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Progetto di educazione all’igiene orale in età scolare. Approcci metodologici a confronto: metodiche tradizionali e didattica montessoriana

Rappresentazione grafica step 1 didattica Montessori.
L. Zangari, M.A. Mauri, L. Parisi, M. Tremolati, G. Farronato

L. Zangari, M.A. Mauri, L. Parisi, M. Tremolati, G. Farronato

mer. 2 dicembre 2015

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La società mira alla prevenzione come obiettivo fondamentale in ogni ambito collettivo, trasformandosi sempre più in una società multietnica. Considerando la variabilità delle lingue utilizzate a livello comunicativo, nonché le difficoltà di comprensione spesso frequenti, si rende necessario un approccio preventodontico in età scolare, caratterizzato da una stimolazione pluri-sensoriale. La realizzazione di questo progetto è nata dalla necessità di informare i piccoli pazienti sull’importanza dell’igiene del cavo orale per prevenire lesioni cariose e malattie parodontali, attraverso spiegazioni a loro comprensibili impartite a livello scolastico svolgendo interventi educativi.

La nostra ricerca ha inoltre l’obiettivo di prendere in esame due diverse metodologie d’insegnamento: una prettamente teorica, attraverso istruzioni verbali e materiale audiovisivo; l’altra basata sulla didattica montessoriana, quindi attraverso la stimolazione pluri-sensoriale, dove il bambino, è attore protagonista attivo del progetto.
L’idea di mettere a confronto l’approccio tradizionale con la didattica montessoriana, nasce dal personale percorso formativo. Maria Montessori agli inizi del secolo scorso stupisce il mondo della pedagogia classica, con la pedagogia speciale e il suo innovativo metodo educativo.
La valutazione dell’efficacia del metodo Montessori, come metodologia d’insegnamento di prevenzione primaria in ambito scolastico, rispetto alla metodica tradizionale, è stata attuata attraverso l’analisi dei disegni effettuati dai bambini durante gli incontri educativi come punto di partenza e arricchita successivamente da una verifica operativa sul campo.
Abbiamo deciso di utilizzare la valutazione del disegno per due ragioni fondamentali: la prima è l’utilizzo costante e ben documentato in letteratura per la valutazione psico-pedagogica del paziente, in secondo luogo il disegno riflette sempre il vissuto di chi lo esegue e parte da un nucleo originario fatto di costituzione-ambiente-esperienze. Sta poi a chi lo interpreta coglierne tutte le più svariate sfumature, secondo criteri che da un lato si basano su leggi interpretative codificate e, dall’altro, sull’esperienza.
Gli scopi della presente ricerca sono stati i seguenti:
– valutare, attraverso la lettura del disegno infantile, come viene vissuta e trasposta graficamente l’esperienza “dal dentista” (reale o immaginata) in un campione di 36 bambini di età compresa tra i 7 e i 9 anni;
– valutare differenze grafiche nei disegni del piccolo paziente pre e post istruzioni di igiene orale;
– valutare le differenze grafiche nei disegni eseguiti dai bambini istruiti con “metodo classico” e i bambini istruiti con “metodo Montessori”;
– verificare come l’utilizzo di questo strumento possa essere utilizzato nella relazione igienista dentale-paziente infantile.

