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Scomparso lunedì 18, Alfredo Martina, editore lungimirante, scopritor di talenti, rivive nelle parole di Damaso Caprioglio

Alfredo Martina e Damaso Caprioglio
Damaso Caprioglio

Damaso Caprioglio

ven. 22 aprile 2016

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Alle ore 22.30 di lunedì 18 aprile è mancato Alfredo Martina, titolare dell’omonima Casa editrice di Bologna. Si era occupato sin dagli Anni '80 di Odontoiatria portando in stampa i migliori autori italiani in varie specialità e curando molte traduzioni straniere.

Tra le opere più significative, anche una Collana di monografie ortodontiche giunta ormai al n. 38. Si è anche occupato molto di solidarietà, sostenendo l'Associazione italiana per la ricerca sul cancro. Ai suoi funerali, svoltisi mercoledì 20 nella parrocchia del Corpus Domini, non lontana dalla sua Casa editrice, Damaso Caprioglio, legato a lui da antica amicizia, lo ha ricordato con queste commosse parole.

Caro Alfredo
questo è l'ultimo saluto che ti invio dopo quasi quarant’anni di frequentazione. Anni operosi, ricchi e densi non solo di tanti volumi pubblicati e di collane, in cui l’uscita di un nuovo numero ti rendeva felice dandoti nuovo entusiasmo ed energie! Anni densi di un’amicizia che via via negli anni si faceva più profonda e ricca di tutti i sentimenti che la corroborano. Quanti primizie librarie di Autori italiani o stranieri sono comparse nel tuo Palmarès! Nomi illustri.

Da te, Editore lungimirante, anticipatore dei tempi e delle ricerche degli Autori migliori, è stato pubblicato il Gotha dell’Odontoiatria. Tu avevi il fiuto dello scopritore di talenti: ti bastava poco per capire se l’opera era meritevole di essere da te stampata. Con umiltà e semplicità chiedevi (ed ascoltavi) il parere di alcuni che ritenevi veramente amici e super partes, che sapevano consigliarti o magari con schiettezza d’animo, criticarti. Solo allora prendevi la tua decisione.

Di te mi piacevano la forza d’animo nel combattere, la caparbietà nel condurre l’impresa, la sicurezza del manager e la strategia editoriale. Ma al tempo stesso mi colpivano e commuovevano la generosità, l’altruismo nell’aiutare gli altri, in particolare i giovani, creando per loro, offerte editoriali, direi quasi regalate, per stimolarli a leggere, a crescere, creando per loro un Centro di aggiornamento continuo ed invitando i migliori oratori a livello internazionale. Anche per te vennero anni difficili ma non ti ho mai visto arrenderti. Resistevi come quando prestavi servizio in Marina, con coraggio e determinazione, sapendo soffrire in silenzio, ma con lo spirito di superare le prove più difficili. Nelle lunghe telefonate settimanali mi hai insegnato molto, infondevi coraggio e speranza, finendo spesso con una nota di allegria.

Caro Alfredo, non sarai dimenticato, perché a parte più alta e spirituale, la tua anima, vivrà, come dice Sant’Agostino: «Il settimo giorno non ha sera, né tramonto… Anche tu, compiute opere molto buone, riposerai nel Signore nel sabato della vita eterna».

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