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Deplaquing con un filo dotato di passafilo: esperienza clinica

Particolare Fig. 7.
C. Sanavia

C. Sanavia

mar. 23 luglio 2013

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Quando ho visto per la prima volta X-Floss ho pensato che era un filo che mancava nella mia pratica clinica per il volume, l’ago passafilo integrato e il modulo di elasticità che evidenziava. Questo filo è stato lanciato in Australia nel luglio 2011 ed è stato inventato da una collega igienista dentale, Lise Slack, che ha circa trent’anni di esperienza nella parodontologia e nei mantenimenti protesici.

Quando mi è stato chiesto dalla Roen di Torino (importatori del prodotto per l’Italia) di testarlo nella mia pratica di igienista sono stata ben felice di farlo e per alcune settimane l’ho messo alla prova.
La sua elasticità lo rende versatile e si adatta bene alle esigenze dell’igienista dentale durante i mantenimenti di protesi, impianti e ortodonzia. Sempre più ci troviamo a trattare periodicamente pazienti che hanno riabilitato l’estetica e la funzione attraverso trattamenti odontoiatrici e protesici spesso molto complessi; per questo abbiamo bisogno di testare nuovi strumenti che ci permettano di rendere efficacie e talvolta veloce il nostro trattamento. Le strutture protesiche articolate necessitano di tecniche di deplaquing approfondite e, allo stesso tempo, delicate per la salvaguardia dei materiali e delle componenti protesiche. Tecniche di airpolishing e le varie polveri che possiamo utilizzare sono oggi uno strumento prezioso nella nostra pratica come il filo spugnoso. Il filo di tipo spugnoso è uno strumento indispensabile nelle fasi di deplaquing sia domiciliare che ambulatoriale, in quanto ci permette di eliminare bene il biofilm dal solco gengivale sia dentale che implantare e può essere utilizzato in tutti i pazienti.
Alcuni test clinici hanno evidenziato come l’utilizzo di fili spugnosi aumenti la rimozione di placca rispetto a fili sottili e ai mono-filamenti, elevando anche il comfort del paziente1,2, inoltre la loro struttura fibrosa consente di imbibirli con sostanze medicali come i collutori antimicrobici3.
L’adattabilità di X-Floss, sia agli spazi interdentali che protesici, lo rende uno strumento “ergonomico” in quanto con un unico filo si riesce a fare tutto senza il bisogno, come spesso succede con altri fili differenziati, di sostituirlo perché si piega la punta e/o perché troppo grosso e non passa, facendo risparmiare all’operatore tempo, materiale ed energie.
I pazienti con i quali ho interagito hanno detto che lo userebbero a casa trovandolo confortevole e pratico.
Il suo aspetto luminescente e l’ago passafilo integrato ne facilitano l’utilizzo ai pazienti che molto spesso non riescono a mantenere l’igiene delle strutture protesiche a causa dei limiti che hanno i fili oggi in commercio. Negli spazi medi e stretti dev’essere guidato bene e pertanto necessita di istruzioni precise al paziente, mentre negli spazi ampi l’utilizzo è immediato.

Caso 1
Il caso presentato evidenzia la versatilità di X-Floss durante il deplaquing professionale. Le diverse strutture di questo tipo di riabilitazione protesica/implantare necessitano di una particolare cura e allo stesso tempo la necessità di essere delicati sui tessuti molli orali e perimplantari (Figg. 1-4).

Caso 2
X-Floss durante la rifinitura del deplaquing professionale e l’istruzione all’uso domiciliare del filo in un paziente ortodontico. Filo e scovolino in un caso come questo possono essere due ottimi alleati e soddisfare le diverse esigenze del paziente trattato ortodonticamente (Figg. 5, 6).

Caso 3
Deplaquing di una protesi fissa su impianti Toronto Bridge (Figg. 7, 8). Questo tipo di protesi è molto difficile da tenere pulita, pertanto il paziente si può avvalere di un filo con passafilo integrato che abbia la capacità di rimuovere efficacemente il biofilm batterico in prossimità degli impianti. Per affrontare l’igiene quotidiana e ridurre il problema di alitosi, questi pazienti oltre al filo possono usare anche l’idropulsore orale al fine di rimuovere i residui di cibo e i batteri che altrimenti rimarrebbero adesi per lungo tempo tra la struttura protesica e le mucose4.

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Conclusioni
I casi presentati evidenziano l’utilità di un filo dotato di passafilo incorporato nella gestione del mantenimento di trattamenti ortodontici e implanto-protesici che oggigiorno sono sempre più presenti nella pratica clinica dell’igienista dentale. Ulteriori test valuteranno la facilità e il comfort di utilizzo da parte del paziente di questo filo spugnoso. Ringrazio il dott. Sandro Barabino di Asti, con il quale collaboro da molti anni, per avermi concesso la pubblicazione delle immagini dei casi trattati.

 

Bibliografia
1. A. Genovesi, A. Barone, C. Lorenzi, C. Sanavia. Sperimentazione sul controllo della placca negli spazi interprossimali con l’utilizzo del filo interdentale. Rivista Italiana Igiene Dentale 2006(1):11-15.
2. Ciancio SG., Shibly O., Farber GA. Clinical evaluation of the effect of two types of dental floss on plaque and gingival health. Clinical Preventive Dentinstry. 1992 May-Jun;14(3):14-8.
3. A. Genovesi, C. Sanavia, O. Marchisio, C. Lorenzi, L. Giacomelli, F. Bisacchi, M. Ricci, G.M. Nardi, SISIO Working Group. Protocolli di igiene orale domiciliare. Indicazioni della letteratura Prevenzione & Assistenza Dentale, 2010,36(1):17-23.
4. A. Genovesi, C. Sanavia, C. Lorenzi, F. Bisacchi, L. Giacomelli, O. Marchisio, G.M. Nardi, SISIO Working Group. Utilizzo della clorexidina nell’igiene orale: indicazioni della letteratura. Prevenzione & Assistenza Dentale, 2012,38(4):95-101.
 

L'articolo è stato pubblicato sul numero 2 di Hygiene Tribune 2013

 

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