Materiali e metodi
La ricerca ha avuto luogo nel corso degli anni 2014-2015, presso la scuola elementare Monte Ortigara sita a Cinisello Balsamo (MI).
Nel mese di settembre 2014 si è provveduto (L.Z.) a redarre una lettera accompagnatoria, dove veniva spiegato il progetto; la lettera è stata consegnata a:
– preside della struttura;
– dirigenti scolastici;
– insegnanti coinvolti nel progetto;
– genitori degli alunni.
La lettera è stata consegnata alla coordinatrice di dipartimento, l’insegnante Adele Alberti, la quale ha provveduto a farla pervenire alla preside.
In seguito all’approvazione del progetto, da parte di tutto il personale scolastico, in sede di consiglio di interclasse svoltosi nel mese di novembre 2014 è stata esposta ai genitori la possibilità di far partecipare i propri figli al nostro progetto.
Sono state selezionate due classi seguite dall’insegnante Alberti, che ha messo a disposizione le sue ore di lezione per la realizzazione del progetto:
– la III A: progetto sviluppato attraverso didattica montessoriana;
– la III C: progetto sviluppato attraverso metodologia tradizionale.
Il campione esaminato si compone di bambini a oggi frequentanti la classe IV, di età compresa tra i 7 e i 9 anni.
Prima di realizzare gli incontri con i piccoli partecipanti, tramite la scuola, i genitori hanno ricevuto una documentazione da compilare in ogni sua parte e restituire così composta:
– lettera di accompagnamento redatta dall’insegnante Alberti;
– anamnesi da compilare con i dati del proprio figlio;
– consenso informato;
– consenso alla privacy.
In seguito alla raccolta della documentazione sopracitata, è iniziata la realizzazione pratica del nostro progetto.
Le due classi sono così composte:
– classe III C, ,etodica tradizionale (Gruppo A)
• 11 maschi di cui:
1 nato in Romania, ha svolto la scuola dell’infanzia in Italia;
1 nato in Italia da genitori cinesi, vissuto in Cina e rientrato in Italia nel 2012;
1 nato in Italia, mamma rumena;
1 nato in Italia, genitori cinesi;
1 nato in Egitto, genitori egiziani, risiedente in Italia dal 2012.
• 7 femmine di cui:
1 nata in Romania, genitori rumeni, risiede in Italia dal 2013;
1 nata in Italia, mamma finlandese;
1 nata in Italia, genitori rumeni.
– classe III A, didattica montessoriana (Gruppo B)
• 11 maschi di cui:
1 nato in Italia, genitori egiziani;
1 nato in Italia, genitori salvadoregni;
1 nato in Italia, genitori bulgari;
• 7 femmine di cui:
1 nata in Italia, papà cubano;
1 nata in Italia, genitori albanesi.
Il progetto, dedicato agli alunni delle scuole primarie, ha come obiettivo quello di educare gli alunni ai fondamentali principi di igiene orale e al concetto di prevenzione orale.
Attraverso una didattica semplice e divertente e con un linguaggio adatto alle caratteristiche e alle abilità psico-fisiche dei bambini sono stati loro trasmessi concetti e regole fondamentali per una corretta igiene orale. I contenuti delle lezioni hanno preso in considerazione le differenti dentature, modalità di spazzolamento e le maggiori probabilità di incorrere in patologie caratteristiche dell’età scolare.
I temi affrontati nel corso delle lezioni sono stati i seguenti:
– anatomia del cavo orale;
– processo eziopatogenico della carie;
– corrette abitudini di igiene orale (spazzolino, dentifricio, filo interdentale, ecc.);
– corretta alimentazione e stili di vita salutari;
– prevenzione.
Le tematiche sopracitate sono state affrontate secondo due diverse metodologie:
– metodo tradizionale: attraverso l’uso di materiale audiovisivo, cartelloni, modelli di bocca e spiegazioni verbali;
– didattica montessoriana multisensoriale: attraverso la realizzazione di un “circuito gioco” dove saranno gli alunni stessi gli attori principali e utilizzeranno strumenti di vita quotidiana come: Play Doh (Hasbro), cartoncino, plastica, acquerelli, forbici, colla, ecc. per realizzare gli strumenti necessari all’apprendimento dei temi in elenco;
– all’inizio della lezione è stato richiesto a ogni alunno di compilare una breve anamnesi e di eseguire un disegno dalla consegna “la mia esperienza dal dentista”.
A distanza di 3 mesi sono state effettuate delle lezioni per valutare l’apprendimento dei concetti spiegati agli incontri precedenti ed è stato richiesto, nuovamente, di eseguire un disegno dal medesimo tema trattato ai primi incontri.
A distanza di 6 mesi è stata richiesta la realizzazione di una trasposizione grafica inerente l’esperienza vissuta durante il progetto. Le lezioni di rivalutazione sono state svolte rispettando le due diverse metodologie applicate durante i primi incontri.
Al termine del progetto, a ogni alunno, è stato consegnato materiale informativo inerente i temi affrontati e un attestato di partecipazione; mentre alla classe verrà regalato un poster raffigurante i seguenti temi:
– anatomia del cavo orale e dei denti;
– la dentizione decidua e permanente;
– i processi patologici di denti e gengive;
– manovre di igiene orale domiciliare per prevenire i processi patologici (Fig. 1).
La realizzazione del progetto si è svolta in quattro momenti separati:
– step 1 “incontro conoscitivo”: presentazione del progetto, raccolta dell’anamnesi compilata dai bambini, raccolta di anamnesi/consenso informato/consenso alla privacy compilato precedentemente dai genitori e/o tutori legali, visita preliminare del cavo orale, raccolta di disegni e “pensierini” sulla base di un tema “La tua esperienza dal dentista”;
– step 2 “incontro operativo”: attuazione del progetto attraverso due differenti metodologie di insegnamento.
Gruppo A: ha ricevuto le istruzioni per una corretta igiene orale domiciliare attraverso un approccio tradizionale; ovvero le informazioni sono state riferite:
– verbalmente;
– utilizzando strumenti quali: bocca, spazzolino e filo interdentale;
– realizzazione di cartelloni illustrativi;
– visione di presentazioni multimediali (Fig. 2).
Gruppo B: ha ricevuto le istruzioni per una corretta igiene orale domiciliare attraverso il “metodo Montessori”; ovvero le informazioni sono state riferite mediante:
– realizzazione in Play Doh di un modellino della bocca, utile a far comprendere l’anatomia del cavo orale e l’utilizzo dei presidi meccanici per l’igiene orale,
– con cartoncini colorati, realizzazione di una sagoma a forma di dente per illustrare la struttura del singolo elemento dentale;
– esperimento “mela sana e mela cariata” atto all’apprendimento del processo carioso;
– collage di immagini di alimenti sani e strumenti idonei alla corretta igiene ora le intorno a una sagoma in cartoncino di dente “sorridente”;
– collage di immagini di alimenti potenzialmente cariogeni e strumenti non idonei alla corretta igiene orale intorno a una sagoma in cartoncino di dente “triste”;
– analisi delle risposte sensoriali provocate dall’interazione con il dentifricio;
– utilizzo di carte memory per valutare lo sviluppo cognitivo in seguito ai giochi di apprendimento proposti;
– creazione di un “libro spazzolino” dove verranno scritte in rima e disegnate delle semplici regole da ricordare;
– elaborazione di una cartella clinica idonea all’età pedodontica con allegata anamnesi compilata dai genitori e/o tutori legali e anamnesi compilata dagli alunni (Fig. 3).
– Step 3 “incontri di rivalutazione”: i bambini sono stati incontrati a distanza di 3 e 6 mesi per valutare le modificazioni avvenute in seguito allo svolgimento del secondo step. Per quanto concerne il mantenimento dell’igiene orale tramite lo svolgimento di un test per il Gruppo A, e la realizzazione (in completa autonomia) del modellino della bocca il Play Doh nel Gruppo B. Il vissuto relazionale bambino-personale odontoiatrico è stato valutato per entrambe le classi, attraverso la realizzazione di un disegno e di un “pensierino” sulla base del tema “La tua esperienza dal dentista”;
– step 4 “verifica dell’esperienza vissuta”: dopo un breve briefing è stato richiesto ai piccoli partecipanti di realizzare un disegno dal tema: “La mia esperienza scolastica con l’igienista dentale”.
La raccolta dei disegni è stata necessaria per la valutazione psico-pedagogica dell’apprendimento.
Sono stati raccolti 108 disegni così suddivisi:
– 54 disegni Gruppo A:
• 18 disegni raccolti allo step 1;
• 18 disegni raccolti allo step 3;
• 18 disegni raccolti allo step 4;
– 54 disegni Gruppo B:
• 18 disegni raccolti allo step 1;
• 18 disegni raccolti allo step 3;
• 18 disegni raccolti allo step 4.
Abbiamo analizzato gli aspetti strutturali e formali del disegno, quali:
– l’occupazione dello spazio;
– le dimensioni del disegno;
– a pressione esercitata sul foglio;
– l tratto lasciato sulla carta;
– e cancellature;
– i colori;
– i dettagli;
– le simmetrie;
– il movimento;
– le posizioni relative dei personaggi, vicini o lontani tra loro;
– gli atteggiamenti dei vari componenti;
– le espressioni dei volti;
– la posizione delle braccia, delle mani e delle gambe;
– gli accostamenti delle figure;
– le proporzioni tra le figure;
– il loro abbigliamento;
– i ruoli assegnati;
– la cura o l’omissione dei particolari;
– ombreggiature marcate, annerimenti, forti tratteggi.
L’analisi delle trasposizioni grafiche è avvenuta sulla base degli studi effettuati da Luquet (1927), uno studioso che si è occupato di disegno infantile e i cui lavori sono stati ritenuti utili da tutti i ricercatori che in seguito hanno affrontato lo stesso argomento.

