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HONG KONG, Cina: L’onnipresenza dell’intelligenza artificiale (IA) nella società odierna ha portato con sé numerose trasformazioni nelle dinamiche lavorative. Esplorando ulteriormente il suo potenziale in ambito sanitario, un recente studio ha esaminato le prestazioni dell’IA generativa negli esami di abilitazione odontoiatrica scoprendo che la versione più recente di ChatGPT è in grado di rispondere in modo competente alle domande degli esami di abilitazione odontoiatrica, dimostrando così un grande potenziale per cambiare sia il modo con cui gli odontoiatri verranno formati in futuro sia nel migliorare la comunicazione tra dentisti e pazienti.
«L’IA generativa, come ChatGPT e altri chatbot, è recentemente diventata un argomento caldo. Nonostante sia commercializzata come un'IA in grado di scrivere testi e creare storie, messaggi e codice di programmazione, ad esempio, gli utenti possono anche consultarla rispetto alle proprie condizioni mediche e odontoiatriche. Tutto ciò è paragonabile a quanto accadde negli anni '90, quando Internet divenne accessibile al pubblico e le persone iniziarono ad ottenere informazioni dai motori di ricerca», ha dichiarato a Dental Tribune International l'autore principale dello studio, il dottor Walter Yu-Hang Lam, assistente clinico di protesi all'Università di Hong Kong.
«Quando si utilizzano i chatbot, non c’è più bisogno di conoscere la parola chiave corretta che solitamente dobbiamo inserire nei motori di ricerca. Possiamo semplicemente digitare le nostre domande e i chatbot ci aiuteranno a interpretarle. I chatbot riassumeranno le informazioni disponibili nel loro database web per fornire risposte concise e gli utenti non dovranno interpretare la varietà di informazioni provenienti dal web» ha continuato.
ChatGPT vs dentisti
Secondo il dottor Lam, l'uso dell'intelligenza artificiale generativa dovrebbe aumentare in futuro. Tuttavia, poiché l'accuratezza dei dati forniti dai chatbot rimane sconosciuta, lui e i suoi colleghi
ricercatori hanno cercato di colmare questa lacuna nella letteratura studiando l'affidabilità delle informazioni fornite da ChatGPT. Per valutare la capacità dei modelli di apprendimento linguistico, di interpretare gli input scritti e fornire risposte accurate in odontoiatria, i ricercatori hanno sottoposto a due versioni di ChatGPT, la 3.5 e la 4.0, 1.461 domande a scelta multipla tratte dagli esami di abilitazione odontoiatrica degli Stati Uniti e del Regno Unito.
La versione precedente ha risposto correttamente al 68,3% delle domande dell'esame di licenza dentale statunitense e al 43,3% della controparte britannica, non soddisfacendo i criteri di superamento in entrambi i casi. Al contrario, ChatGPT 4. 0 ha mostrato un netto miglioramento, rispondendo correttamente all'80,7% delle domande d'esame sulle licenze dentali negli Stati Uniti e al 62,7% nel Regno Unito, superando i test.
«È davvero notevole che un chatbot di uso generale possa eccellere in un esame specialistico. Con ulteriori progressi negli algoritmi dell’IA e l'espansione del suo database, si prevede che l'accuratezza continuerà a migliorare» ha osservato il dott. Lam.
IA come risorsa didattica in odontoiatria
Un confronto diretto tra le due versioni ha rilevato che ChatGPT 4.0 ha risposto correttamente a 327 domande in più rispetto alla precedente versione. Questi risultati sottolineano i progressi nelle funzionalità dell'IA nell'ultima versione, evidenziando il suo potenziale quale strumento didattico e risorsa nel campo dell'odontoiatria.
Il dott. Lam ritiene che, poiché i chatbot possono essere utilizzati sia dal pubblico generico che dai professionisti per fornire informazioni odontoiatriche, ciò potrebbe potenzialmente modificare il panorama dell'educazione odontoiatrica e alterare il set di abilità e competenze che i dentisti devono sviluppare. L’IA potrebbe anche influire sul rapporto dentista-paziente, in quanto porterebbe a una riduzione del tempo trascorso con i pazienti.
Tuttavia, Lam ritiene che l'integrazione dell'IA in vari aspetti dei servizi dentali potrebbe migliorare la qualità dell'assistenza fornita dai professionisti «I dentisti possono delegare alcuni aspetti dell'educazione e della gestione dei pazienti ai chatbot, consentendo loro di concentrarsi maggiormente sulla fornitura di trattamenti preventivi personalizzati per singoli pazienti», ha commentato. Per utilizzare questi strumenti a sostegno dell'erogazione di cure di qualità, i dentisti dovranno dedicare parte del loro tempo e delle loro risorse all'adattamento agli attuali progressi tecnologici.
Lo studio, intitolato “Performance of generative artificial intelligence in dental licensing examinations”, è stato pubblicato online il 19 gennaio 2024 sull’International Dental Journal, prima di essere incluso in un numero.
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