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ChatGPT può essere di aiuto in chirurgia orale?

Sebbene l’intelligenza artificiale abbia un potenziale incommensurabile per cambiare la medicina, è ancora uno strumento immaturo, secondo una ricerca di esperti (Image: Shutterstock/ Production Perig).

In molte aree del mondo, la crescita della popolazione ha superato la disponibilità di medici, prolungando i tempi di attesa e ponendo maggiori pressioni su servizi sanitari già sovraccarichi. Dental Tribune International ha parlato con il Prof. Víctor Díaz-Flores García, endodontista e laureato in legge, della sua ricerca in cui indica come l’intelligenza artificiale (IA) possa essere annunciata come un “eroe” tecnologico in sostegno.

Prof. Díaz-Flores García, qual è l’obiettivo del suo gruppo di ricerca presso l’Università Europea di Madrid?
Io, insieme alle mie colleghe Yolanda Freire Ana Suarez e Margarita Gómez Sánchez, faccio parte del gruppo di ricerca chiamato “Transformative Research in AI and New Enhancements for Dentistry, or TRAINED”. Stiamo esplorando le possibilità dell’IA nel campo dell’odontoiatria, con particolare attenzione alla sicurezza del paziente. L’emergere dell’IA nel campo della medicina nel suo complesso è travolgente, ed è necessario studiare e capire come possa essere utile non solo per i clinici ma soprattutto per i pazienti e per la popolazione in generale. Il nostro gruppo ha pubblicato altri documenti sull’argomento e il nostro obiettivo è continuare a lavorare in questo ambito.

Ha trovato aspetti inattesi nelle sue scoperte? Quali pensa siano i principali aspetti della sua ricerca e come si applicheranno in futuro all’intelligenza artificiale in odontoiatria?
L’uso di ChatGPT, o di qualsiasi altra applicazione che utilizzi modelli linguistici di grandi dimensioni, deve essere inteso attualmente come uno strumento in una fase iniziale. Non tutte le informazioni che ci vengono date sono corrette, quindi è necessario addestrare il sistema a dare risposte sempre più corrette. Negli studi che abbiamo condotto con ChatGPT, abbiamo visto una promettente coerenza nelle risposte ai protocolli clinici, ma questo deve essere sempre verificato dagli operatori sanitari quando questi strumenti sono utilizzati come base per la diagnosi o il trattamento. È ovvio che nel prossimo futuro questi tools saranno presenti nella nostra cura quotidiana, ma oggi dobbiamo capire che si tratta di sistemi non addestrati che devono essere presi in considerazione nella loro giusta misura quando si tratta di prendere delle decisioni cliniche.

La pubblicazione del vostro team ha indicato come l’IA potrebbe diventare un assistente incredibilmente affidabile nella chirurgia orale, in particolare nelle aree del mondo dove le specializzazioni odontoiatriche non sono ancora riconosciute. Cosa vi ha ispirato, in quanto ricercatori, nell’esplorare le capacità dell’IA in questa direzione?
L’accesso alle informazioni è essenziale per il processo decisionale. La disponibilità di protocolli di interventi clinici aggiornati è vantaggiosa per il paziente e può evitare problemi di sicurezza sotto molti aspetti (uso di medicinali, applicazione di determinati materiali, etc.). Un programma di intelligenza artificiale formato da professionisti specializzati in uno specifico ramo dell’odontoiatria sarebbe uno strumento prezioso. Come gruppo di lavoro abbiamo constatato l’esistenza di protocolli di grande valore clinico che possono essere molto utili sia per i dentisti generici che per coloro che si specializzano in un determinato campo, per cui è essenziale disporre di uno strumento che fornisca direttamente informazioni accurate alle domande che gli vengono poste.

Poiché i modelli linguistici di grandi dimensioni e tutti i programmi di intelligenza artificiale si basano su grandi quantità di dati, quale sprone dareste ai medici preoccupati per l’uso di questi dati?
Gli Stati e le organizzazioni internazionali stanno adottando una legislazione specifica in questo settore. Come gruppo con sede nell’Unione europea, stiamo monitorando da vicino questa legislazione. Particolare attenzione deve essere prestata relativamente all’uso dei dati personali dei pazienti durante la formazione di un sistema di IA, poiché si tratta di dati sensibili e potremmo potenzialmente violare le leggi sulla protezione dei dati e incorrere in gravi conseguenze giuridiche. I pazienti dovrebbero anche essere consapevoli di questi problemi e fare attenzione a non esporre i loro dati ad applicazioni o sistemi che non hanno nulla a che vedere con l’assistenza medica vera e propria, in particolare quelli che mirano a commercializzare tali dati.

 

Nota editoriale:

Lo studio, intitolato “Beyond the bispelpel: Assessing ChatGPT’s potential as ausiliary intelligent virtual assistant in oral surgery”, è stato pubblicato nel numero di dicembre 2023 del Computational and Structural Biotechnology Journal. Questo articolo è stato pubblicato in precedenza su AI dentistry—international magazine of artificial intelligence in dentistry.

Il Prof. Víctor Díaz-Flores García ha conseguito un dottorato di ricerca in odontoiatria, un master in endodonzia avanzata e una laurea in giurisprudenza. È professore di odontoiatria presso l’European University of Madrid in Spagna, dove fa parte del gruppo di ricerca Transformative Research in AI e New Enhancements for Dentistry.

 

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