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Nuove sostanze per il controllo delle risposte infiammatorie provocate da infezioni fungine

Il mughetto orale è causato dalla crescita eccessiva di un fungo conosciuto come Candida Albicans. Una forte risposta infiammatoria connessa con l’infezione fungina può essere pericolosa per le persone con un sistema immunitario compromesso. (Fotografia: Mukhina Viktoriia/Shutterstock)

gio. 25 febbraio 2016

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Umeå (Svezia). La micosi invasiva di Candida Albicans è causa comune di infezioni orali e genitali. Accompagnata e spesso aggravata da una forte risposta infiammatoria del corpo, può diventare pericolosa in pazienti con sistema immunitario compromesso. Una tesi di dottorato condotta presso l'Università di Umeå ha identificato due sostanze nuove che sarebbero in grado di controllare le risposte iper-infiammatorie.

Tra i funghi più comuni, la C. Albicans ha la capacità di svilupparsi in forma circolare e filamentosa. Le cellule immunitarie umane chiamate neutrofili, hanno sviluppato varie strategie per combattere questo tipo di fungo, compresa la formazione di “trappole” neutrofili extracellulari (reti), strutture web-like che possono legarsi e uccidere i funghi. Tuttavia, la ricerca suggerisce che la formazione incontrollata di reti, contribuisce a danneggiare i tessuti ed e è associata a malattie infiammatorie, come il lupus eritematoso sistemico e aterosclerosi.

Per aiutare a capire meglio le interazioni tra corpo umano e fungo durante l’infezione, Ava Hosseinzadeh, dottoranda presso il Dipartimento di Biologia Molecolare dell’Università, ha sviluppato un metodo per confrontare le forme circolari e filamentose con l’obiettivo di approfondire le risposte delle reti infiammatorie.

Ha trovato due nuovi agenti, un antiossidante e una molecola anti-infiammatoria, che si potrebbero utilizzare per risposte iper-infiammatorie moderate dovuta alla formazione incontrollata di reti. Secondo Hosseinzadeh, i due agenti probabilmente verranno presi in considerazione in future terapie di malattie legate a infiammazioni derivanti da C. Albicans. «Un trattamento efficace nelle complicanze infiammatorie associate alle infezioni fungine ‒ dice ‒ potrebbe salvare la vita di persone che per motivi diversi hanno un sistema immunitario compromesso» osserva.

La complessità delle risposte infiammatorie alle due forme distinte di C. Albicans a lungo ha dato da pensare ai ricercatori in merito alle interazioni tra fungo e il suo ospite umano. La C. Albicans, presente in natura nella bocca e altre parti del corpo e normalmente tenuta a bada da altri micro-organismi, in determinate condizioni, quali malattia, farmaci, fumo o diabete, può crescere fuori controllo.

Hosseinzadeh ha discusso la sua tesi dal titolo “Modulation of Neutrophil Extracellular Trap Formation in Health and Disease” il 15 gennaio.

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