Risultati
A un’analisi delle trasposizioni grafiche dei bambini del Gruppo A, che hanno ricevuto le nozioni di igiene orale attraverso il metodo classico, si sono riscontrati i seguenti elementi:
– l’ambientazione dei disegni è povera e spesso limitata alla sola rappresentazione del riunito (a volte simile a un tavolo operatorio e talvolta il soggetto e il riunito si fondono in un’unica rappresentazione);
– presenza marcata di elementi opprimenti e soffocanti, come la rappresentazione di tetti/soffitti molto bassi;
– mancanza di cura e attenzione alla rappresentazione dei dettagli;
– frequenti cancellature che evidenziano disagio emotivo accompagnato da ipotetiche manifestazioni di ansia;
– le figure rappresentate sono rigide e statiche;
– requente assenza dell’operatore e del paziente; là, dove sono rappresentati, si denota assenza di contatto tra operatore sanitario e piccolo paziente;
– assenza quasi totale del colore;
– mancata rappresentazione grafica dello specchietto, strumento regalato per svolgere la funzione di “ponte di comunicazione” tra i bambini e l’operatore sanitario;
– evidenza marcata di un atteggiamento passivo e privo di entusiasmo (Figg. 4a, 4b).
A un’analisi delle trasposizioni grafiche dei bambini del Gruppo B, che hanno ricevuto le nozioni di igiene orale attraverso il metodo Montessori, si sono riscontrati i seguenti elementi:
– l’ambientazione dei disegni è molto ricca;
– molta ricchezza e cura dei particolari;
– le espressioni dei volti sono prevalentemente serene e/o sorridenti;
– la coloritura è presente in tutti gli elaborati e i colori sono utilizzati nella loro totalità;
– non c’è distanza grafica tra operatore sanitario e paziente, viceversa si evidenzia vicinanza e contatto;
– frequente e valorizzata la rappresentazione grafica dello specchietto che ha fruito da “ponte di comunicazione”;
– presenza di atteggiamento costruttivo, partecipativo e ricco di entusiasmo (Figg. 5a, 5b).
L’aspetto che si è reso più evidente da questo studio comparato è stato la differenza di atteggiamento tra i due gruppi: nel Gruppo B, approcciato con metodo Montessori, risulta molto costruttivo e aperto all’acquisizione dei concetti e alla loro rielaborazione; nel Gruppo A invece, sembra che tutto sia passato senza lasciare traccia, i concetti sono stati recepiti ma non sono stati rielaborati in quanto non hanno avuto una corrispettiva trasposizione grafica.

