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“Parte” bene a Roma il 1st Middle East Mediterranean Dental Congress

Sabrina Santaniello e Livia Azzariti.

lun. 22 giugno 2015

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Un momento di condivisione scientifica tra Paesi mediterranei e medio orientali è coinciso a Roma dal 18 al 20 giugno col 1st Middle East Mediterranean Dental Congress and First Symposium on Aesthetic Dentistry, “Primo Congresso Internazionale di ANDI Roma” sottolinea la Presidente dell’Associazione, Sabrina Santaniello.

Nato per “importare ed esportare la cultura anche fuori dal nostro territorio”, realizzato col sostegno di Medicon Congressi e di vari sponsor, l’evento, che ha coinvolto oltre 200 relatori da varie aree del Mediterraneo, è risultato frutto di un’efficace sinergia tra Enti (ANDI Roma, SIRIO-ARCOI e altre Società scientifiche, le tre Università romane, mondo ospedaliero e Ordini professionali) ma anche tra professionisti coesi e motivati (il Presidente del Congresso, Roberto Pistilli, del Comitato scientifico, Gabriele E. Pecora, di quello organizzatore, Gilberto Triestino e promotore (Nicola Illuzzi).

Riassume così Pistilli: «Relatori impegnati in nove sale in contemporanea, un programma scientifico di livello, approfondimento di vari temi, occasioni d’incontro con cittadini e stampa nelle tavole rotonde, ossia una vera innovazione». Alla Tavola sull’odontoiatria sociale, moderata da Livia Azzariti, hanno preso parte infatti Presidenti di Associazioni e Direttori di enti pubblici pienamente convinti che per avere risultati, occorre “formare rete”.

Altro tema fondamentale, le malattie sistemiche: molte le patologie dell’organismo dalle gravi ripercussioni nel cavo orale o viceversa, allorché diviene spia di una malattia sistemica. Appare allora fondamentale informare i cittadini su come riconoscerle, prevenirle, dove e a chi rivolgersi per intercettarle, raccomanda la Santaniello, la quale ha fortemente voluto questo confronto tra varie parti operanti nel sociale, coordinato da Livia Azzariti, che oltreché “volto noto” della tv è anche medico.

«Ritengo un valore etico di ogni persona, aldilà del proprio credo o stato sociale, ‒ conclude puntualizzando la Santaniello ‒ prestare professionalità e tempo a favore di chi è in difficoltà. Anche per dimostrare ai giovani che la "cultura della qualità nella solidarietà“ esiste. Può esistere».

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