MANSFIELD, Connecticut, USA: nella speranza di trovare un modo migliore per rilevare il dolore dentale, un team di scienziati dell’Università del Connecticut (UConn) sta attualmente cercando un nuovo modo per quantificare il dolore e sviluppare un sensore per misurarlo all’interno degli smartphone che sia “friendly” per il paziente. I ricercatori della divisione di endodonzia e del dipartimenti di ingegneria bimedica presso la UConn School of Dental Medicine hanno ricevuto di recente una sovvenzione per finanziare questo progetto.
La dott.ssa I-Ping Chen, professore associato di salute orale e scienze diagnostiche, e il dott. Ki Chon, professore e presidente di ingegneria biomedica, hanno collaborato al progetto che ha ottenuto una sovvenzione di 462.964 dollari dal National Institute of Dental and Craniofacial Reserach. Come endodontista, la dott.ssa Chen si occupa dei pazienti che necessitano di terapia canalare. Tuttavia, per valutare il livello di dolore del paziente, lei e gli altri dentisti fanno affidamento alla percezione soggettiva.
«Affidarsi alla risposta soggettiva del paziente può essere problematico, soprattutto quando i pazienti non possono comunicare, come i bambini, pazienti disabili e altri con difficoltà linguistiche» ha affermato Chen. Quest’ultima ha appreso che il dott. Chon stava usando nel suo laboratorio un dispositivo mobile in commercio in grado di rilevare l’attività del sistema nervoso simpatico, in altre parole il modo in cui il corpo registra il dolore. Il dispositivo è attualmente utilizzato per rilevare la conduttività della pelle, che ha il potenziale di riflettere gli effetti delle variazioni del livello di dolore su un paziente. L’uso di questa misurazione quantitativa per la diagnosi dentale e il rilevamento del dolore è un metodo del tutto innovativo.
«Sapevo che Ki aveva questo dispositivo e stava cercando qualcosa per misurare il dolore ai denti. Dopo aver parlato con lui, abbiamo pensato di poterlo effettivamente utilizzare con i nostri pazienti» ha spiegato Chen, identificando uno degli obiettivi della sovvenzione richiesta. C’è un problema però: il dispositivo ha le dimensioni di un laptop. «Il dispositivo è già disponibile in commercio» ha annunciato Chon. «Il compito principale è che dobbiamo miniaturizzarlo».
Grazie alla sovvenzione ricevuta, Chon lavorerà su un piccolo sensore basato su un’applicazione dello smartphone che funziona con il dispositivo elettrodermico. Nel frattempo, Chon lavorerà al fianco di Chen per testarlo sui pazienti, raccogliere dati e determinare se il sensore dello smatphone è efficace e affidabile. Il progetto si svolgerà nei prossimi due anni. Se tutto va bene, i due ricercatori sperano che questo dispositivo possa essere utilizzato con i pazienti nei loro studi e ottenere una misurazione più accurata e quantitativa del dolore del paziente al fine di assicurare un’assistenza ancora più adeguata.
«Per il futuro, se questo potrà essere uno strumento diagnostico validato, immagino che i professionisti prenderanno questo dispositivo» ha detto Chen. «Penso che l’obiettivo a lungo termine sia che i pazienti possano utilizzare il proprio smartphone e scaricare l’app per misurare il dolore da casa. Manderebbero poi il risultato al loro dentista che potrebbe a quel punto indicare loro il giusto antidolorifico».
“L’innovazione vera è l’analisi e il modo in cui misuriamo i dati sul dolore quantitativamente. Questo è il potenziale» ha aggiunto Chon.
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