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Cellule staminali di denti primari per riparare quelli adulti

Attraverso una ricerca decennale, gli scienziati ritengono di aver trovato un modo per utilizzare le cellule staminali tratte dai denti primari per riparare quelli adulti danneggiati. (Fotografia: Elena Pavlovich / Shutterstock)

gio. 11 ottobre 2018

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Philadelphia. La ricerca sulle cellule staminali è stata al centro di molti sviluppi in medicina. In un nuova ricerca, gli scienziati si sono chiesti se le cellule staminali dei denti primari possano essere utilizzate nella ricrescita di denti adulti danneggiati. Il promettente esito della ricerca evidenzia le potenzialità di una tecnica, un giorno applicabile in un’ampia gamma di procedure odontoiatriche o addirittura nel trattamento di alcune malattie sistemiche.

La ricerca è stata condotta da Songtao Shi, presidente e professore del Dipartimento di Anatomia e Biologia cellulare dell’Università della Pennsylvania e da Yan Jin, Kun Xuan e Bei Li Fourth Military Medical University di Xi’an (Cina). «Questo trattamento restituisce ai pazienti la sensibilità tra i denti. Se gli dai una stimolazione calda o fredda, possono sentirla; hanno di nuovo denti vivi – spiega Shi –. Finora abbiamo dati di follow-up a due, due e mezzo ed anche tre anni il che dimostra che si tratta di una terapia sicura ed efficace».

Negli ultimi dieci anni, Shi e i suoi colleghi hanno approfondito il tema delle cellule staminali a polpa decidua umana (hDPSC) e su come potrebbero essere utilizzate in modo sicuro per far ricrescere la polpa. La ricerca ha coinvolto 40 bambini con dentizione mista con lesioni a un incisivo permanente. Trenta bambini sono stati assegnati al trattamento hDPSC, che comporta l’estrazione di tessuto da un dente primario sano e la riproduzione, in una coltura di laboratorio, delle cellule staminali dalla polpa da dove sono state impiantate nel dente ferito.

I pazienti che hanno ricevuto il trattamento hDPSC avevano più segni – si è scoperto – rispetto al gruppo di controllo, di un sano sviluppo delle radici e di più spessa dentina, così come un aumento del flusso sanguigno. Inoltre, i ricercatori sono stati in grado di esaminare direttamente il tessuto di un dente trattato quando avendolo uno dei pazienti nuovamente danneggiato, ha dovuto essere estratto. Le cellule staminali impiantate – si è scoperto – rigenerano diversi componenti della polpa dentale, comprese le cellule che producono dentina, tessuto connettivo e vasi sanguigni.

Nonostante i risultati positivi, i ricercatori riconoscono che questi sono solo i primi passi. Mentre l’uso delle cellule staminali di un paziente riduce la possibilità di rigetto immunitario, ciò non è possibile in pazienti adulti che hanno perso tutti i denti primari. Shi e i suoi colleghi stanno cominciando a testare l’uso di cellule staminali allogeniche per rigenerare i tessuti dentali negli adulti. Inoltre, sperano di ottenere l’approvazione della Food and Drug Administration per condurre prove cliniche utilizzando hDPSCs negli Stati Uniti.

«Siamo davvero ansiosi di vedere cosa possiamo fare nel campo dentale. E poi partendo da lì, riuscire ad aprire nuove vie per la terapia delle malattie sistemiche» dice Shi.

La ricerca intitolata “Deciduous autologous tooth stem cells regenerate dental pulp after implantation into injured teeth” è stata pubblicata su Science Translational Medicine il 22 agosto.

 

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