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Cure transfrontaliere, attivo il National contact point

Bandiera Europea (freeimages.com)
Ministero della Salute

Ministero della Salute

mar. 8 aprile 2014

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Ottenere assistenza sanitaria in un altro Paese dell’Unione Europea, scegliere il professionista sanitario a cui rivolgersi e la struttura sanitaria dove curarsi. Ottenere più facilmente il riconoscimento della ricetta rilasciata dal proprio medico o da un medico di un altro Stato dell’Unione Europea al fine di ricevere un farmaco o dispositivo medico e ricevere un rimborso delle spese sostenute per le cure ricevute e i farmaci o dispositivi medici acquistati.

Sono questi i diritti che spettano ai cittadini dell’Unione Europea (UE) grazie al Decreto Legislativo n. 38 del 4 marzo 2014, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 21 marzo 2014 ed in vigore a partire dal 5 aprile.

Il Decreto Legislativo recepisce la Direttiva 2011/24/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 9 marzo 2011, concernente l’applicazione dei diritti dei pazienti relativi all’assistenza sanitaria transfrontaliera, e la Direttiva di esecuzione 2012/52/UE della Commissione del 20 dicembre 2012, comportante misure destinate ad agevolare il riconoscimento delle ricette mediche emesse in un altro Stato membro.

"Uno degli obiettivi a cui l'Italia deve puntare - ha detto il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin - è sicuramente quello di attirare i pazienti stranieri a farsi curare sul suo territorio e di guadagnarsi una posizione di ancora maggiore spicco in ambito sanitario a livello europeo. E' questa la sfida che ci pone la direttiva. Migliorare sempre di più il Servizio Sanitario Nazionale, valorizzare le nostre eccellenze, e ne abbiamo tante, essere competitivi nel contesto europeo e attrarre, di conseguenza, pazienti e investimenti. Se raggiungeremo questo obiettivo otterremo un duplice vantaggio: da un lato, l'oggettivo innalzamento del livello di tutela della salute offerto ai nostri cittadini e ai cittadini degli altri Stati membri; dall'altro, un non trascurabile risultato economico. Infatti, se il nostro SSN riuscira' davvero a configurarsi competitivo nello scenario sanitario europeo e ad attrarre, in ragione della sua qualita' e della sua efficienza, i pazienti degli altri Stati dell'Unione Europea, cio' comportera' nuove entrate finanziarie dovute al pagamento delle prestazioni erogate dalla sanita' italiana. L'Italia non ha paura di questa sfida e, per questa ragione, è stata tra i primi Paesi europei a recepire la direttiva UE. Prima, anche nella attivazione di un contact-point per informare i cittadini".

Per maggiori informazioni è possibile consultare l'area web www.salute.gov.it/cureUE presente sul sito del Ministero della Salute.

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