatria

m.boc

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ven. 16 dicembre 2016

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Nell’appuntamento promosso a Roma dalla CAO nazionale cui hanno partecipato CAO provinciali da tutta Italia (1/3 dicembre) sono stati esaminati vari temi in Gruppi di lavoro e in Assemblea. Il Presidente nazionale Giuseppe Renzo in un’intervista fa il punto del percorso avviato dalla CAO, destinato peraltro a continuare «nel segno della deontologia, dell’etica e dei valori fondanti della professione».

Riassumendo le principali indicazioni emerse dall’intervista e dopo aver sottolineato il continuo progresso del riconoscimento della rappresentanza e della rappresentatività della professione odontoiatrica in tutti gli ambiti istituzionali, Renzo dà atto alla componente medica di averlo condiviso, avendo compreso che «era venuto il tempo dell’autodeterminazione» e, quindi, della responsabile scrittura delle regole.
Nell’ENPAM a livello di legge e di Statuto, i rappresentanti degli odontoiatri sono ormai inseriti in tutti gli Organi collegiali – annota – e soprattutto sono eletti dai loro colleghi. Un traguardo “storico”, indice della capacità di una professione «di farsi valere anche in condizioni a volte non particolarmente facili». Per non citare il fatto che «professione odontoiatrica e i suoi rappresentanti sono ormai interlocutori diretti delle istituzioni, riconosciuti come punto di riferimento sui problemi di salute orale dei cittadini».

Ricorda innanzitutto di essere stato quale Presidente CAO Nazionale, convocato in audizione in Senato per essere ascoltato sulle prestazioni odontoiatriche nei LEA, ma il pensiero va ad altri confronti futuri ed “inevitabili”: le autorizzazioni per l’apertura degli studi odontoiatrici, l’approvazione della riforma dell’art. 348 CP (esercizio abusivo della professione), la correttezza dei messaggi pubblicitari… un tema che non riguarda certo solo gli odontoiatri e che merita una soluzione “politica” «non per difendere la cd. corporazione – sottolinea – ma per garantire la salute del cittadino». «Saremo propositori e attenti “facilitatori” di iniziative e incontri tra tutti i soggetti interessati – proclama – con quel senso di eticità e di terzietà che è patrimonio dei rappresentanti istituzionali della professione e dei portatori di interessi legittimi».

Parlando delle “prossime azioni” CAO il presidente si sofferma sugli aspetti economici dell’Odontoiatria, «perché attraverso la loro attività professionale gli odontoiatri sono il volano di un settore sanitario importante; non meno di 300 mila persone – azzarda – trovano direttamente e/o indirettamente riscontro».
Ribadita quindi l’opportunità di trovare elementi di collaborazione con tutti i riferimenti degli Odontoiatri: Accademia, Società Scientifiche, Associazioni, «coi quali tutti aprire un’altra stagione di confronto fattivo e senza preconcetti», Renzo non dimentica tuttavia altri importanti soggetti: «filiera del dentale, studenti dei corsi di laurea, igienisti dentali, assistenti alla poltrona e anche odontotecnici». Con questi ultimi si dice convinto che nella grande maggioranza dei casi il rapporto sia corretto, riaffermando tuttavia «che occorre l’assoluto rispetto degli ambiti di competenza che non consentono a norma di legge a questi tecnici di intervenire direttamente sul paziente non essendo investiti di alcun ruolo sanitario».

«Nessuno intende negare l’opportunità di un miglioramento culturale nel percorso formativo degli odontotecnici – ammette – ma occorre comprendere che il loro ruolo, di grande importanza, è quello tecnico di predisposizione, su indicazione dell’odontoiatra… che se ne fa garante». In chiusura, una “frecciata” ma anche un invito al dialogo: «Dopo l’ennesimo stop a quelle fughe in avanti tentate dai soliti noti – riferimento peraltro non per niente casuale, ndr. – va ripreso un filo di discussione con interlocutori non compromessi, rappresentanti della parte maggioritaria della categoria».

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