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Tali aspetti denotano che il metodo Montessori, come approccio all’insegnamento scolastico dell’igiene orale, ha riscosso maggior interesse e inoltre i contenuti trasmessi durante gli incontri sono stati elaborati al di fuori dell’ambiente scolastico.
Nei bambini approcciati con tale metodologia a livello professionale e di salute orale si è evidenziato un processo continuativo nell’acquisizione dei concetti, l’esperienza arricchente vissuta scolasticamente ha portato al seguente risultato: la sensibilizzazione della famiglia all’utilità di continuare nel tempo tale progetto e percepire l’importanza della prevenzione, sin dall’età scolare, tramite controlli periodici dall’igienista dentale e dall’odontoiatra. Si è inoltre provveduto ad analizzare le schede anamnestiche compilate dai bambini di entrambi i gruppi allo step 1 e allo step 3; effettuando la comparazione delle risposte si sono evidenziati i risultati evidenziati nella Tabella 1. La Tabella 1 mostra che allo step 3 (incontro di rivalutazione) nel Gruppo B si riscontra un miglioramento, in quanto allo step 1 erano già stati dal dentista 14 bambini su 18; allo step 3 invece si erano recati 16 bambini dal dentista; mentre il Gruppo A è rimasto invariato (Tab. 2). La Tabella 2 evidenzia che allo step 3 di rivalutazione entrambi i gruppi hanno mostrato un miglioramento, ciò nonostante il gruppo seguito con didattica montessoriana ha evidenziato miglioramenti maggiori. Da 9 bambini a cui piaceva andare dal dentista, siamo passati a 12, mentre nel gruppo seguito con metodologia tradizionale si è passati da 14 a 16 (Tab. 3). La Tabella 3 evidenzia che allo step di rivalutazione entrambi i gruppi hanno mostrato un miglioramento (Tab. 4). La tabella 4 evidenzia che vi è stato un aumento dello spazzolamento secondo la tecnica di Bass modificata rispetto allo spazzolamento verticale, tale cambiamento si riscontra maggiormente nel gruppo approcciato con didattica montessoriana.
Come evidenziato dall’analisi delle trasposizioni grafiche, i dati riportati nelle tabelle indicano che i bambini seguiti con didattica montessoriana hanno rielaborato le nozioni esplicate durante gli incontri. 

