La performance igienica domiciliare del paziente è in grado di influenzare le condizioni di salute orale: caso clinico (case report).
Introduzione Una congrua igiene domiciliare può influenzare in modo significativo le condizioni di salute orale. È un concetto noto, ma più che mai in questo periodo merita di essere avvalorato. In occasione di ogni congresso/evento, a cui ho avuto l’onore di partecipare, la prima diapositiva, dopo quella introduttiva dell’argomento, con il titolo della presentazione, è quella riprodotta nella figura 1a. Tale diapositiva voleva sottolineare quali erano le premesse e le conclusioni dei concetti illustrati nella conferenza. I fattori più rilevanti, nel determinare il successo di un trattamento odontoiatrico, in particolare di una gestione non chirurgica, in presenza di una infiammazione placca-indotta, sono quelli evidenziati dal cerchio azzurro (Fig. 1a). Certamente l’impegno del clinico in una ri-motivazione continua di ogni soggetto in cura è il principale in ordine di importanza, a seguire una efficace terapia eziologica, che mira a rimuovere professionalmente la noxa patogena, composta da biofilm. La cavità orale umana ospita un complesso microbioma composto da batteri, protisti, archei, funghi e virus1, 2. È dunque ricco di batteri e presenta una componente virale, di cui, proprio al giorno d’oggi, possiamo capirne il potenziale aggressivo. Terzo punto chiave: l’approccio non chirurgico dovrebbe essere sempre la prima fase di trattamento, seguita eventualmente da una gestione chirurgica del caso, se non si sono raggiunti gli obiettivi o una stabilità clinica, che soddisfa le aspettative del paziente e del team odontoiatrico. Tutto ciò che viene elencato nella diapositiva, al di sotto del cerchio azzurro (Fig. 1a), riguarda una serie di apparecchiature, prodotti, sostanze, medicinali, eccetera, che pur trovando indicazioni, sono sempre aggiuntive e mai da utilizzare come monoterapia3.
Fig. 1a - Diapositiva che illustra le premesse e le conclusioni relative a un trattamento non chirurgico delle malattie parodontali e peri-implantari.
Fig. 1b - Status radiografico completo eseguito dopo la prima visita, che conferma l’allora diagnosi di malattia parodontale in forma moderata [10] per la presenza di lesioni ossee soprattutto nei settori posteriori e generalizzata, in quanto più del 30% dei siti risultano coinvolti.
Fig. 1c - Ora la diagnosi terrebbe conto della nuova classificazione, come indicato nel recente documento di consenso del 2018 [11].
Frequentemente nelle fasi iniziali di un impegno didattico, presentavo un caso che in primis aveva sorpreso anche me, per la sua evoluzione positiva, ma che mi permetteva di oggettivare quanto rilevante fosse la performance domiciliare del paziente e la sua adesione alle raccomandazioni di igiene orale, fornite in modo sempre personalizzato alle esigenze individuali di ciascuno.
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Si è concluso con straordinario successo il 27° Congresso Internazionale di Terapia Implantare e il 2° Forum di Ortodonzia organizzati da Biomax, che dal 9 all’11 ottobre 2025 hanno trasformato Verona nel centro nevralgico dell’odontoiatria contemporanea. Oltre 1.500 partecipanti provenienti da tutta Italia e dall’estero hanno affollato le sale del congresso, rendendo l’evento uno dei momenti più significativi dell’anno per la comunità odontoiatrica.
L’edizione 2025 ha confermato – e superato – le aspettative: un programma ricchissimo, relatori di altissimo livello e un’organizzazione impeccabile hanno creato un’esperienza formativa e umana di grande valore. Il tema centrale, “L’integrazione di discipline e moderni protocolli per terapie altamente personalizzate”, ha guidato le sessioni scientifiche con un approccio trasversale e clinicamente concreto. Implantologia, ortodonzia, digitale, estetica, funzione e biomeccanica sono state esplorate in una prospettiva integrata, con l’obiettivo di fornire strumenti utili alla pratica quotidiana.
Relatori e moderatori di fama internazionale hanno offerto un contributo di altissima qualità scientifica, alternando sessioni frontali, corsi monotematici e momenti di confronto interattivo. Ogni intervento ha testimoniato la continua evoluzione della professione e la necessità di un dialogo costante tra discipline, clinici e tecnologie.
Grande partecipazione anche ai corsi digitali e ai corsi di ortodonzia del sabato, che hanno permesso di approfondire protocolli operativi e soluzioni innovative, offrendo ai partecipanti un aggiornamento pratico e immediatamente applicabile.
Ma il Congresso di Verona non è stato solo formazione: il party del venerdì sera è diventato un evento nell’evento, un momento di incontro e convivialità che ha unito relatori, moderatori, partecipanti e sponsor in un’atmosfera coinvolgente e informale. Tra musica, sorrisi e brindisi, si è celebrata l’energia di una community scientifica viva, curiosa e coesa.
La qualità complessiva dell’organizzazione – dagli allestimenti all’accoglienza, dalla logistica alla gestione dei tempi – è stata ampiamente riconosciuta dai partecipanti, confermando la capacità di Biomax di coniugare rigore scientifico e cura dei dettagli. Perché Biomax è più di un’azienda: è una community che cresce insieme, un network di professionisti che condividono valori, conoscenze e visioni per costruire insieme l’odontoiatria di domani.
Verona 2025 ha così riaffermato il suo ruolo di punto di riferimento nella formazione odontoiatrica di eccellenza, un appuntamento che ogni anno rinnova la voglia di aggiornarsi, condividere esperienze e costruire insieme il futuro della professione.
Appuntamento al prossimo anno, con nuove idee, nuovi incontri e la stessa passione che rende unico questo grande evento firmato Biomax.
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