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TORINO, Italia: In occasione della prossima edizione dell’Expo di Autuno, Dental Tribune ha posto alcune domande al professor Enrico Gherlone sulle novità del congresso di quest’anno.
Intervista al professor Enrico Gherlone, presidente del comitato organizzatore del III Expo di Autunno che si terrà a Milano il 27-28 novembre.
Quali le peculiarità di questa terza dizione?
Il primo anno, all’edizione hanno collaborato gli atenei lombardi e l’anno scorso ci siamo estesi alle Università del nord. Lo riteniamo quindi un momento di unione accademica e non solo. Oltre al congresso del sabato con la presenza della libera professione, la formula ripropone gli appuntamenti con igienisti dentali, odontotecnici, ortodontisti con gli orto tecnici e una tavola rotonda sul futuro della professione. Presenti praticamente tutte le componenti mediche e odontoiatriche e un rappresentante del Ministero della Salute, uno per ognuna delle maggiori Associazioni professionali, Cao e Collegio Docenti. Momento accademico importante sarà il venerdì, con il contributo di ogni scuola degli Atenei organizzatori.
Il tema conduttore?
Visto il momento politico e congiunturale, il Convegno sarà dedicato a “Qualità, efficacia ed economicità nella pratica odontoiatrica quotidiana tra pubblico e privato”.
Qualche novità importante rispetto al passato?
Il Congresso nazionale degli studenti di odontoiatria. Fondamentale per i docenti vivere con gli studenti un programma di aggiornamento culturale e un momento politico da cui anch’essi, visti i tempi, non possono prescindere. Nel loro programma è prevista una tavola rotonda per chiarire le idee sul futuro del corso di laurea in odontoiatria, soggetto a profondi cambiamenti.
Relatori di prestigio?
Per eleganza non voglio citarne alcuno, lascio ai lettori di informarsi: avranno sorprese positive. Lo spessore scientifico dell’evento richiamerà molti colleghi per un valido supporto a ricerca e operatività quotidiana. Il valore aggiunto dell’evento, tuttavia, sarà un altro…
Che intende dire?
Il momento è difficile: sono in atto profondi cambiamenti nella professione intesa come accademia e libera professione. Alcune certezze vacillano, altre realtà si prospettano. I cambiamenti interesseranno la formazione come qualità dell’insegnamento under-graduate, accesso ai corsi di laurea, insegnamento postgraduate e assistenza con nuovi tipi di investimenti a modifica dell’attuale panorama dell’offerta. In tale contesto i nuovi professionisti dovranno inserirsi e i vecchi adattarsi. A livello europeo molto si sta muovendo (si guardi alla nuova legge sulle fatturazioni protesiche a carico degli odontoiatri francesi). Solo la consapevolezza di tali fenomeni ci aiuterà a organizzarci in modo costruttivo per fronteggiarli o cavalcarli allorché porteranno note positive alla categoria e ai pazienti. L’obiettivo, con le due tavole rotonde, è sviscerare i problemi con un contraddittorio tra gli attori principali. Il consiglio a tutti è partecipare a quest’occasione unica. I cambiamenti producono anche circostanze favorevoli, ma occorre esserne a conoscenza. Purtroppo ancora molti esercitano la professione informandosi poco: vivere i tempi senza il termometro della situazione, espone a rischi gravissimi.
Quindi un Expo tradizionale con un trend innovativo?
Sì. La congiuntura ci obbliga a trattare sempre tematiche nuove dal punto di vista scientifico e politico: non farlo sarebbe miope, non solo un suicidio. Dal professor Farronato, al mio fianco nell’organizzazione, e da altri accademici (e non) compresi nel programma, ho avuto spunti, sinergie ed entusiasmo senza i quali quest’appuntamento non esisterebbe.
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