Conclusioni
La didattica montessoriana, con il suo approccio pluri-sensoriale e mettendo al centro dell’apprendimento il bambino stesso e non l insegnante/operatore sanitario, ha evidenziato la sua efficacia attraverso la verifica operativa dei contenuti trasmessi, confermata anche dall’analisi delle trasposizioni grafiche dei vissuti.
Gli approcci operativi seguiti hanno determinato un’evoluzione dell’approccio del bambino all’esperienza dal dentista, decisamente positivo - attivo con la didattica montessoriana con elaborazione e superamento di eventuali sensazioni di ansia, disagio e paura.
Con l’approccio tradizionale ci sono stati ugualmente dei risultati a livello di apprendimento, ma la partecipazione dei bambini è stata vissuta come un processo di riempimento, come un semplice “passaggio dei contenuti”, senza alcun tipo di rielaborazione mentale dei concetti appresi.
Ciò che è emerso come aspetto eclatante da questo studio comparato è stato proprio l’atteggiamento molto più costruttivo riscontrato nei bambini del gruppo B; tale aspetto è stato evidenziato soprattutto nell’analisi delle loro esperienze grafiche, dove abbiamo notato un prima e un dopo; mentre nei bambini che hanno ricevuto un approccio tradizionale è prevalso un atteggiamento meno costruttivo e meno partecipativo, estrinsecato graficamente:
• dalla mancanza di dettagli
• dalla mancata presenza dell’operatore sanitario
• dall’assenza costante di colore
Tutti elementi che denotano partecipazione ed entusiasmo verso l’esperienza vissuta. La classe approcciata con didattica montessoriana ha mostrato invece, effetti arricchenti e la costruttività è stato il denominatore comune che ha accompagnato tutti gli elaborati.
Quanto appena detto evidenzia il concetto dell’autonomia montessoriana, che nel gruppo B è eclatante a differenza del gruppo A dov’è venuta meno.
Un ulteriore conferma è stata poi fornita dalle trasposizioni grafiche che hanno evidenziato come quest’atto evolutivo sia venuto meno nel gruppo A.
Tali aspetti denotano che il metodo Montessori, come approccio all’insegnamento scolastico dell’igiene orale, ha riscosso maggior interesse e partecipazione, inoltre i contenuti trasmessi durante gli incontri sono stati elaborati e utilizzati anche al di fuori dell’ambiente scolastico (come ampiamente sottolineato dalla Montessori).
Per questo motivo l’igienista dentale, essendo una delle prime figure che approccia il bambino, dovrebbe essere in grado di utilizzare gli strumenti più adatti per entrare fino in fondo in contatto col piccolo paziente e tra esse privilegiare un approccio pluri-sensoriale che faccia sentire il bambino partecipe e attore di quanto accade intorno a lui; in questo senso la metodologia montessoriana ricopre a pieno questo ruolo.

 

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L'articolo è stato pubblicato su Hygiene Tribune Italian Edition, dicembre 2015.

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