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Concluso in bellezza (2500 presenze) all’Hotel Parco di Principi di Roma il 23° Congresso del Collegio Docenti

Inaugurazione Collegio Docenti
m.boc

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gio. 21 aprile 2016

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Al di là di ogni altra considerazione, i numeri sono come sempre un indice eloquente degli esiti di una manifestazione. Dopo una tre giorni assai vivace si è concluso, sabato 16 aprile all’Hotel Parco dei Principi di Roma, il 23° Congresso del Collegio dei Docenti Universitari di Discipline Odontostomatologiche, che ha registrato (fonte ufficiale) 2577 iscritti, mentre la somma di espositori e sponsor ha toccato le 200 unità.

Di tutto rispetto anche il numero dei poster presentati (509), chiaro indice di vivacità scientifico culturale e al tempo stesso di lavoro compiuto. Antonella Polimeni e Enrico Gherlone – rispettivamente presidenti del Congresso e del CDUO – hanno anche annunciato la data (e la sede) in cui si terrà l’edizione 2017: ossia da 6 all’8 aprile a Milano.
La scelta dell’appropriatezza come tema ispiratore assieme al digitale – come ha dichiarato la Polimeni – pone le sue premesse sulla stima dell’OMS, secondo cui si aggirerebbe tra il 20 e il 40% la percentuale della spesa sanitaria costituente spreco per inefficiente utilizzo delle risorse. Stima che appare verosimile anche per l’Italia: «Una percentuale che rappresenta una sfida», l’ha definita la Presidente del Congresso nel saluto di apertura. Le ha fatto eco l’affermazione di Enrico Gherlone, secondo cui «il fare di più non significa fare meglio», traduzione non letterale del motto «choose wisely» di origine statunitense, che ha ispirato questa edizione del Collegio come ricorrente leit motiv.

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Speranza dichiarata di Gherlone è che si riesca a fare bene entrambi, più e meglio. Cosa possibile, ha sottolineato, se tutte le componenti del dentale, Accademia, clinica, industria, Associazioni professionali ecc. riusciranno a mantenere l’unità d’insieme, come si è rilevato in apertura dalla partecipazione di CAO (Giuseppe Renzo), di Gianfranco Prada (ANDI, che però è dovuto fuggire subito) e Pierluigi Delogu (AIO). Osservando compiaciuto la Sala “Sforza 3” zeppa di partecipanti alla cerimonia d’apertura nel tardo pomeriggio di giovedì 14, Gherlone non ha potuto fare a meno di sottolineare l’abbondanza di presenze, malgrado la cerimonia si svolgesse in orario di lavoro in un giorno feriale.

All’altro grande tema, il digitale, definibile anch’esso in sé una “wise choice”, il Congresso ha dedicato, venerdì 15, una seduta plenaria con dimostrazioni che hanno evidenziato la sempre maggior rapidità d’intervento, l’alta precisione, la personalizzazione delle cure e, in definitiva, la riduzione dei costi, anche se magari a lungo termine. A sottolineare le positività della rivoluzione digitale in corso, è la coscienza, abbastanza condivisa, dell’ineluttabilità, nel tempo, di tale “rivoluzione”, specie in ambito odontoiatrico.

Dall’avveniristico al passato più profondo: durante la cerimonia di apertura si è lanciato un ponte tra ere remote e quella attuale con una lectio magistralis di grande respiro storico-scientifico, svolta da Alfredo Coppa, dell’Università di Roma, studioso insigne di paleontropologia sul tema della “Applicazione di metodologie avanzate per lo studio della dentatura umana: le nuove frontiere nelle ricerche di paleoantropologia e paleobiologia umana”, il quale ha illustrato come con l’uso di tecnologie avanzate si possa risalire alla dentatura dei progenitori, con ricostruzioni tridimensionali di denti, di otturazioni e mandibole, di trapanazioni avvenute migliaia di anni fa, traendone spunti per meglio conoscere la loro storia e quella dell’odontoiatria e della medicina in generale.

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