Anche dal dentista i pazienti potranno ricevere una carta da compilare che quantifica il rischio di ammalarsi di cuore, di diabete o di un ictus, un rischio oggi valutato negli studi dei medici di famiglia. Una cartella “made in Italy” indagherà infatti i nessi con le più comuni patologie orali.
Presentata al recente congresso di Potsdam (Germania) della World Dental Federation (FDI) – Associazione mondiale degli odontoiatri (1,5 milioni di iscritti e 140 nazioni aderenti) guidata dal portoghese Orlando Monteiro da Silva – la “Carta per migliorare la salute” ha un cuore italiano, anzi italo-tedesco. L’ha ideata, incrociando le statistiche sulla compresenza di paradentosi-diabete e paradentosi-cardiopatie, un pool di odontoiatri di caratura internazionale guidato da Gerhard Seeberger, già presidente dell’Associazione Italiana Odontoiatri (AIO). «Un questionario che ci consente di monitorare nel paziente patologie quali possibili concause di affezioni odontoiatriche o che possono a loro volta esserne peggiorate per via di fattori infiammatori rilasciati, ad esempio, da placca e gengiviti – spiega Seeberger –. Con una semplice schedina si possono conoscere età, sesso, misure del paziente, indice di massa corporea ed eventuali scostamenti dai parametri normali. E condividere con gli utenti e i loro medici curanti i valori di fattori di rischio come obesità, pressione arteriosa, glicemia, colesterolo, oltre che lo stato delle patologie odontoiatriche». La scheda, che ogni dentista terrà come cartella clinica informatizzata da aggiornare nel tempo, sarà distribuita su carta in Italia, primo paese a diffonderla, già da maggio; se ne occuperanno per ora gli oltre 7.000 dentisti associati ad AIO, provider di formazione e sindacato odontoiatrico nazionale. L’obiettivo è condividerla tra 50-60 mila dentisti sparsi sul territorio «affinché siano al corrente di importanti comorbilità, avendo competenze per scoprire, segnalare, valutare e, per la parte di competenza, prenderle in cura», dice Seeberger. Sul retro, il mini questionario entra nel dettaglio degli stili di vita, valutando con domande a triplice risposta eventuali punti deboli del paziente (poco sport, fumo, alcol, dieta erronea) e chiedendogli, come si fa già in alcune sperimentazioni di medicina generale (Chronic related groups in Lombardia), un piano per migliorarsi entro un tempo-target. «La carta di Seeberger, che è anche presidente uscente dell’ERO, organizzazione regionale europea dell’FDI, è, insieme alle Linee guida ministeriali sulla prevenzione, una delle gambe su cui poggia il programma di comunicazione AIO con i pazienti di quest’anno – dice il presidente AIO Pierluigi Delogu –. Solo facendo prevenzione a tutto tondo i pazienti odontoiatrici hanno la garanzia non solo di curarsi meglio dal punto di vista che ci compete, ossia la salute orale e dentale, ma anche di spendere meno». Delogu presenta ufficialmente la Carta al congresso AIO di Alghero. Seeberger apre a una futura collaborazione con i medici di famiglia: «La salute è obiettivo di tutti, medici e dentisti – dice – e spero che in tempi brevi si sviluppi un rapporto che dimostri in primis la responsabilità della categoria. Lo vuole il nostro paziente».
L'articolo è stato pubblicato sul numero 5 del Dental Tribune 2013 (maggio).
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