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Il lavoro di squadra al servizio del paziente Competenza e passione per risultati di successo

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mar. 16 aprile 2013

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Con una presenza consolidata sul territorio nazionale, DOOC rappresenta un network nazionale leader nelle cure specialistiche all’avanguardia.

Nata dall’unione di operatori qualificati che vantano esperienze rilevanti in ambito nazionale e internazionale nel settore della salute, DOOC si presenta come una realtà all’avanguardia, in grado di abbinare alla qualità delle prestazioni e alla professionalità degli specialisti il valore aggiunto della sostenibilità delle cure, dei servizi personalizzati e delle garanzie sui trattamenti, per un’odontoiatria a misura di paziente.
La volontà di essere vicini alle reali esigenze del paziente si esplica anche nella dislocazione facilmente accessibile dei centri e, soprattutto, nell’ampia fascia oraria di apertura dei centri, sei giorni alla settimana. In questo modo, il paziente può davvero contare su un servizio costante ed efficiente.

«Responsabilità, soddisfazione e professionalità sono i valori che guidano l’attività di DOOC, fondata sulla relazione di fiducia con il paziente», così il dottor Gregorio Redaelli, responsabile scientifico di DOOC, presenta lo spirito di chi opera in questa realtà.
Dopo la laurea in Odontoiatria conseguita presso l’Università degli Studi di Milano e una consolidata esperienza clinica maturata nell’attività svolta in ambito universitario e in studi privati, nel 2011 accetta la sfida di DOOC.

Ma come mai un giovane professionista, con già un proprio studio privato di riferimento, decide di abbracciare la filosofia di DOOC?
«La mia è stata una scelta motivata dalla profonda passione per la mia professione», spiega il dr. Redaelli, «e dalla volontà di dedicarmi a essa completamente, senza dovermi impegnare in attività extra cliniche che richiedono altri tipi di competenze. Nella gestione di uno studio privato, non è sufficiente essere un bravo clinico: occorrono competenze di marketing, amministrative, imprenditoriali ed è difficile per un clinico riuscire a gestire tutto ciò in modo adeguato, senza sottrarre tempo prezioso ai pazienti. Inoltre, si deve prestare molta attenzione alla formazione e motivazione del personale che ci affianca. Queste sono tutte attività molto stimolanti, ma che esulano dall’attività clinica. Entrare a far parte di DOOC mi ha permesso – e mi permette ogni giorno – di dedicarmi ai miei pazienti, alla ricerca della soluzione riabilitativa più corretta, all’esecuzione del trattamento secondo i protocolli più validati e in linea con le aspettative dei pazienti».
Con una pluriennale esperienza in chirurgia orale e implantologia, il dr. Redaelli ha fin da subito contagiato chi collabora con lui in DOOC con il suo entusiasmo e con la sua capacità di motivare i colleghi e condividere con loro gli obiettivi comuni. «Il confronto tra professionisti è fondamentale per offrire al paziente il miglior trattamento possibile. Il piano di trattamento viene concordato insieme, ciascuno secondo le proprie competenze e sempre sotto la supervisione del comitato scientifico. È un lavoro di squadra che inizia fin dal momento della diagnosi e che accompagna ogni fase del trattamento».
È proprio questo spirito di squadra che ha portato il dr. Redaelli, insieme alla direzione DOCC, a studiare un’iniziativa che favorisca l’interazione tra i colleghi e la filosofia della multidisciplinarità.
«Nei centri DOOC, i professionisti vengono selezionati dopo severi test di accesso e di odontoiatria pratica. Inoltre, vengono costantemente formati e supportati in ogni loro attività. Il loro aggiornamento scientifico è un investimento che continua nel tempo ed è il fulcro su cui poggia tutta la nostra attività. È proprio questa attenzione alla formazione a costituire la base di una nuova iniziativa: nel giugno 2014, infatti, terremo il primo simposio DOOC. In tale occasione, ogni centro presenterà un caso clinico. Il caso dovrà essere una riabilitazione completa, che riguardi entrambe le arcate, e che comprenda almeno tre branche tra le seguenti: conservativa/endodonzia, protesi, estetica, ortodonzia, chirurgia implantare. Il caso dovrà essere documentato con radiografie e immagini cliniche di tutte le fasi del trattamento, dalla diagnosi alla risoluzione finale. I casi saranno giudicati dalla commissione scientifica in base a severi criteri clinici».
Ma quali sono gli obiettivi dell’iniziativa?
«Prima di tutto, incentivare il lavoro di squadra tra colleghi con specialità differenti», sottolinea il dr. Redaelli, «a cui si aggiunge la volontà di condividere e allinearsi sul raggiungimento di obiettivi misurabili. Essere valutati è importante in quanto è un’ulteriore motivazione a esprimere la qualità del proprio operato. L’idea alla base dell’iniziativa è quella di stimolare una collaborazione tra tutti i medici di un centro, con l’obiettivo di ottenere il miglior risultato possibile e innalzare la qualità del servizio erogato».
Certamente un progetto ambizioso, che porterà ciascuno dei 30 centri a intraprendere un percorso impegnativo. «Quest’anno contiamo di vedere circa ventimila pazienti, per cui sarebbe un peccato non utilizzare questa preziosa esperienza per produrre documentazione scientifica che serva a confermare la qualità di DOOC, ma soprattutto a monitorare e testare le tecniche a oggi conosciute nelle varie specialità odontoiatriche, con lo scopo di migliorare predicibilità dei risultati e la qualità degli stessi», conclude il dr. Redaelli.

Per informazioni sulle attività di DOOC:
Web: www.dooc.it
E-mail: hr@dooc.it

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