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Sendai (Giappone). Gli impianti richiedono cure particolari e igiene orale proprio come i denti naturali per prevenire varie patologie. Cercando modi più efficaci per i dentisti per rimuovere la placca dagli impianti, i ricercatori giapponesi hanno paragonato in un recente studio gli effetti di un getto cavitazionale con quelli di un comune getto ad acqua, scoprendo che il primo l’aveva rimossa più efficacemente dalla superficie ruvida di un impianto.
Il prof. Hitoshi Soyama (della Tohoku University) e il suo team (della Showa University) hanno confrontato il potere disinfettante di un getto cavitazionale e uno ad acqua. Con il primo un fluido ad alta velocità viene iniettato da un ugello tramite l’acqua per creare minuscole bolle di vapore. Quando esplodono producono forti onde d’urto con una forza sufficiente a rimuovere gli agenti contaminanti superficiali.
Per provare l’efficacia dei due getti diversi, quattro volontari non hanno effettuato igiene orale per tre giorni permettendo alla placca di svilupparsi in bocca. Gli impianti sono quindi stati puliti utilizzando entrambi i metodi e i ricercatori hanno misurato la quantità di placca rimanente in diversi intervalli temporali.
Mentre dopo un minuto di pulizia, c’era una piccola differenza tra le quantità di placca rimossa con entrambi i metodi, la stessa è cambiata dopo un’esposizione più prolungata. Dopo 3 minuti, il getto di cavitazione ha rimosso circa un terzo di placca in più rispetto a quello ad acqua al termine dell’esperimento: il getto di cavitazione ha lasciato meno placca residua sull’apice del dente artificiale rispetto alla parte crestale.
«I metodi convenzionali non riescono molto bene a rimuovere la placca dalla superficie degli impianti dentali, così il nuovo metodo potrebbe dare ai dentisti un nuovo strumento per gestirli meglio, visto che gli impianti si stanno molto diffondendo» dice Soyama.
Una precedente ricerca ha mostrato che il flusso dell’acqua compie un maggior sforzo nel rimuovere la placca. Il getto cavitazionale invece genera una forza considerevole quando le bolle esplodono, permettendo la rimozione delle particelle di placca.
I ricercatori dicono che i due processi operano sinergicamente per rendere il getto cavitazionale più efficace di quello d’acqua nel rimuovere la placca dalla superficie irregolare degli impianti.
Intitolato “Removal of oral biofilm on an implant fixture by a cavitating jet” lo studio è stato pubblicato sull’edizione di dicembre del giornale Implant Dentistry.
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